“Magdala in Context”. Un approccio multidisciplinare per comprendere le scoperte archeologiche | Custodia Terrae Sanctae

“Magdala in Context”. Un approccio multidisciplinare per comprendere le scoperte archeologiche

Magdala-Gerusalemme, 6-8 giugno 2011

Un seminario di tre giorni dedicato al sito archeologico di Magdala, dove la Custodia di Terra Santa ha iniziato lavori di scavo ormai 40 anni fa, nel 1971, tramite lo Studium Biblicum Franciscanum.
“Magdala in Context” ha riunito dal 6 all’8 giugno, prima a Magdala poi a Gerusalemme, specialisti e archeologi di diversa provenienza – Italia, Spagna e Israele – per una tre giorni promossa da SBF, Magdala Project, Università Pontificia di Salamanca e Istituto Spagnolo Biblico e Archeologico di Gerusalemme. A tema, la contestualizzazione delle scoperte archeologiche compiute nella città della Galilea tramite un approccio multidisciplinare.

La collaborazione con l’Ateneo spagnolo, come spiega il direttore del Magdala Project fra Stefano De Luca, è ad esempio finalizzata a “comprendere il contesto sociale nel quale si collocano la città di Magdala e l’attività stessa di Gesù in quei luoghi”.

La situazione degli scavi
Ad oggi, a Magdala sono stati portati alla luce una vasta porzione del tessuto urbano con i suoi edifici, le sue ville mosaicate, le vie lastricate, un grande piazza porticata. Nel 2008, la scoperta delle piscine termali che hanno restituito preziosi lotti di vasellame ceramico, vasi per profumi, gioielli e strumenti per il trucco.

Al momento attuale, la missione del Magdala Project è indirizzata all’indagine del cosiddetto “complesso C”, sono in corso approfondimenti multidisciplinari per completare lo studio degli importanti resti portuali scoperti dal 2008 in poi.


Per approfondire:
Conferenza "Nuovi scavi a Magdala"
www.magdalaproject.org