Nel cuore del mistero dell'Eucaristia: Missa in Coena Domini alla Basilica del Santo Sepolcro | Custodia Terrae Sanctae

Nel cuore del mistero dell'Eucaristia: Missa in Coena Domini alla Basilica del Santo Sepolcro

Gerusalemme, Basilica del Santo Sepolcro, 5 aprile 2012

Con la Missa in Coena Domini, celebrata la mattina di Giovedì Santo presso la Basilica del Santo Sepolcro, proprio davanti all'Edicola della Tomba di Gesù, si apre il Triduo pasquale a Gerusalemme, pieno di momenti toccanti in quei luoghi che hanno visto il Signore soffrire, oltraggiato e solo, che hanno ricevuto il dono del Suo corpo e del Suo sangue, prima nell'Eucaristia, istituita nel corso dell'Ultima Cena di Pasqua con i Suoi discepoli, e poi sulla croce, quale sacrificio offerto per la salvezza del mondo intero, e che hanno assistito all'evento mirabile della Sua risurrezione, con cui Cristo ha rinnovato per sempre tutte le cose.

La celebrazione è stata presieduta dal Patriarca Latino di Gerusalemme, S.E. Mons. Fouad Twal, accompagnato, in questo solenne appuntamento, da S.E. Mons. William Shomali e da S.E. Mons. Kamal Batish, rispettivamente Vescovo Ausiliare e Vescovo Ausiliare Emerito del locale Patriarcato Latino, e da S.E. Mons. Giacinto Boulos Marcuzzo, Vescovo Ausiliare di Nazaret. Benché si trovassero nella Basilica anche molti fedeli, cristiani della comunità locale e pellegrini di varia provenienza, sono stati i numerosissimi sacerdoti concelebranti, più di 200, a rappresentare il vero centro di interesse di questa suggestiva celebrazione, nella quale appunto si commemora in modo particolare il momento in cui Gesù istituì l'Eucaristia, consacrando il pane e il vino dell'Ultima Cena, e la richiesta rivolta agli Apostoli di perpetuare la memoria di questo gesto e di questo dono, attraverso il sacerdozio. Hanno partecipato alla solenne celebrazione anche il Nunzio apostolico in Israele, S.E. Mons. Antonio Franco, e il Nunzio apostolico in Giordania, S.E. Mons. Giorgio Lingua, con i rispettivi segretari.

Nel corso della S. Messa il Patriarca ha ripetuto anche la lavanda dei piedi, quel gesto così semplice e così intenso che Gesù ha compiuto nei riguardi degli Apostoli proprio in quell'ultima sera trascorsa insieme, prima del Suo arresto. Successivamente, Mons. Twal ha benedetto gli Oli sacri, quello degli Infermi e quello dei Catecumeni, ed ha consacrato il Crisma.

La celebrazione si è conclusa con la lunga processione con la quale tutti i concelebranti, in lunghe file ordinate, hanno accompagnato il Santissimo Sacramento nei tre giri compiuti solennemente attorno all'Edicola del Santo Sepolcro, con i kawas e i canti gregoriani. Indossando la veste bianca e portando in mano innumerevoli candele accese, i molti sacerdoti hanno fatto memoria della loro ordinazione sacerdotale, che costituisce un prezioso servizio offerto all'intera umanità, e del privilegio di celebrare l'Eucaristia e di consacrare il pane e il vino. Al termine della processione, che ha coinvolto l'assemblea in un'intensa preghiera comune per quasi un'ora, la pisside contenente le particole consacrate è stata introdotta nell'Edicola del Sepolcro del Signore, dove rimarrà per l'intera notte.

In quei gesti così intimi, così semplici, come l'istituzione dell'Eucaristia e la lavanda dei piedi ai discepoli, che ancora una volta si sono rinnovati davanti agli sguardi partecipi dei fedeli, l'amore e l'umiltà di Dio si fanno concreti, tangibili, vicini all'esperienza e ai sentimenti dell'uomo. Il Signore si prende cura di ciascuno, lava umilmente le nostre colpe, dona tutto se stesso, rinnovando continuamente questo dono e raggiungendo così il cuore di ogni cristiano.

Finita la liturgia che ha occupato gran parte della mattinata, le porte della Basilica del Santo Sepolcro sono state chiuse. Nelle ore successive, esse si apriranno solo per brevi istanti, consentendo l'ingresso dei Francescani, dei religiosi del Patriarcato latino e di pochi altri fedeli per la partecipazione alle celebrazioni pomeridiane: l'Adorazione del Santissimo Sacramento, l'Ufficio delle Tenebre e i Vespri. Per il resto, le porte della Basilica rimarranno chiuse.

Testo di Caterina Foppa Pedretti
Foto di Andres Bergamini