Una nuova generazione di mosaicisti in Terra Santa | Custodia Terrae Sanctae

Una nuova generazione di mosaicisti in Terra Santa

« La memoria è come un mosaico fatto di tessere », così scrive l’autore spagnolo contemporaneo, José Carlos Llop. Questa citazione può riassumere il percorso di sei giovani palestinesi che, da due anni, seguono la formazione nell’arte decorativa del mosaico, grazie all’Associazione ATS Pro Terra Sancta, ONG della Custodia di Terra Santa.

Come racconta Carla Benelli, storica dell’Arte e coordinatrice dei progetti di ATS Pro Terra Sancta, tutto è iniziato dal restauro dei mosaici nella Basilica del Getsèmani.
«Essendo ATS incaricata di raccogliere i fondi per i lavori, abbiamo colto l’opportunità di partecipare a un cantiere così speciale», ha spiegato Carla Benelli.
Dato che la Custodia aveva richiesto la collaborazione del Mosaic Centre di Gerico, fondato da Fra Piccirillo, ofm, (ONG palestinese indipendente), si è deciso di arricchire queste competenze coinvolgendo altri palestinesi, abitanti di Gerusalemme. «I giovani del Mosaic Centre, provengono soprattutto dalla Cisgiordania dove hanno acquisito successo e credibilità. Il gruppo, composto da una decina di mosaicisti, è ben strutturato, ma è indispensabile investire nelle nuove generazioni» testimonia con convinzione la storica dell’arte. Un obbiettivo condiviso da Osama Hamdan, architetto palestinese e direttore del Centro di Gerico : «In Palestina, non esiste un Centro di formazione, o una facoltà universitaria, che propone la specializzazione nel restauro del patrimonio. Sta a noi promuoverla! ».

Il compito è stato impegnativo. Bisognava individuare e «scommettere» su sei giovani gerosolomitani pronti a impegnarsi, per due anni, in un cantiere enorme, con più di 10 milioni di tessere per mosaici! Il cantiere è stato affidato a tre ragazzi e tre ragazze, musulmani e cristiani, sotto la supervisione di Raed Khalil e Rasmi Al Shaer, esperti del Mosaic Centre.

Osama Hamdan dichiara: «L’idea, non è stata solo quella di trasmettere a questi giovani le tecniche o un metodo di lavoro, ma di sensibilizzarli alla bellezza della loro storia, che non è fatta solo di scontri. A Gerico, per esempio, musulmani, cristiani ed ebrei utilizzarono l’arte del mosaico. Questo dimostra che ci furono coabitazione e scambi culturali. Il futuro non si costruisce solo con i soldi, ma anche con la mediazione. Il mio augurio è che i giovani prendano coscienza di non essere soltanto degli operai, ma i custodi della loro identità». Riscoprendo il periodo romano, bizantino e mamelucco, la formazione del mosaicista comprende un’indagine sull’espressione di un passato e il lavoro di ricerca nella memoria del presente. Osama è fiero di vedere questi giovani palestinesi prendere in mano la propria eredità, ma ancor più fiero che la possano rinnovare e tramandare. Accompagnato da una buona promozione, il cantiere del Getsemani ha coinvolto le scuole palestinesi, sia cristiane sia musulmane. «Le scolaresche hanno collaborato con noi, secondo una vera prassi pedagogica, per vedere e ascoltare i giovani professionisti palestinesi, impegnati nel cantiere». Una mostra itinerante del restauro, sarà prossimamente inaugurata e allestita in varie città palestinesi, ha annunciato Osama Hamdan.

Senso dei colori, flessibilità, attitudine al lavoro da eseguire a vari metri d’altezza o all’esterno…. tutte competenze che è stato necessario sviluppare. Salam, una delle ragazze, dichiara: «Ci vuole pazienza e distensione. Ho sempre amato l’arte, ma non avrei mai immaginato di diventare mosaicista. Ciò che sorprende di più è vedere una giovane donna maneggiare un martello!».

Oggi, questi giovani artigiani, lavorano con contratto locale per altri progetti in Terra Santa: per il Cimitero Militare britannico di Gerusalemme e per mosaici francescani di Cafarnao.
A settembre inizieranno anche il restauro dei mosaici al Santuario Dominus Flevit.
E ancora un’altra opportunità vissuta dai mosaicisti con i loro formatori quando, per dieci giorni, sono stati in Italia nel maggio scorso. Un viaggio indimenticabile!
In programma, Venezia e le sue Isole, Spilimbergo, Ravenna, Nazzano e infine Roma.
Hanno anche partecipato alla Quinta Edizione del Concorso Internazionale Pictor Imaginarius.
Il Mosaic Center ha rappresentato la Palestina ad un Concorso internazionale: un bel passo in avanti, riconosciuto con il premio L’artista Emergente, assegnato ai nostri giovani mosaicisti. Con incontri e visite nei centri d’arte alla scoperta del ricco patrimono italiano: «speriamo di aver incoraggiato la loro curiosità e ispirazione artistica, ne hanno bisogno per acquistare creatività e profondità», aggiunge Carla Benelli. «Sta sbocciando un vero mercato del restauro, ma anche dell’arte del mosaico contemporaneo» conclude Osama Hamdan.
«La Custodia di Terra Santa coltiva la tradizione di legare la conservazione dei beni culturali alla popolazione locale. Il partenariato con il Mosaic Centre, ha fornito le risorse a un gruppo di giovani affinché possano guardare più serenamente al futuro e questo è gia un grande successo!».

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Per informazioni sul Mosaic Centre di Gerico o visite guidate ai mosaici di Terra Santa, scrivere a: mosaiccentre@yahoo.com oppure visitproject@proterrasancta.org

E.R