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LUXTENEBRA, si conclude il centenario delle basiliche del Tabor e Getsemani

Il 22 Novembre presso il convento di San Salvatore a Gerusalemme, si è tenuto l’evento conclusivo di “LUXTENEBRA, centenario delle basiliche del Tabor e del  Getsemani”. 

Presso la sala della madreperla è stata allestita un’esposizione di documenti d’archivio, foto d’epoca e bozzetti artistici che raccontano la storia della costruzione dei due santuari.

Al termine della mostra è seguito un concerto musicale offerto dai ragazzi e dalle ragazze dell'istituto Magnificat di Gerusalemme. 

La realizzazione dell’evento è stata possibile grazie al contributo del Terra Sancta Museum, dell’archivio della Custodia di Terra Santa e del Convento di San Salvatore, nella persona del Guardiano fra Rodrigo Machado. 

 

LUXTENEBRA, un anno ricco di appuntamenti

Con questa esposizione si sono ufficialmente concluse le celebrazioni per il centenario delle Basiliche del Tabor e Getsemani. Un anno dedicato a riscoprire ed approfondire il significato e la bellezza delle due basiliche, a cento anni dalla loro realizzazione per mano dell’architetto italiano Antonio Barluzzi. 

Tra le tappe del centenario ricordiamo l’inaugurazione delle due mostre permanenti presso la Basilica del monte Tabor e del Getsemani, la giornata di conferenze su diversi argomenti legati all’archeologia e alla storia, all’arte e al restauro, all’interpretazione filosofica e ai personaggi legati alle chiese celebrate.    Infine lo scorso agosto LUXTENEBRA è approdata a Rimini (Italia) in occasione del “Meeting per l’amicizia tra i popoli”.

Documenti e arte raccontano la storia delle Basiliche

Per la chiusura di questo centenario sono stati esposti oggetti legati alle due basiliche giubilari, molti dei quali per la prima volta visibili al pubblico. Tra di essi fra Narciso Klimas, direttore dell’archivio custodiale e membro del comitato scientifico per  il centenario, ha sottolineato la presenza degli antichi firmani risalenti all’epoca ottomana. Documenti storici che stabilivano la proprietà della Custodia di Terra Santa sui luoghi dove oggi sorgono le due basiliche e la possibilità per i frati francescani di “possedere e dimorare e fare le loro funzioni e celebrare i Divini Ufficii e Messe, come facevano nel passato con i devoti pellegrini”.

Tabor e Getsemani, un messaggio di unità

All’evento erano presenti  diverse personalità diplomatiche dei paesi che 100 anni fa’ contribuirono alla realizzazione delle basiliche. La loro partecipazione ha un grande significativo, ha ricordato Vincenzo Zuppardo, architetto curatore del centenario, che ha affermato: “La chiesa del Getsemani è meglio conosciuta come "la Chiesa di tutte le Nazioni" perché è stata costruita con contributi provenienti da tutto il mondo: nazioni che si stavano ferocemente combattendo un paio di anni prima si uniscono per contribuire a qualcosa di bello che avrebbe contribuito in qualche modo a un nuovo modello di bellezza.”

La luce come anima dell’architettura di Barluzzi

Il titolo del centenario, “LUXTENEBRA” , rimanda alla concezione che Barluzzi aveva dell’architettura, in particolare quella sacra.

“Barluzzi credeva – prosegue Vincenzo - che il design di un santuario dovesse riflettere il significato spirituale del sito e il mistero della vita di Cristo commemorato lì. Questa visione ha profondamente plasmato i progetti per le Basiliche, concentrandosi sui misteri della Trasfigurazione e dell'Agonia. Barluzzi trovò il materiale architettonico perfetto per esprimere questi due misteri: la luce, che in queste chiese va ben oltre il suo ruolo funzionale e assume un valore simbolico molto importante. Per questo abbiamo scelto questo titolo per il centenario."

Contemplare il mistero: un invito alla speranza

In un momento storico segnato da guerra e sofferenza, specialmente in Terra Santa, i misteri celebrati nelle due basiliche giubilari assumono un significato più che mai attuale.  Al termine del suo discorso fra Alessandro Coniglio, direttore del comitato scientifico per il Centenario, ha voluto ricordare questo aspetto. 

“Contemplare l’intreccio di luce e tenebre nella vita di Gesù di Nazareth potrebbe essere un promemoria anche per noi che la nostra epoca oscura con tutta la sua violenza è già stata assunta da Gesù Cristo. Possiamo sperare di camminare nella luce della sua vittoria sulla morte e sul peccato, perché ha vinto ogni violenza nella sua morte e risurrezione. Pertanto, siamo fiduciosi che anche questa celebrazione finale di LUXTENEBRA porterà luce e speranza in questo tempo difficile, indicando il protagonista principale di questi eventi, che non è l’anniversario di un edificio, ma il mistero vivente di Gesù Cristo, di cui quelle basiliche sono ancora testimoni.

Lucia Borgato

 

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