Continuiamo a raccontare le realtà scolastiche della Terra Santa e le opere educative della Custodia, mai come oggi fondamentali e necessarie per educare al rispetto e alla pace.
Dopo l’intervista a fra Ibrahim Faltas, direttore delle Scuole di Terra Santa, oggi è l'economo custodiale, fra Tony Choukry, che spiega in maniera dettagliata la centralità di questa missione educativa della Custodia in Terra Santa e le risorse investite in questo settore.
«Esattamente: la missione educativa fa parte integrante della nostra presenza in Terra Santa. Dal 1550 i francescani, con l’apertura della prima scuola parrocchiale a Betlemme, seguita poi da Gerusalemme e Nazareth, inaugurarono una lunga tradizione di formazione scolastica per i giovani. Nei secoli, l’educazione è diventata più “integrale”, secondo un modello di formazione permanente che lega lo studio alla vita e una didattica unita all’educazione alla pace e al rispetto dell’altro.
In fondo che senso avrebbe la presenza di noi frati se oltre alla cura dei santuari e dei luoghi santi non ci prendessimo cura delle persone? Lo sguardo e la cura che Gesù ha avuto nei confronti del prossimo muove il nostro impegno all’accoglienza per tutti i nostri fratelli di questa terra, senza distinzione di religione o condizione sociale. Ecco perché continuiamo ad investire tante risorse sulla scuola.
Non solo vogliamo consentire ai ragazzi di avere una cultura e aiutarli a trovare un lavoro, ma contemporaneamente dobbiamo educarli al bello, alla convivenza, alla pace, e consentire loro di essere presenti nel mondo e nella società senza essere manipolati, dare loro un orizzonte diverso. L’obiettivo è quello di formare una persona “autonoma”, dotarla di strumenti critici che la rendano libera dal rischio di sottomettersi alle ideologie».
«Su tutto il territorio della Custodia sono presenti 20 istituti e circa 12mila studenti (a cui si aggiungono un migliaio tra insegnanti e impiegati). Le nostre scuole coprono tutti i gradi, dalla scuola materna alla scuola superiore; e si tratta di scuole “miste”, di genere e di religione. Pensiamo alla scuola di Acri, dove la maggior parte degli studenti è musulmana. Le scuole della Custodia, fra tutte le scuole cristiane in Terra Santa, sono quelle più numerose proprio per i tratti distintivi che le caratterizzano: inclusività, accoglienza e qualità dell’insegnamento.
Generalmente, solo il 35% del costo di ogni studente è coperto dalle famiglie: la Custodia copre il resto della retta. Per dare un esempio dei costi di una scuola: a Betlemme servono mezzo milione di NIS (shekels) tra stipendi, costi delle strutture, spese vive e manutenzione... 250.000 US dollari al mese solo per una scuola».
«Le scuole sono quelle che assorbono la maggior parte delle risorse economiche della Custodia soprattutto in un momento difficile come questo, dove scarseggiano le risorse e vi è stato un calo drastico delle entrate a causa del conflitto. In moltissimi casi, oggi, molti genitori sono rimasti senza lavoro a causa dell’assenza dei pellegrini o come conseguenza diretta della guerra, e quindi non riescono più a pagare le rette per i loro figli. E così la Custodia deve sovvenzionare totalmente la scuola.
Le fonti economiche con cui copriamo i costi delle scuole sono la colletta del Venerdì Santo, le donazioni private e il sostegno a distanza. La FFHL Franciscan Foundation of the Holy Land, assicura donazioni e borse di studio. I Commissari di Terra Santa, Pro Terra Santa e lo stesso economato cercano di attuare strategie e campagne di donazioni per finanziare le scuole, un mondo che non possiamo permettere di lasciare scoperto».
«Attraverso il canale DONA ORA del sito web della Custodia di Terra Santa e la prossima Colletta, che in tutto il mondo sarà nella giornata del Venerdì Santo, il prossimo 29 marzo. Questa è la fonte principale per il sostentamento della vita che si svolge intorno ai Luoghi Santi».
Silvia Giuliano