Dal 26 al 29 settembre, a Bologna (Italia) si è tenuta la XVI edizione del Festival Francescano. Quest’anno, a ricordo degli 800 anni dell’impressione delle stimmate a san Francesco d’Assisi, il Festival - dal titolo “Attraverso Ferite” - ha trattato il tema del dolore e della cura. Anche la Custodia di Terra Santa è stata presente in due momenti, con interventi del Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton.
Teologia delle differenze
Sabato 28 settembre si è tenuta la presentazione del libro di fra Stefano Luca “Teologia delle differenze. Nuove prospettive per la missione francescana del dialogo con l’Islam” pubblicato da Terra Santa Edizioni.
Fra Stefano, responsabile del dialogo interreligioso del Vicariato dell’Arabia meridionale, ha raccontato come l’esperienza dell’incontro tra Francesco d’Assisi e il Sultano abbia suggerito la creazione di un luogo di dialogo interreligioso ad Abu Dhabi, uno spazio per l’incontro e la preghiera, fruibile da cristiani, musulmani ed ebrei. L’impulso è giunto dall’incontro tra papa Francesco e l’imam Ahmad al-Tayyib, massima autorità dell’Islam sunnita, nel 2019, con la firma del “Documento sulla fratellanza umana”.
Fra Patton ha sottolineato come l’invio dei frati in terra di missione sia sempre stata fatta ricordando loro di andare ed essere “sudditi e soggetti ad ogni umana creatura”. Francesco d’Assisi si ispirò a questo principio quando, a Damietta, incontrò il sultano al-Malik al-Kamil e i francescani della Custodia cercano di mantenere vivo lo stesso spirito nelle opere che portano avanti in Terra Santa.
Come un pellegrinaggio
Domenica 29 settembre, il Custode ha presenziato alla presentazione del libro-intervista “Come un pellegrinaggioo. I miei giorni in Terra Santa” che ha realizzato con Roberto Cetera, giornalista dell’Osservatore Romano, e che sarà in libreria a gennaio per Terra Santa Edizioni. Il volume è introdotto dalla prefazione di papa Francesco e dalla presentazione di Fra Massimo Fusarelli, Ministro generale dell’Ordine dei Frati minori.
Nella conversazione con l’autore, fra Patton ha rivissuto i suoi anni in Terra Santa, raccontando il suo approccio a una realtà a lui prima poco conosciuta. Nei quasi nove anni del suo servizio come Custode, ha raccontato come l’amore e la passione per la terra di Gesù sia diventato parte integrante della sua vita, così come le vicende di quella terra e l’amore per i circa 300 frati della Custodia, che provengono da oltre 60 paesi diversi.
Nella introduzione al testo, papa Francesco ha ricordato il primo incontro con fra Patton, quando lo salutò con una battuta, chiamandolo “padre yankee”, pensando fosse di origine nord-americana. Il saluto francescano per eccellenza, “Che il Signore dia pace”, diventa l’augurio finale di papa Francesco al Custode, alla Terra Santa e a tutti coloro che la custodiscono.
Alessandro Caspoli