Una serata per il dialogo tra i popoli nella Terra di Dio | Custodia Terrae Sanctae

Una serata per il dialogo tra i popoli nella Terra di Dio

Venerdì, 3 Febbraio 2012

Ampia partecipazione dei padri Commissari, dei frati e dei volontari della Custodia intervenuti alla serata di presentazione del documentario “Tra i popoli di Dio: incontri oltre i muri”, realizzato dall'Associazione Ponte di Pace in collaborazione con il Commissariato di Terra Santa del Piemonte. Un incontro a margine dei lavori congressuali volto a far luce sulla società che abita la Terra Santa.

Ospiti della serata: Meir Margalit, consigliere della municipalità di Gerusalemme, e Chiara Tamagno, presidente di Ponte di Pace e curatrice del documentario. Maria de Lurdes Nunes, giornalista del Franciscan Media Center, ha coordinato gli interventi degli ospiti e ha introdotto le immagini che sono state proiettate: “solo alcuni spezzoni di un caleidoscopio, dove i volti, le voci e le storie sono davvero multiformi e sorprendenti, vibranti di colori e di suggestioni”.

Sul maxi schermo scorrono le immagini dei Luoghi Santi, che fanno da sfondo alle storie raccontate da personaggi più o meno famosi della Terra Santa: vescovi, frati, scrittori, medici, sociologi, rabbini, ex militari e gente comune... Tante voci che hanno in comune l'impegno appassionato per il dialogo e la riconciliazione dei popoli. “Vogliamo mostrare il fermento di una minoranza – spiega Chiara Tamagno - sia essa israeliana, palestinese, ebrea, cristiana, musulmana... Sono gli uomini e le donne che hanno il coraggio di andare incontro al diverso, di andare oltre i muri. Il nostro documentario vuole dare valore aggiunto al pellegrinaggio, nello spirito di San Francesco e prima ancora di Gesù, che per queste strade dava spazio all’ascolto della gente... in una società anche allora molto variegata e complessa.”

Particolarmente significativa la testimonianza di Meir Margalit, ebreo, deciso sostenitore dei diritti umani in un Paese che “soffre di due gravi patologie, la paranoia acuta e l'amnesia cronica”. Spiega Meir: “La paura che attanaglia la maggiorparte degli israeliani impedisce loro di aprire gli occhi e il cuore ai palestinesi e una sorta di amnesia storica fa sì che essi non ricordino quel che abbiamo subito durante le persecuzioni europee, se poi osiamo farlo subire alla gente non ebrea di questa terra.” Dichiarazioni forti e sincere di un ebreo israeliano che ha voluto portare al Congresso dei Commissari l'invito a lavorare insieme per la pace: “I movimenti per la pace sono spesso osteggiati se non perseguitati dal governo, ma noi non ci demoralizziamo e siamo convinti che unendo le forze, anche insieme ai movimenti ecclesiali, dei francescani della Custodia in primis, possiamo preparare un futuro migliore per questa terra.”

Una serata e un documentario che hanno suscitato vivo interesse del pubblico e soprattutto dei padri Commissari, che si sono impegnati a promuovere l'opera e a tradurla anche in altre lingue.

D.F.