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Le scuole di Terra Santa

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Tra le attività della Custodia è di particolare importanza quella educativa e formativa che essa rivolge alla popolazione locale e a laici e religiosi provenienti da tutto il mondo.  Dal 1550 i francescani, con l’apertura della prima scuola parrocchiale a Betlemme, seguita poi da Gerusalemme e Nazareth, inaugurarono una lunga tradizione di formazione scolastica per i giovani.

Oggi le scuole sono quindici, in tre diversi continenti, per quasi 10.000 studenti.

L’attenzione della Custodia è rivolta anche al processo di educazione alla tolleranza e pacifico rispetto dei vari credo religiosi, di emancipazione della donna nella società e dell’estensione dell’istruzione a tutti, anche ai più poveri.

La lista delle Scuole d Terra Santa

Studium Biblicum Franciscanum

Accanto alla offerta formativa delle scuole, la Custodia promuove la sua attività di ricerca e formazione scientifica attraverso lo Studium Biblicum Franciscanum. Lo SBF è un’istituzione scientifica per la ricerca e l’insegnamento accademico della Sacra Scrittura e dell’archeologia dei paesi biblici. Fu fondato dalla Custodia di Terra Santa nel 1901 e opera ininterrottamente dal 1924. Dal 1960 fa parte della Pontificia Università Antonianum di Roma. Nel 2001 è diventato Facoltà di Scienze bibliche e Archeologia. Comprende due cicli di specializzazione, Licenza e Dottorato in Scienze bibliche e Archeologia, con sede presso il convento della Flagellazione. Allo SBF è collegato come primo ciclo di teologia lo Studium Theologicum Jerosolymitanum, con sede presso il convento di S. Salvatore, comprendente un Biennio filosofico che si svolge nella medesima struttura scolastica.

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Centro Muski

MUSKI
Altro importante Istituto è il Muski, o centro di studi orientali del Cairo, che concentra i suoi studi e ricerche sulle comunità cristiane del Medio Oriente. L'attività principale del Muski è costituita dalle pubblicazioni, che rappresentano una preziosa documentazione per il Cristianesimo nel Medio Oriente. Il centro dispone di una biblioteca unica nel suo genere: oltre trentamila volumi e una collezione di manoscritti orientali in arabo, siriaco, copto, armeno, turco e persiano.

Studium Theologicum Jerosolimitanum

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Allo SBF è collegato come primo ciclo di studi di teologia lo Studium Theologicum Jerosolymitanum, con sede presso il convento di S. Salvatore, volto principalmente alla formazione dei candidati al sacerdozio. Fondato nel 1866, lo Studium Theologicum Jerosolymitanum ha accolto centinaia di studenti provenienti da numerose nazioni e diversi continenti e ha avuto una continua e progressiva crescita.
Biblioteca

Le Biblioteche delle Custodia

Benché tutti i conventi della Custodia abbiano la propria biblioteca, ce ne sono di più o meno importanti a seconda della loro antichità e del loro contenuto. Citiamo quelle di Aleppo (Siria), Alessandria e Il Cairo in Egitto, Betlemme, Nazareth, Ain Karem e Harissa presso Beirut, tutte del secolo XVII. Quelle di Nicosia e di Larnaca (Cipro) sono un poco anteriori, almeno nei loro primi fondi (sec. XVI). Tutte possiedono delle opere di valore, soprattutto in materia di orientalismo: grammatiche e dizionari di lingue orientali, i Padri, teologia, apologetica, catechesi, storia, geografia, ecc. Tra le biblioteche recenti occorre citare: quella del convento di Bab-Touma, a Damasco, incendiata nel 1860, ma ricostruita e ben rifornita in seguito; quella della Flagellazione, a Gerusalemme, che, fondata nel 1929 con libri ceduti dalla biblioteca centrale di San Salvatore, si è continuamente arricchita; e quella più recente del Centro di Studi Orientali del Cairo. La più importante per antichità è la biblioteca del convento principale della Custodia di Terra Santa, San Salvatore a Gerusalemme.

Benché tutti i conventi della Custodia abbiano la propria biblioteca, ce ne sono di più o meno importanti a seconda della loro antichità e del loro contenuto. Citiamo quelle di Aleppo (Siria), Alessandria e Il Cairo in Egitto, Betlemme, Nazareth, Ain Karem e Harissa presso Beirut, tutte del secolo XVII. Quelle di Nicosia e di Larnaca (Cipro) sono un poco anteriori, almeno nei loro primi fondi (sec. XVI). Tutte possiedono delle opere di valore, soprattutto in materia di orientalismo: grammatiche e dizionari di lingue orientali, i Padri, teologia, apologetica, catechesi, storia, geografia, ecc. Tra le biblioteche recenti occorre citare: quella del convento di Bab-Touma, a Damasco, incendiata nel 1860, ma ricostruita e ben rifornita in seguito; quella della Flagellazione, a Gerusalemme, che, fondata nel 1929 con libri ceduti dalla biblioteca centrale di San Salvatore, si è continuamente arricchita; e quella più recente del Centro di Studi Orientali del Cairo.

La più importante per antichità è la biblioteca del convento principale della Custodia di Terra Santa, San Salvatore a Gerusalemme.

Antichità della biblioteca centrale della Custodia

A cura di fra Franco VALENTE OFM

Secondo le informazioni fornite dai compilatori del Jerusalem Public Lending and Reference Libraries, le biblioteche più antiche di Gerusalemme sono: quella del Patriarcato Greco Ortodosso, fondata nel 1865; quella dell’École Biblique dei padri Domenicani, nel 1890; quella dell’Università Ebraica, nel 1892; e quella dell’American School, nel 1901. Restano esclusi, naturalmente, gli archivi.
Orbene, i fondi più antichi dell’attuale biblioteca centrale della Custodia di Terra Santa sono costituiti da libri e da manoscritti che facevano parte della biblioteca del convento del Monte Sion, dal quale i Francescani furono espulsi nel 1551. È evidente, quindi, che la biblioteca centrale della Custodia è molto più antica di tutte le biblioteche sopra menzionate. Possiamo dividere la sua vita in due fasi: quella anteriore al 1551 e quella posteriore al 1560-61.

La biblioteca del Monte Sion

In persone dedite allo studio, alla preghiera e al sacro ministero è naturale supporre un grande amore per i libri e la preoccupazione di procurarsene. Ciò spiega la formazione delle biblioteche conventuali fin dagli inizi dell’Ordine Francescano, nel secolo XIII.

La Casa Madre dei Francescani di Terra Santa, il convento del Monte Sion, edificato nel 1335, non poteva fare eccezione. I religiosi ivi dimoranti formavano una comunità abbastanza numerosa: all’inizio erano dodici, ma presto il loro numero salì a venti e più. Provenienti da tutti i Paesi dell’Europa, si procurarono importanti manoscritti, e, dopo l’invenzione della stampa, a metà del secolo XV, i primi libri usciti dai torchi.

Così si formò una biblioteca conventuale. La Biblioteca e la Farmacia del Monte Sion erano ben conosciute dai numerosi pellegrini che i Francescani ospitavano e guidavano nella visita dei Luoghi Santi.

Questa antichissima libraria del Monte Sion costituisce dunque il fondo più prezioso della biblioteca di San Salvatore. Certo, nel corso dei secoli molti libri e manoscritti sono andati perduti, tuttavia noi pensiamo che la parte principale di essi ci è giunta ed è conservata nella biblioteca di San Salvatore.

I manoscritti costituiscono la parte più antica. Tra quelli che sono giunti fino a noi, uno dei più preziosi è un’opera di medicina del più grande e originale di tutti i medici musulmani, Abu Bakr Muhammad IBN ZAKARIA AL RAZI (865-925), chiamato comunemente Liber Almansoris, dal nome del suo mecenate Mansur ibn Ishaq al-Samani. È un grande in-folio manoscritto, della fine del sec. XIII o dell’inizio del XIV, con la traduzione latina dell’opera araba, ornato da belle miniature in rosso e blu, e con numerose note marginali antiche. Fu per molto tempo utilizzato dai nostri medici e dai nostri infermieri del Monte Sion. 

Un altro manoscritto importante è il Mamotrectus o Correctorium della Bibbia, del francescano Giovanni MARCHESINI da Reggio, in due esemplari, del sec. XIV. Prezioso è anche il piccolo codice contenente diversi trattati di San Bernardino da Siena (De contractibus et usuris e De restitutione) e di San Giovanni da Capistrano (De matrimonio), copiato verso il 1518 da Frate Ugo di Aquitania, francescano del Monte Sion, con due preziose miniature raffiguranti i due Santi.

Non si deve pensare, però, che tutti i manoscritti della biblioteca custodiale provengano da quella del Monte Sion. I più, anzi, furono acquisiti in seguito, un buon numero tramite gli sforzi di fra Agustín ARCE, che fu responsabile della biblioteca per quasi quarant’anni (dal 1936).

L’altro fondo importante della biblioteca custodiale è costituito dagli incunaboli. Quasi tutti provengono dalla biblioteca del Monte Sion. Trattano di tutte le materie che formavano il bagaglio culturale dell’uomo colto di allora: Bibbia, Diritto, Teologia, Filosofia, Letteratura, Medicina, Casistica, Ascetica, Storia, Predicazione, Decretali e Costituzioni Clementine, Apologetica.
Vanno dal 1472 al 1500, data ultima degli incunaboli. Ci sono testi e commentari della Bibbia, dei Padri, degli Scolastici, quali Alessandro di Hales, San Bonaventura, Duns Scoto, San Tommaso d’Aquino, Nicolaus de Ausmo, ecc. L’incunabolo più antico della nostra biblioteca è l’Opus Quadragesimale di Roberto CARACCIOLO (Venezia 1472). Degni di menzione: i Sermoni di Sant’Efrem (Brescia 1490), il Fortalicium Fidei del francescano Alfonso d’Espina (Norimberga 1494), l’Historia Ecclesiastica di Eusebio (Mantova 1479) e il De Civitate Dei di Sant’Agostino (Venezia 1475).

L’altra grande specialità della biblioteca del Monte Sion erano le opere di medicina. Dato che c’erano, nel convento, una farmacia celebre ed un’infermeria per i religiosi e i pellegrini, vi si andarono riunendo le opere di medicina e di chirurgia più importanti del tempo. Il lettore troverà la loro descrizione dettagliata nell’opera di P. ARCE Miscelánea de Tierra Santa tomo I, al capitolo Libros antiguos de medicina en la Biblioteca de San Salvador (Jerusalem 1950), pp. 251-317.

Prima di terminare queste note sulla biblioteca del Monte Sion, vale la pena ricordare che diversi pellegrini dicono espressamente di avervi trovato molti dei libri che cercavano: tra questi, Tucher (1479-80) nel suo Pilgerfahrt, nel Reyssbuch di Feyrabend, p. 306; Baumgarten (1507) nella sua Peregrinatio, p. 99, ecc.
 

Dal Monte Sion al convento della Colonna

La biblioteca del Monte Sion fu trasportata a poco a poco, nel 1560-61, nel nuovo convento, chiamato allora della Colonna (deir el-’Amud) e ora San Salvatore. Sistemata sopra il piccolo chiostro del convento primitivo, che si vede tuttora, vi restò sino alla fine del sec. XIX, quando fu costruita la nuova biblioteca ad est della sacrestia, che in precedenza era il coro e il presbiterio della prima chiesa di San Salvatore.

La biblioteca rimase in quel locale fino a quando non fu necessario trovarle una nuova sede per far posto ai nuovi libri e per renderla accessibile al pubblico. Dopo due anni di lavoro, dal 1975 al 1977, la nuova sede era pronta: una bella sala a pianterreno del convento di San Salvatore, lunga 28,20 metri e con una larghezza media di circa 14 metri.

All’epoca del suo trasferimento nel nuovo convento, la biblioteca poteva contare qualche centinaio di volumi: manoscritti, incunaboli e cinquecentine. Niente di paragonabile con le biblioteche moderne. 
Non c’è però da stupirsi di un numero così ridotto di libri e di codici, perché sappiamo che la biblioteca del Sacro Convento di Assisi, che era la più ricca del mondo dopo quella dei Papi ad Avignone, aveva nel 1381 poco più di 700 volumi; e la biblioteca vaticana, quando Niccolò V la organizzò nel 1447, non aveva più di 350 codici latini, più qualcuno in greco e in arabo, numero che passò a 1160 un poco dopo, e a 3500 manoscritti e opere a stampa nel 1481 quando SISTO IV ingrandì il locale.

Anche la biblioteca custodiale ha visto aumentare costantemente, anche se ad un ritmo assai meno rapido, i suoi fondi di manoscritti e di opere a stampa. Un secolo dopo la sua installazione nei nuovi locali contava circa 2500 libri; alla metà del sec. XIX arrivava a 12.000; nel 1936 erano circa 20.000. Oggi (2011) arriva a più di 40.000 opere. Inoltre riceve, in abbonamento o in omaggio, molte e importanti riviste di teologia, liturgia, diritto canonico, missionologia, orientalistica, storia della Chiesa, agiografia, francescanesimo, ecc.

Questo notevole accrescimento è dovuto a diverse cause. La principale è la preoccupazione costante di arricchirla da parte dei responsabili. Tra questi si devono menzionare fra Cipriano da Treviso († 1883), lo storico fra Girolamo GOLUBOVICH († 1941), il già citato fra Agustín ARCE e fra Sabino DE SANDOLI († 2001). 
I Commissari di Terra Santa, soprattutto quelli di Madrid e di Parigi, e i padri Delegati di Terra Santa a Roma hanno fornito molte opere di grande valore. Anche i libri lasciati dai religiosi defunti e quelli offerti da privati e da società scientifiche hanno contributo molto all’accrescimento e all’arricchimento della biblioteca.

Principali tesori

Oltre ai manoscritti e agli incunaboli di cui abbiamo parlato, la biblioteca di San Salvatore possiede numerose opere rare e preziose dei sec. XVI e XVII; grandi collane, come le due Patrologie, Greca e Latina, del MIGNE; gli Acta Sanctorum dei Bollandisti, in 70 volumi in-folio, e molte altre grandi opere; le principali enciclopedie; molti dei grandi dizionari di teologia, liturgia, archeologia, Sacra Scrittura, spiritualità, diritto canonico, storia e geografia ecclesiastiche, ecc.; e soprattutto la sezione di PALESTINOLOGIA, comprendente una ricca raccolta di Itinerari di Terra Santa. Questo è il suo più specifico e prezioso tesoro: si tratta, infatti, di parecchie centinaia di diari di viaggio, dall’incunabolo di Breidenbach ai nostri giorni.

Le sezioni della biblioteca sono: Palestinologia, Custodia di Terra Santa, Oriente Cristiano, Judaica et Talmudica, Islamica, Armeniaca, Arabica, Storia delle Crociate, Storia del Medio Oriente, Storia della Chiesa, Storia civile, Geografia, Teologia dogmatica, Teologia morale, Biblica, Patrologia, Cristologia, Ecclesiologia, Concili, Mariologia, Pastorale, Predicabili, Liturgia, Spiritualità, Catechetica, Apologetica, Diritto canonico, Francescanesimo, Agiografia, Biografie, Letteratura di varie lingue, Letteratura greca e latina, Arte, Scienze naturali e Medicina, Enciclopedie, Lessici e Grammatiche, Incunaboli, Manoscritti, e varie altre sezioni minori.

La biblioteca di San Salvatore ha evidentemente molte sezioni, tuttavia è specializzata in argomenti riguardanti soprattutto i santuari e la storia della Terra Santa.

In tutti i tempi, la biblioteca è stata visitata e utilizzata da studiosi. Basterà citare CHATEAUBRIAND, SALZBACHER e i grandi bibliografi di Palestina TOBLER e RÖHRICHT.

Bibliografia

ARCE A., La Biblioteca Central de la Custodia de Tierra Santa, in Tierra Santa, Jerusalem, 38, 411 (1963) 25-30.
Id., The Central Library of the Custody of the Holy Land Jerusalem, in Miscelánea de Tierra Santa III, Jerusalem, 1975, 444-456.
Id., La Bibliothèque Centrale de la Custodie de Terre Sainte, in Miscelánea de Tierra Santa IV, Jerusalem, 1982, 423-432.
Id., Libros antiguos de medicina en la Biblioteca de San Salvador, in Miscelánea de Tierra Santa I, Jerusalem, 1950, 251-317.
 Id., Itinerarios raros y preciosos de Palestina. Extractos, aportaciones y notas criticas, Jerusalem, 1963.
GOSSELIN N., La bibliothèque des Frères de la Corde au Mont Sion, in ACTS, Jerusalem, 30 (1985) II 377-400.
MISTRIH V., Catalogue des manuscrits arabes du couvent de St. Sauveur des Frères Mineurs à Jérusalem, in Studia Orientalia Christiana Collectanea, Cairo - Jerusalem, 33 (2000) 115-226.
A cura di fra Franco VALENTE OFM ex direttore della biblioteca di San Salvatore

Archivio

Archivio storico della Custodia

L’archivio Storico della Custodia di Terra Santa ha una storia di oltre sette secoli. Si tratta del più antico archivio cattolico esistente in Terra Santa, e documenta non solo le vicissitudini dell’istituzione religiosa in loco, ma anche quella della presenza cattolica in tante regioni del Vicino Oriente. A causa della sua storia travagliata, l’archivio ha cambiato nome nel corso dei secoli e solo nel 1975 esso ha preso il suo nome attuale di “Archivio Storico della Custodia di Terra Santa”. Nella primavera di quell’anno, infatti, sono terminati i lavori di risanamento e adattamento dei locali destinati a suo uso esclusivo nel convento di San Salvatore, dove oggi è conservato.
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L'Istituto Magnificat

L'Istituto Magnificat di Gerusalemme è una Scuola di musica sorta nel cuore della Città Vecchia di Gerusalemme nel 1995. Unica nel suo genere, promuove lo studio della musica offrendo una preparazione professionale, ma è soprattutto un luogo di dialogo e di educazione alla pacifica convivenza, dove bambini e ragazzi musulmani, cristiani ed ebrei studiano assieme accumunati dalla reciproca passione per la musica.

L’Istituto Magnificat ha come compito anche il servizio liturgico nei Luoghi Santi (quali per esempio la Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme e la Basilica della Natività a Betlemme). L’Istituto offre inoltre un insegnamento accademico di alto livello che permette di accedere a diplomi e riconoscimenti universitari europei.

La scuola in questo momento ospita oltre 200 giovani allievi e circa 18 professori, con un successo crescente. Al Magnificat si insegna: Pianoforte, Violino, Viola, Violoncello, Organo, Canto, Chitarra, Composizione, Flauto, Percussioni, Musica Corale, Solfeggio e Storia della Musica.

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Magnificat

Terra Sancta Organ Festival

Terra Sancta Organ Festival

Il Terra Sancta Organ Festival è un modo per testimoniare la presenza delle comunità cristiane in Medio Oriente e nel Levante anche nel campo della musica e della cultura. Qui la musica d'organo rappresenta un contributo artistico di eccellenza, percepito come specificamente cristiano, essendo l'organo a canne presente quasi esclusivamente nelle chiese. Il festival è anche un'occasione per promuovere la manutenzione degli organi e lo studio di questo strumento, necessario per la liturgia.

La particolarità del Terra Sancta Organ Festival è di svolgersi presso le chiese e i santuari della Terra Santa e nei luoghi dove i frati francescani della Custodia di Terra Santa sono presenti da secoli: Israele, Palestina, Giordania, Grecia, Cipro, Egitto, Libano e Siria.

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Terra Sancta Museum

Il primo museo dei francescani fu aperto nel 1902 in un locale del convento di S. Salvatore a Gerusalemme. La lunga storia del museo proseguì nel convento della Flagellazione a Gerusalemme, dove fu spostato e inaugurato il 10 febbraio dei 1931. A distanza di oltre cento anni dalla fondazione, un progetto di rinnovamento complessivo ha portato il museo francescano a prendere il nome di Terra Sancta Museum.

La mission del Terra Sancta Museum è far conoscere al mondo le radici del Cristianesimo e la storia della presenza cristiana in Terra Santa, attraverso le straordinarie collezioni archeologiche e storico-artistiche dei Francescani di Terra Santa.

Il museo è composto oggi da tre sezioni:

  • Una sezione multimediale (inaugurata nel 2016) costituita da un’installazione multimediale che porta alla scoperta della Via Crucis sulla via Dolorosa. Presso il Convento della Flagellazione a Gerusalemme, il visitatore viene immerso in un ambiente fatto di luci, suoni, rumori ambientali, racconti e animazioni, e trasportato al tempo di Erode in cui si svolsero le drammatiche vicende della passione, morte e resurrezione di Cristo.
  • Una sezione archeologica (inaugurata nel 2018), situata sempre nel convento della Flagellazione sulla via Dolorosa a Gerusalemme. In sei sale il visitatore può scoprire reperti legati alle istituzioni politiche del periodo erodiano, alla vita quotidiana al tempo del Nuovo Testamento fino alle prime esperienze del monachesimo. La sezione archeologica includerà anche straordinarie collezioni specialistiche provenienti dell’Egitto e della Mesopotamia.
  • Una sezione storica (la cui inaugurazione è prevista per il 2020), che verrà ospitata nel convento di San Salvatore a Gerusalemme. Dal settembre 2016 un comitato scientifico internazionale diretto da Béatrix Saule (direttore emerito del Museo del Castello di Versailles) lavora per una strategia comune sulla raccolta fondi e costituzione di questo nuovo museo. Sarà composta dalle straordinarie e rare collezioni di scultura, dipinti, oreficeria (calici e candelabri), codici miniati del 1400 e 1500, corredi, paramenti liturgici e preziosi documenti d’archivio, rari vasi da farmacia e armature, oggetti in gran parte donati nei secoli dalle Case Reali europee, dalle Repubbliche italiane e dallo Stato della Chiesa per manifestare la loro devozione ai Luoghi Santi e sostenere la Custodia.
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