Venerdì 17 febbraio, alle ore 17, nella Basilica di S. Stefano a Gerusalemme si terrà una preghiera ecumenica per la Siria, organizzata dal movimento Sabeel. Si tratta di un’eco alle parole pronunciate da Benedetto XVI all’Angelus di domenica scorsa.
L’incontro di preghiera è stato organizzato su iniziativa del gruppo cristiano palestinese Sabeel, movimento ecumenico della teologia della liberazione. Con l’intenzione di sviluppare una spiritualità basata sulla giustizia, la pace, la non-violenza e la riconciliazione, Sabeel invita tutti e ognuno a prendere parte alla preghiera per la pace in Siria, che si terrà questo venerdì alle ore 17 nella Basilica di S. Stefano (*). Durante l’Angelus di domenica scorsa il Papa ha riaffermato, non senza emozione, la sua vicinanza con questo popolo del Vicino-Oriente: “Seguo con molta apprensione i drammatici episodi di una violenza crescente in Siria. Ricordo nella mia preghiera le vittime - tra cui i bambini, i feriti e quelli che soffrono le conseguenze di un conflitto ogni giorno sempre più preoccupante”.
Benedetto XVI ha inoltre esortato a “mettere fine alla violenza e allo spargimento di sangue” invitando ognuno “a privilegiare la voce del dialogo, della riconciliazione e dell’impegno per la pace”. Una volontà parimenti difesa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si dovrà pronunciare domani pomeriggio su un progetto di risoluzione. Questo progetto dell’ONU mira a condannare la repressione in Siria, esigendo pure dal Governo che cessi i suoi attacchi contro la popolazione civile. Parecchie migliaia di morti sono stati contati dall’inizio della repressione, nel marzo 2011. E soprattutto in questi ultimi giorni a Homs: là dove vivono numerosi cristiani.
Amélie de La Hougue
Fonte: Patriarcato Latino
(*) Monastère Saint-Étienne: Nablus Road 6 – POB 19053 - 91190 Jerusalem (Tel. 972 2 626 44 68)
Nella foto: la Vergine di Maaloula (Siria)
L’incontro di preghiera è stato organizzato su iniziativa del gruppo cristiano palestinese Sabeel, movimento ecumenico della teologia della liberazione. Con l’intenzione di sviluppare una spiritualità basata sulla giustizia, la pace, la non-violenza e la riconciliazione, Sabeel invita tutti e ognuno a prendere parte alla preghiera per la pace in Siria, che si terrà questo venerdì alle ore 17 nella Basilica di S. Stefano (*). Durante l’Angelus di domenica scorsa il Papa ha riaffermato, non senza emozione, la sua vicinanza con questo popolo del Vicino-Oriente: “Seguo con molta apprensione i drammatici episodi di una violenza crescente in Siria. Ricordo nella mia preghiera le vittime - tra cui i bambini, i feriti e quelli che soffrono le conseguenze di un conflitto ogni giorno sempre più preoccupante”.
Benedetto XVI ha inoltre esortato a “mettere fine alla violenza e allo spargimento di sangue” invitando ognuno “a privilegiare la voce del dialogo, della riconciliazione e dell’impegno per la pace”. Una volontà parimenti difesa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si dovrà pronunciare domani pomeriggio su un progetto di risoluzione. Questo progetto dell’ONU mira a condannare la repressione in Siria, esigendo pure dal Governo che cessi i suoi attacchi contro la popolazione civile. Parecchie migliaia di morti sono stati contati dall’inizio della repressione, nel marzo 2011. E soprattutto in questi ultimi giorni a Homs: là dove vivono numerosi cristiani.
Amélie de La Hougue
Fonte: Patriarcato Latino
(*) Monastère Saint-Étienne: Nablus Road 6 – POB 19053 - 91190 Jerusalem (Tel. 972 2 626 44 68)
Nella foto: la Vergine di Maaloula (Siria)