Primo sabato di Quaresima 2007 al Santo Sepolcro | Custodia Terrae Sanctae

Primo sabato di Quaresima 2007 al Santo Sepolcro

domenica 25/02/2007

La Quaresima, questa ascesa spirituale verso Gerusalemme per la Pasqua, riveste un carattere particolare per coloro che vivono e pregano ogni giorno nella Città Santa.
Il primo sabato di Quaresima, ognuna delle cinque confessioni cristiane che godono di diritti al Santo Sepolcro, è autorizzata a compiere un ingresso solenne.
Quest’anno 2007 tutti i cristiani festeggeranno la Pasqua nella stessa data. È già successo nel 2001 e nel 2004, e capiterà ancora nel 2010, 2011,2014, 2017, 2025…

Così questo sabato pomeriggio si sono succedute, al Santo Sepolcro, cinque entrate solenni. Come vuole la Tradizione sono stati i Latini ad aprire le celebrazioni alle 13.30. I frati francescani precedevano in corteo i seminaristi della diocesi che, insieme a Mons. Fouad Twal, vescovo coadiutore di sua Beatitudine Michel Sabbah e i canonici del Santo Sepolcro, si erano uniti ad essi quando la processione è passata dinanzi al Patriarcato Latino.
Qualche minuto prima che si sentissero arrivare i colpi di bastone dei Kawas dalla Via del Quartiere Cristiano, le porte della Basilica della Risurrezione sono state chiuse. Un grande stupore si diffonde tra i pellegrini ed i turisti che arrivavano per caso in quel momento, prima che si diffonda la voce che sta per succedere qualcosa. Quando Mons. Twal è arrivato sul sagrato, le porte sono state riaperte.


Per Latini, i Greci e gli Armeni, c’è lo stesso rituale, con qualche dettaglio di differenza. Il corteo e i prelati fanno una sosta alla Pietra dell’Unzione. Benché tutte le guide, e tutti i religiosi, siano d’accordo nel ritenere che questa pietra non sia LA pietra dell’unzione, ma una bella lastra posta lì nel Medio Evo per commemorare il momento tra la deposizione del corpo del Signore e la sua deposizione nella Tomba, tutti sono d’accordo anche nel venerarla e baciarla con la stessa devozione. I rituali cambiano un poco: alcuni l’incensano e la benedicono con l’acqua, altri la ungono con l’olio, altri la incensano soltanto etc.

Mentre avvenivano tutti gli ingressi- e tutti assistevano all’ingresso di tutti gli altri – ogni gruppo raggiungeva la sua cappella per continuare la sua preghiera e le sue devozioni.
Per i Francescani arriva allora il momento della processione quotidiana. È la stessa d’ogni giorno, ma oggi è un poco più solenne. È cantata dall’inizio alla fine e si fa tre volte il giro della Tomba, invece di una volta sola.
In questo sabato di Quaresima in cui tutte le Chiese entrano al Santo Sepolcro, alcuni avranno udito una cacofonia. Alcuni avranno gridato allo scandalo, reclamando magari un solo ingresso tutti insieme ed una sola processione, per offrire un vero segno di unità… Altri invece avranno colto i segni d’una unità già raggiunta: le strizzate d’occhio, i sorrisi, i saluti, gli abbracci, la bellezza della diversità…


Il Santo Sepolcro non è un segno di divisione, come si suol dire, con troppa facilità. Il Santo Sepolcro è l’unico luogo al mondo dove tutti i cristiani si trovano riuniti quotidianamente, ogni giorno, con gli urti che questa vicinanza e talvolta mescolanza può generare, ma sono comunque riuniti per celebrare la loro fede nel Cristo morto e risorto proprio lì.
Per 40 giorni i loro cuori batteranno allo stesso ritmo di quest’ascesa verso Pasqua. E si moltiplicheranno le celebrazioni che li vedranno uniti. Per questo, vivere la Quaresima a Gerusalemme è già una grazia.

MAB

Le cinque confessioni sono

1/ I Latini, rappresentati dai Francescani di Terra Santa, Guardiani del Santo Sepolcro e che, a questo titolo, accolgono il Patriarca Latino – o un suo rappresentante – nel suo ingresso solenne.
2/I Greci-ortodossi, rappresentati dal Patriarca Teofilo III, riconosciuto dalle altre Chiese, nonostante non lo sia da una parte dei suoi fedeli e dallo Stato d’Israele, che ancora riconosce il suo predecessore Ireneo.

3/I Copti Ortodossi, rappresentati dall’Arcivescovo Anba Abraham.
4/ I Siri Ortodossi, rappresentati dall’arcivescovo Swerios Malki Mourad.
5/ Gli Armeni. Un vescovo rappresentava il patriarca Torkom II, che, a causa della sua età avanzata non partecipa alle celebrazioni fuori del suo patriarcato.
In questo giorno le Chiese fanno il loro ingresso secondo quest’ordine.