Riscoprire la forza sanante della Croce - Jerusalem Rediscovering the healing power of the Cross | Custodia Terrae Sanctae

Riscoprire la forza sanante della Croce - Jerusalem Rediscovering the healing power of the Cross

Festa del Ritrovamento della Croce di Cristo - Feast of the Finding of the Cross of Christ

Nm 21,4-9; Sal 95; Fil 2,5-11; Gv 3,13-17

  1. Carissime sorelle, carissimi fratelli,

il Signore vi dia pace.

Siamo nel cuore dell’antica cava di pietra che in alto conserva i resti del Calvario, un po’ più in basso ospita il Sepolcro e qui dove stiamo celebrando custodisce la memoria del ritrovamento della vera Croce da parte della santa regina Elena.

È come se questo luogo complesso che è la basilica del Santo Sepolcro fosse testimone di un tentativo progressivo prima di eliminare Gesù Cristo fisicamente e poi di cancellarne la memoria. Ma è un tentativo destinato a fallire, fin dal principio.

L’eliminazione fisica avvenne attraverso la sua morte in croce e conseguente sepoltura. Il tentativo di eliminarne la memoria avvenne attraverso la persecuzione e dispersione dei discepoli (testimoniata negli Atti degli Apostoli), poi attraverso l’occultamento della croce nel punto più basso della cava, e al tempo dell’imperatore Adriano (II sec) attraverso la copertura del Calvario e del Sepolcro sotto templi pagani.

  1. La provvidenza divina aveva però disposto diversamente. Alla morte e sepoltura di Gesù corrisponde la sua risurrezione il terzo giorno. Alla persecuzione della prima comunità cristiana di Gerusalemme corrisponde la diffusione della Chiesa in tutto il mondo. All’occultamento della Croce, del Calvario e del Sepolcro corrisponde il loro ritrovamento e la trasformazione di questo luogo nel cuore della Cristianità, nel luogo da cui la speranza promana e dà senso alla vita di ciascuno di noi e alla storia dell’umanità.
  1. Lungo la storia, periodicamente, si è ripetuto più volte il tentativo di cancellare la memoria della Pasqua di Gesù, di rimuovere la sua croce come fosse una presenza fastidiosa, e di eliminare la presenza cristiana. Nell’ultimo secolo ci hanno provato tutti i regimi totalitari, indipendentemente dalla loro ispirazione ideologica. In tempi più recenti ci hanno provato e continuano a provarci sia i fondamentalismi religiosi, sia le ideologie secolari. Il nome di Gesù non va pronunciato e la sua parola dev’essere silenziata, le croci vanno tolte sia dove governa l’ISIS sia dove governano liberalissimi governi che hanno fatto del laicismo un idolo. Ancora e di nuovo anche i cristiani sono costretti a lasciare le loro patrie di origine per forme di persecuzione diretta o per forme di discriminazione strisciante. Noi stessi siamo personalmente testimoni di questo.
  1. Ma Gesù Cristo, Figlio di Dio incarnato, morto e risorto per noi e per la nostra salvezza, è più vivo che mai. Il Golgota continua a raccontarci il mistero e la gloria della Croce e del Crocifisso, che manifesta l’amore più grande: l’amore di Gesù Cristo che arriva ad amare fino a donare tutto se stesso per redimerci dalla nostra incapacità di amare, per rivelarci la nostra dignità più profonda, per aiutarci a capire quanto Dio ci ama e quanto valiamo per Lui. Continua a parlarci la tomba vuota, che attira milioni di fedeli offrendo loro la possibilità di fare la stessa esperienza dell’apostolo Giovanni, cioè di vedere la tomba vuota e di credere che Gesù è risorto, attraversando la morte e portando anche noi a vivere in Dio. Anche il Corpo di Cristo (che è la Chiesa) continua ad essere vivo e vitale; e a dispetto di ogni apparenza, anche se sembra agonizzare in Occidente, si manifesta vivo e vitale in altri continenti.
  1. Oggi noi celebriamo il ritrovamento della vera croce e ancora una volta siamo invitati ad alzare lo sguardo verso Gesù Cristo innalzato sulla croce. È l’unico antidoto efficace contro i morsi dei tanti serpenti che avvelenano la cultura contemporanea e che derivano da una insufficiente capacità di fidarsi di Dio e della sua parola, come era successo al popolo eletto peregrinante nel deserto.

Abbiamo bisogno di alzare lo sguardo al Crocifisso per essere guariti dai morsi dell’egoismo che ci porta a pensare a noi stessi fino al punto di renderci impossibile amare gli altri.

Abbiamo bisogno di essere guariti dai morsi della mormorazione e della lamentela, che ci impediscono di riconoscere e gustare il bene che Dio ci dona ogni giorno e nelle circostanze più diverse.

Abbiamo bisogno di essere guariti dai morsi dell’inimicizia e dell’odio, che a livello personale producono incomprensione e violenza e a livello collettivo alimentano guerre e sopraffazioni di ogni genere, su scala locale e internazionale.

Abbiamo bisogno di essere guariti dai morsi di una cultura che ha eliminato Dio dal proprio orizzonte e lascia le persone sole e disperate di fronte al mistero e alla cruda realtà del soffrire e del morire.

Che il Signore aiuti ciascuno di noi a ritrovare la vera Croce e il suo significato più profondo in cima al Golgota e in fondo a questa cava, ma ancor di più nella profondità della propria coscienza cristiana.

E che il Signore ci aiuti ad alzare lo sguardo verso di Lui crocifisso, ogni volta che la nostra fede vacilla o ci viene da dubitare della realtà del suo amore. Amen.

_______________________________________________________

Dear Sisters and Brothers,

May the Lord give you His peace!

We are in the heart of the ancient stone quarry that preserves the remains of Calvary at its peak, a little lower houses the Sepulchre and here where we are celebrating that which preserves the memory of the discovery of the true Cross by Saint Queen Helena. It is as if this complex place, that is the Basilica of the Holy Sepulchre, witnessed a progressive attempt first to eliminate Jesus Christ physically and then to erase His memory. Yet it is an attempt destined to fail, from the beginning. The physical elimination occurred through His death on the Cross and subsequent burial. The attempt to eliminate the memory occurred through the persecution and dispersion of the disciples (witnessed in the Acts of the Apostles), then through the concealment of the Cross at the lowest point of the quarry, and at the time of Emperor Hadrian (second century) through the covering of Calvary and the Sepulchre under pagan temples.

  1. Divine providence, however, arranged otherwise. Jesus' death and burial corresponds to His Resurrection on the third day. The persecution of the first Christian community of Jerusalem corresponds to the spread of the Church throughout the world. The concealment of the Cross, Calvary and the Sepulchre corresponds to their discovery and the transformation of this place into the heart of Christianity, into the place from which hope emanates and gives meaning to the life of each one of us and to the history of humanity.
  2. Throughout history, the attempt to erase the memory of Jesus' Passover, to remove His Cross as if it were an annoying presence, and to eliminate the Christian presence has been repeated several times. In the last century, all totalitarian regimes have tried, regardless of their ideological inspiration to do just that. In more recent times, both religious fundamentalists and secular ideologies have tried and continue to try. The name of Jesus must not be pronounced and His word must be silenced, the crosses must be removed both where ISIS governs and where very liberal governments govern that have made secularism an idol. Again and again, Christians are forced to leave their homelands because of forms of direct persecution or creeping discrimination. We ourselves are personally witnesses to this.
  3. But Jesus Christ, Son of God incarnate, who died and rose for us and for our salvation, is more alive than ever. Golgotha continues to tell us the mystery and glory of the Cross and the Crucified One, which manifests the greatest love: the love of Jesus Christ who comes to love to the point of giving Himself completely to redeem us from our inability to love, to reveal to us our deepest dignity, to help us understand how much God loves us and how much we are worth to Him. The empty tomb continues to speak to us, attracting millions of faithful by offering them the possibility of having the same experience as the Apostle John, that is, of seeing the empty tomb and believing that Jesus is risen, passing through death and bringing us to live in God. The Body of Christ (which is the Church) also continues to be alive and vital; and in spite of all appearances, even if it seems to be dying in the West, it manifests itself alive and vital in other continents.
  4. Today we celebrate the discovery of the true Cross and once again we are invited to raise our gaze to Jesus Christ lifted up on the Cross. It is the only effective antidote against the bites of the many snakes that poison contemporary culture and that derive from an insufficient ability to trust God and his word, as happened to the chosen people on pilgrimage in the desert. We need to look up to the Crucified One to be healed from the pangs of selfishness that leads us to think of ourselves to the point of making it impossible for us to love others. We need to be healed of the pangs of murmuring and complaint, which prevent us from recognizing and enjoying the good that God gives us every day and in the most diverse circumstances. We need to be healed of the pangs of enmity and hatred, which at the personal level produce misunderstanding and violence and at the collective level fuel wars and oppression of all kinds, on a local and international scale. We need to be healed of the pangs of a culture that has eliminated God from its horizon and leaves people alone and desperate in the face of the mystery and harsh reality of suffering and dying.

May the Lord help each one of us to rediscover the true Cross and its deepest meaning at the peak of Golgotha and at the bottom of this quarry, but even more in the depths of our Christian conscience. May the Lord help us to raise our gaze to Him the crucified One, every time our faith falters or we doubt the reality of His love. Amen.