Getsemani, tornano le statue dei cervi sulla facciata della Basilica | Custodia Terrae Sanctae

Getsemani, tornano le statue dei cervi sulla facciata della Basilica

Gerusalemme, 30 Maggio 2011

Per accorgersene ci vuole un po’ di attenzione, e forse non tutti ne conoscono la storia, ma da qualche settimana a questa parte c’è qualcosa di diverso al Getsemani.

E’ di nuovo completa, così come l’architetto Antonio Barluzzi l’aveva pensata, la facciata della Basilica dell’Agonia. Nella parte superiore, il grande mosaico raffigura un Cristo in preghiera, alla sua sinistra le persone semplici - tra cui spicca una madre con un bimbo che pare morto in braccio - e alla sua destra i sapienti e i potenti della terra. Tutti piangono la loro miseria, la loro condizione, la loro sofferenza rivolti al Figlio di Dio che, a suo volta, volge lo sguardo verso il Padre e fa da ponte tra la nostra condizione umana e la Speranza Divina. Più in alto, proprio sulla punta della facciata, troneggia una croce. Ai suoi lati, due cervi. Secondo una delle iconografie diffuse della croce, dalle due braccia sgorga dell’acqua. L’atteggiamento dei cervi sembra proprio quello di bere e richiama il salmo 42 (“Come una cerva anela ai corsi d’acqua così l’anima mia anela a te, o Dio”).

Sono loro, i cervi, la novità del Getsemani. Rubati per ben due volte, sono da poco tornati al proprio posto - dopo sette anni di assenza - grazie all’intervento di una benefattrice spagnola che ne ha finanziato il rifacimento ex novo. I cervi sono stati trafugati una prima volta il 9 febbraio del 2000, rinvenuti poco dopo a Ramallah dalla polizia palestinese e rimessi al loro posto il 19 settembre dello stesso anno. Il 19 maggio 2004 sono stati rubati una seconda volta e mai più ritrovati.

Dalla Custodia di Terra Santa, un ringraziamento particolare va alla generosità della benefattrice che dopo sette anni ha ridato a tutti i fedeli e i pellegrini la possibilità di ammirare di nuovo il Luogo Santo nella sua interezza.


Testo e foto di Marco Gavasso