Concluso a Gerusalemme il 45° Corso di Aggiornamento Biblico-Teologico | Custodia Terrae Sanctae

Concluso a Gerusalemme il 45° Corso di Aggiornamento Biblico-Teologico

A Gerusalemme si è concluso venerdì 22 aprile il 45° Corso di aggiornamento biblico-teologico (CABT), dopo quattro intensi giorni di sessione. Il Corso, promosso dallo Studium Biblicum Franciscanum (SBF), ha avuto inizio martedì 19 aprile presso l'Auditorium Immacolata del Convento di San Salvatore e si è sviluppato lungo quattro giornate, tra conferenze mattutine e visite guidate nel pomeriggio. Si è concluso poi nella giornata di venerdì con un'escursione nel deserto del Neghev.  

Il CABT fu inaugurato negli anni '70 su iniziativa dall'archeologo francescano italiano Camillo Bellarmino Bagatti, come occasione di formazione per le religiose e i religiosi di Gerusalemme di lingua italiana, da svolgere la settimana dopo le feste di Pasqua.

Da decenni il Corso si propone di fornire approfondimenti che riguardano la Bibbia o specifici temi teologici - quali possono essere, ad esempio, quelli via via affrontanti nelle encicliche papali - e di offrire un momento teologico all'interno del panorama della Terra Santa da parte di persone qualificate, come i professori dello stesso SBF.

Recentemente il CABT è stato inserito nel "catalogo delle iniziative formazione" del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR), favorendo la partecipazione dall'Italia di docenti interessati a prendere parte all'iniziativa.

Il tema su cui si è riflettuto quest'anno è stato quello della Sapienza, non in riferimento al libro del vecchio testamento ma alla Sapienza trasversalmente intesa nelle scritture. Le conferenze sono infatti condotte da professori esperti di esegesi che inquadrano un argomento e lo sviluppano partendo da una pericope o da un intero brano di un testo biblico.

Le adesioni sono state inferiori rispetto agli anni passati per due ordini di ragioni: il primo per il lento ritorno alla normalità dopo due anni di pandemia e il secondo legato alla tardiva promozione dell'evento da parte dei francescani che hanno atteso l'attenuazione delle restrizioni pandemiche per pubblicizzare ed erogare l'evento in tutta sicurezza. La partecipazione si è aggirata comunque attorno alle 50-60 presenze giornaliere.

Fra Alessandro Coniglio, ofm, segretario del SBF e tra i relatori ed organizzatori dell'iniziativa, ci ha parlato degli strumenti che il CABT fornisce agli uditori e del valore aggiunto che la conferenza può apportare alla fede di ciascuno. "Tra gli strumenti che si offrono c'è sicuramente la combinazione di più conferenze teoriche sulla Bibbia con la visita guidata dei luoghi; si tratta molto spesso di visite in luoghi più nascosti, meno usuali, che esorbitano dal circuito classico dei pellegrinaggi. Lo stimolo che vogliamo dare è quello di fornire a chi ascolta uno strumento per riavvicinarsi direttamente al testo biblico con una consapevolezza diversa, o di ritornarci con degli strumenti di analisi che gli consentano una comprensione di quel testo più approfondita".

Per quanto riguarda invece l'aspetto spirituale dell'iniziativa, Fra Alessandro ammette: "Il plus in termini di fede dipende dalla capacità dei relatori di non limitarsi all'aspetto puramente teorico e accademico"; molto dipende dalla loro abilità a "saper sbriciolare quella parola perché sia di nutrimento per chi ascolta". E sul delicato compito dei relatori ha aggiunto: "Benché a noi, che siamo più esegeti e più biblisti, manchi un po' il respiro teologico, in questi giorni non sono mancati spunti di natura teologica esistenziale; penso alla conferenza  condotta dal Prof. Priotto su Giobbe e il rapporto con Dio nella sofferenza, quella del Prof. Rizzi sul cosiddetto "Testamento di Giobbe", oppure alla ripresa in Giovanni, da parte del Prof. Cavicchia, del tema dell'esodo attraverso la rilettura dei sapienziali".

 

Filippo De Grazia