“Oggi con me in Paradiso”: la Marcia francescana in Terra Santa

La Marcia francescana in Terra Santa dal tema 'Oggi con me in Paradiso'

Le uniche parole che curano, quelle di Gesù: la riflessione di fr. George Haddad

©George Jeraish/Christian Media Center
©George Jeraish/Christian Media Center

Toccare e lasciarsi toccare dalla misericordia di Gesù, lasciarsi interrogare dalla parola di Dio, dalle storie, dagli avvenimenti… così è stata l'esperienza della Marcia Francescana in Terra Santa, nella sua trentaduesima edizione. Dal 20 al 27 agosto, numerosi giovani arrivati da diverse parti della Terra Santa (Betlemme, Ramallah, Nazaret, Haifa, alta Galilea) accompagnati da un gruppo di frati e suore, hanno vissuto l'avventura della Marcia Francescana di quest'anno, dal titolo “Oggi con me in Paradiso” (Luca 23,43).

Il percorso e le attività della Marcia

Il 20 agosto un centinaio di giovani si sono radunati a Sakhnin, in Galilea, dove è iniziata l’avventura della marcia: armati di fede, hanno cominciato questo cammino determinati a rinnovare il loro rapporto personale con Gesù. Da Sakhnin il percorso è continuato fino a Deir Hanna, poi Al-Maghar ed Eilabun, tutti in marcia verso il Monte Tabor - per testimoniare la gloria del figlio di Dio nella lora vita insieme a Pietro, Giacomo e Giovanni.

Camminare fin dal primo mattino, incontrare i parrocchiani nelle parrocchie che ospitano la marcia, partecipare alle conferenze e ai lavori di gruppo, condividere le proprie riflessioni durante le serate di intrattenimento, pregare nelle ore di adorazione e di veglia spirituale, culminate nel rito della lavanda dei piedi: queste sono state le attività che hanno impegnato tutti i ragazzi durante la settimana, fino al sacramento della riconciliazione con Dio e con sé stessi, cioè il sacramento della confessione.

L’importanza dell’ascolto delle parole di Gesù

Tutta la marcia è stato incentrata sulle parole di Gesù rivolte al buon ladrone sulla croce “Oggi con me in Paradiso”. Le parole hanno il potere istantaneo di rendere felici o infelici, possono essere proiettili o carezze, pietre o abbracci. Le parole di Gesù sono parole profumate d’amore, parole che curano: la scienza moderna sta ancora cercando una medicina più efficace di queste parole.

Le Sue parole liberano dall’insicurezza, dalla sottovalutazione delle proprie risorse, favoriscono l’amore e la misericordia di Dio Padre: le Sue parole trasmettono calore, danno la scossa all’anima, le mettono le ali e la fanno decollare anche dal terreno più fangoso. Sono doppiamente positive quando sono condite con la misericordia e la speranza nella vita eterna.

Questa esperienza della marcia non è stata un’esperienza qualsiasi, ma piuttosto un tempo di grazie, riempito della  gioia della fraternità. Un tempo arricchito dalle parole di Dio Padre attraverso la missione dei frati e delle suore e attraverso l’incontro con il Vicario custodiale fr. Ibrahim Faltas e con il Patriarca di Gerusalemme dei latini S.B. Pierbattista Pizzaballa, che ha celebrato la messa di chiusura nell'ultimo giorno.

Questa è la nostra vocazione cristiana e la nostra missione francescana; essere chiamati a testimoniare l’amore di Dio tra gli uomini, e questo ci impegna a dare il massimo di noi stessi e nel migliore dei modi, seguendo le orme del nostro padre e fratello Francesco d’Assisi.

Fra George Haddad

Photos Credits ©George Jaraiseh/Christian Media Center