מבפנים בתים Case dall’interno | Custodia Terrae Sanctae

מבפנים בתים Case dall’interno

2012/10/30

מבפנים בתים (case dall’interno) è il titolo della manifestazione organizzata dalla municipalità di Gerusalemme che coinvolge alcuni palazzi storici o case importanti per cultura e dimensioni aperte ai cittadini e agli interessati per un giorno di visita e conoscenza. La Custodia d Terra Santa da alcuni anni aderisce al progetto, che rappresenta un’unica e singolare occasione di incontro tra i Francescani e i tanti israeliani che ci conoscono poco e solo a distanza e che sono desiderosi di sapere di più su uno stile di vita spesso molto distante dalla loro mentalità ed esperienza quotidiana.

Sabato 27 ottobre il convento di San Salvatore ha così aperto le porte a due grandi gruppi di israeliani provenienti da diverse città e località del Paese, tra loro molti ebrei sia religiosi che non, tante culture diverse e origini differenti ma tutti accumunati dalla lingua, l’ebraico moderno. Accompagnati da due frati hanno avuto modo di visitare l’ingresso della curia, il refettorio, la chiesa e il terrazzo del convento.

Le spiegazioni sono state proposte in ebraico e in molti hanno manifestato la meraviglia e lo stupore di poter sentire la propria lingua per conoscere una religione e uno stile di vita come quello francescano, di cui quasi mai sentono parlare o solo attraverso documentari in inglese in televisione o nei testi di storia medievale. In refettorio la descrizione del dipinto di Casentini dell’ultima cena di Cristo con gli apostoli ha destato molto interesse, molte sono state le domande sull’evento rappresentato, il confronto e il rimando ad una cena di pasqua ebraica e alla ebraicità di Gesù e dei suoi compagni. Per molti è stata la prima volta in una chiesa, la vista da vicino di un crocifisso o l’occasione di ammirare la preziosità del decoro e degli spazi liturgici. Lo sguardo di Gerusalemme dall’alto, dalla terrazza del convento è stato il miglior modo per concludere un incontro speciale, a detta di molti, che ricorderanno con gioia.

Tutti hanno ringraziato in abbondanza per la possibilità offerta loro di conoscere la realtà dei frati, vedere da vicino dove essi vivono e pregano e poter soprattutto riconoscere quanto siano simili alcune tradizioni che loro ben conoscono come la preghiera, il canto, la benedizione dei pasti e la condivisione fraterna. Il progetto ha la particolarità di aprire porte e creare ponti, elementi preziosi in una società purtroppo abituata più alle chiusure, alle separazioni e al sospetto che all’incontro e alla conoscenza reciproca in un clima famigliare di accoglienza reciproca.