100 anni dell’Ospedale Italiano a Haifa | Custodia Terrae Sanctae

100 anni dell’Ospedale Italiano a Haifa

15 maggio. Per le suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria, e per tanti altri enti religiosi e civili, è stato un giorno di grande festa e di gioioso ringraziamento. A Haifa si è celebrato il centenario della fondazione dell’Ospedale Italiano. Questa benemerita istituzione fa parte delle opere create e sostenute finanziariamente dall’Associazione Nazionale per Soccorrere i Missionari Italiani (A.N.S.M.I.), fondata alla fine del XIX secolo dal prof. Ernesto Schiapparelli.

L’Ospedale Italiano a Haifa, fondato nel 1907, fu il primo ed unico centro medico per tutta la zona nord della Palestina di allora. Nel 1932 l’attività ospedaliera è stata spostata nell’attuale edificio a quattro piani, progettato dall’arch. Antonio BARLUZZI.

L’amministrazione dell’ospedale fu affidata, fin dall’inizio, alla famiglia religiosa delle Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria. In quest’ambiente le religiose, fedeli alla spiritualità di san Francesco, uomo di dialogo e di esempio dell’amore cristiano verso tutti, sono riuscite a creare un clima di famiglia ben percepito e di cui beneficiano tutti coloro che varcano la soglia dell’Ospedale Italiano. Anche i frati malati dalla Custodia di Terra Santa vi trovano una professionale cura medica, e la materna sollecitudine delle suore francescane.

Le celebrazioni del centenario, organizzate dall’intraprendente e energica suor Emanuela VERDECCHIA, direttore amministrativo dell’ospedale, hanno coronato il lungo e faticoso percorso che ha fatto guadagnare fiducia e prestigio all’istituzione.

Dopo i vari saluti di benvenuto e i discorsi di circostanza, Suor Roberta MALGRATI, Madre Generale della congregazione delle Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria, ha sottolineando i tre motivi della celebrazione: ricordare - ringraziare - continuare.

È necessario infatti - ha detto - ricordare che la presenza dell’opera di cura ed assistenza ai malati, realizzata attraverso l’ospedale italiano, si è iniziata proprio in questa città. I segni di questa presenza sono anche visibili, come l’ampliamento dell’ospedale, l’equipaggiamento di strumenti tecnologici d’avanguardia, il personale preparato e specializzato, la confluenza numerica dei pazienti, la sollecitudine dell’A.N.S.M.I., Ma permettetemi un ricordo particolare per la presenza vigile, e delicata di tante mie consorelle, che in questi anni si sono succedute e di quelle che attualmente sono sulla breccia, al loro instancabile, nascosto e fecondo spirito di dedizione, accanto ai malati di ogni nazionalità e religione ed a sostegno dei loro familiari. Il secondo motivo della celebrazione si esprime nella gratitudine. In primo luogo a Dio che guida e protegge, ma anche a tutti coloro, che hanno collaborato e collaborano per il buon andamento dell’ospedale, in questo lungo arco di tempo fino ad oggi… Alla fine la Madre ha ribadito il bisogno di continuare: Questo momento di festa, questo oggi di gratitudine ci pone nel presente, ci permette di ricordare, quindi di volgere il nostro sguardo al passato, ma contemporaneamente ci orienta verso il futuro, ci invita, forti della presenza del Signore, a continuare nel cammino intrapreso, ponendoci fiduciose e gioiose nelle mani di Dio, il quale, come afferma la nostra Madre Fondatrice, provvederà perché quest’opera continui.
La celebrazione ha avuto anche un momento di festa musicale. Valeria FUBINI, soprano, ha eseguito diversi brani, tra cui Stabat Mater.

fra Jerzy KRAJ OFM