Il Coro Jasmine: La prima volta in Italia | Custodia Terrae Sanctae

Il Coro Jasmine: La prima volta in Italia

Era difficile trattenere le lacrime quando i 30 ragazzi e ragazze del “Magnificat” lasciavano Porta Nuova, e i genitori li abbracciavano, ripetevano qualche raccomandazione, sventolavano un fazzoletto un po’ per un ultimo saluto, un po’ per asciugarsi gli occhi.

Era venerdì mattina 20 aprile 2007.

All’aeroporto di Roma ci aspettavano tre giornalisti: le cose si mettevano in grande. Domani la nostra foto sarà sul giornale. Un maresciallo dell’Aeronautica Militare di Roma viene ad avvisare che l’autobus è pronto. Purtroppo c’è da aspettare: le valigie ritardano a comparire sul nastro scorrevole; quella di P. Armando, poi, non arriva per niente. Alla fine non c’è che da andare allo sportello a denunziare la mancata consegna.

Lasciamo Fiumicino. La cena è al Liceo “Morgagni”. Alle 21 c’è un concerto di sostegno per l’associazione “Emergency” che, in questi giorni, è stata al centro dell’attenzione per il ruolo svolto dal suo fondatore Gino Strada nella liberazione di un giornalista. Dei bambini ci vengono incontro e ci offrono alcuni loro disegni.

I “Jasminiti” intonano 4 canti e poi subito a letto. Si corre all’autobus, ma c’è da aspettare: Emma Spitkovsky e il giovane pianista Netanel Bass hanno prestato attenzione al primo discorso seguito ai canti e subito sono piombati nel sonno. La stanchezza è tanta per tutti. Il giorno dopo è di turno l’autobus del Comune di Roma. “Si potrebbe andare allo zoo Comunale!” “Vengo anch’io”. La sorpresa maggiore è quella di vedere un asino esposto all’ammirazione dei visitatori; in Terra Santa gli asini non sono ancora in vetrina.

È ora di muoversi. Alla sala “Giulio Cesare” del Campidoglio ci aspettano un nugolo di ragazzi della Scuola Popolare di Musica “Donna Olimpia” e di altre scuole di Roma. Li dirige Maria Grazia Bellia.

Alle 16 incomincia il concerto, anzi un po’ più tardi: appena arriva il Sindaco On. Walter Veltroni. Da alcuni anni egli, insieme al Presidente del Consiglio Comunale, Dr. Mirko Coratti, e agli Assessori Dr. Dario Esposito, Dr. Paolo Masini, e all’On. Filiberto Zaratti, ha aperto l’ “Ufficio per la Pace a Gerusalemme”, diretto dal Dr. Franco La Torre. “Le differenti culture sono un arricchimento per l’umanità”; ha detto il Sindaco; “ai giovani, a questi ragazzi, è affidato il nostro futuro, che tutti ci auguriano pieno di pace e di solidarietà”. Poi ha ringraziato i Francescani, operatori di pace in Medio Oriente; per questo ha consegnato una medaglia del Comune di Roma a P. Armando e a Hania Soudah Sabbara, direttore del coro. Un altro omaggio l’hanno offerto i ragazzi del “Donna Olimpia”: hanno eseguito un brano per pianoforte a 4 mani di P. Armando.

Subito è stato il momento del Gelsomino. La sala, immersa in uno stupefatto silenzio, ascoltava il coro dei ragazzi palestinesi. La bellezza un po’ esotica delle melodie, la dolcezza e l’insieme delle voci che a volte si aprivano, come due ali, per volare più in alto, incantavano i mille presenti che ascoltavano con un sorriso pieno di serenità.

I due pianisti vincitori del Premio “Roma per Gerusalemme”, Netanel Bass, israeliano e Nizar El-Chater, palestinese, hanno poi suonato una Sonata di Prokofiev, il primo; uno Studio di Liszt, il secondo; per concludere insieme con dei brani di Bizet e Faurè a 4 mani. Il concerto è continuato con altri interventi e si è concluso con il canto di cento ragazzi romani, ai quali si sono uniti i “Gelsomini” per cantare insieme in italiano e in arabo.

Il giorno dopo è domenica. Sull’autobus dell’Aeronautica si fa una visita a San Pietro, alla Sinagoga e poi di corsa a Monteverde, nella chiesa di San Damaso: è giorno di Prima Comunione. Il Jasmine anima la Santa Messa con i suoi canti, che sono ascoltati in un religioso silenzio, rotto alle fine da un applauso molto cordiale, anche se sollecitato dal parroco Don Filippo Rocchi. Il pranzo è a Villa Panfili: lasagne al forno e altre specialità romane. Gli organizzatori del nostro soggiorno a Roma hanno fatto i salti mortali per regalarci un gradevole soggiorno. Non li dimenticheremo: il M° Francesco Saverio Galtieri, direttore della Scuola “Donna Olimpia”, è stato il regista di tutto l’evento; il Capitano Mariano Grassia ha coinvolto il Comando dell’Aeronautica di Roma; Rita Trentadue ha tradotto in inglese la scaletta degli impegni; la signora Chiara Masini ci ha seguito sempre con la cinepresa; la famiglia Silvano e Laura Rovis hanno provveduto a trovarci l’ospitalità presso la casa “San Tommaso da Villanova”, di cui la Provincia di Roma, per la generosità del Presidente On. Enrico Gasbarra e del Consigliere On. Pina Maturani, ha saldato il conto.

L’autobus venuto da Vicenza era già pronto. Emma, Nizar e Netanel rimangono per due concerti a Civitavecchia e a Amelia (Terni). Noi partiamo. Le suore Dorotee della casa S. Cuore non sono andate a letto finché non ci hanno visto: era mezzanotte.

Il giorno dopo si va al Conservatorio “A. Pedrollo”. Attenzione alle automobili: le strade di città non sono i sentieri della zoo, dove Nicolàs si può mettere a correre per acchiappare un pavone fuori gabbia. Viene ad accoglierci il M° Pierangelo Valtinoni.

Inizia la registrazione dei canti. Al piano, Yacoub Ghazzawi. Pierluigi, il tecnico della registrazione, è molto dolce, ma, se qualcosa non viene bene, bisogna ripetere. Tutto? Ancora? Sì, tutto da capo. In mattinata si conclude poco. Nel pomeriggio andiamo a Saccolongo, una cittadina in provincia di Padova. Animati dalla signora Marirosa de Rui, rappresentante del “Magnificat” in Italia, la Scuola Primaria “G.Pascoli” e l’Assessorato al Cultura del Comune, hanno preparato una megafesta per il gemellaggio con il “Magnificat”. Ci ospita Don Giuseppe Bragagnolo nel teatro-tenda della sua Parrocchia: un uditorio con più di mille persone, oltre ai 216 alunni, ai 21 insegnanti e ai 4 collaboratori, ci accoglie. Ci salutano il M° Emanuele Pasqualin a nome del Conservatorio di Vicenza, il Dr. Eleonora Rampazzo per il Comune, il Dirigente Scolastico Dr. Maurizio Sartori. Poi si va con il “Concerto dell’Amicizia”: canti accompagnati dal piano e dai flauti dolci, danze, un brano eseguito su tre bidoni da tre allievi della classe di Percussione del M° Guido Facchin. Alla fine si firma l’atto di gemellaggio. P. Armando non può trattenersi dal dire: “Sapevo che Saccolongo ha un lungo sacco (territorio) accanto al fiume Bacchiglione. Ma ora vedo che il vostro cuore è tanto lungo che arriva a Gerusalemme”.

Nei giorni seguenti riprende la registrazione dei canti: è un impegno da professionisti; i nostri ragazzi stringono i denti per far bene. Del resto hanno sotto gli occhi i giovani del Conservatorio con i loro strumenti: gli archi, il flauto, l’oboe, il clarinetto, il fagotto, il corno, i vari elementi della percussione. Essi non si stancano: ripetono decine di volte senza lamenti. Anche i Gelsomini devono comportarsi da professionisti. Del resto il M° Pasqualin è dolcemente inesorabile e arriva a minacciare ritorsioni per i primi di giugno, quando verrà a Gerusalemme come commissario d’esame. Mercoledì 25 aprile terminiamo le registrazioni: sette canti con l’accompagnamento della piccola orchestra, tre con il pianoforte. Le armonizzazioni dei canti erano state preparate da P. A. Pierucci, gli allievi del M° Enrico Pisa li avevano orchestrati. Hania Soudah Sabbara, assistita dal M° Pasqualin, ha diretto molto bene il coro e l’orchestra.

Giovedì mattina possiamo finalmente visitare Vicenza, la città del Palladio. Continua a starci vicino e a guidarci il M° Angelino Rampazzo. P. Armando si ferma in Conservatorio per salutare il direttore M° Paolo Troncon e l’amministratore Dr. Franca Moretti, artefici principali di questa realizzazione. Essi consegnano al “Magnificat” parte degli strumenti acquistati grazie all’aiuto della Regione Veneto: due personal computers, una stampante, un programma “Finale” per scrivere musica. Il resto arriverà in seguito. Un pensiero riconoscente va al Dr. Diego Vecchiato e al Dr. Zucchetta che ci hanno presentato alla Regione Veneto. Al pomeriggio visitiamo il santuario della Madonna di Monte Berico, alla quale il “Magnificat” è affettuosamente debitore di una particolare protezione.

In serata viene a trovarci il Coro Multietnico di voci bianche della Città di Padova diretto dal M° Marina Malavasi; al piano Alessandro Kirschner. A turno eseguiamo dei canti, concludendoli con il canone “Fra Martino”, eseguito tutti insieme. Al termine ci consegnano il “Certificate of Brotherhood”, firmato dalle Presidenti Flora Grassivaro e Alessandro Polato Pinton. E arriva l’ultimo giorno: salutiamo e ringraziamo le Suore Dorotee della Casa S. Cuore: abbiamo portato il terremoto in casa loro, ma ci siamo affezionati gli uni agli altri.

Si poteva tornare a casa senza andare a Venezia? La Provincia di Venezia, grazie al Dr. Lucia Fabian, ci prepara una giornata indimenticabile. Passeggiata in battello lungo il Canal Grande, visita a San Marco. I più ragazzini non hanno tempo di acchiappare i piccioni: bisogna far presto. Andiamo a Cà Corner, al Palazzo della Provincia. Il Vice Presidente Dr. Andrea Ferrazzi e l’Assessore alla Pace e alla Cooperazione Dr. Rita Zanutella, a nome del Presidente Dr. Davide Zoggia, ci accolgono con queste parole: “La Provincia di Venezia è lieta di ospitare per questo incontro corale il ‘Jasmine Choir’ dell’Istituto Musicale Magnificat di Gerusalemme alla presenza dell’iniziatore dell’Istituto Prof. P. Armando Pierucci, al fine di favorire ogni iniziativa volta ad allargare l’amicizia tra i popoli. Il Magnificat si dimostra infatti istituzione scolastica che accoglie studenti che si applicano nello studio della musica, indipendentemente dal loro credo religioso e nazionalità di appartenenza in un territorio che conosciamo di conflitto”. P. Armando, ringraziando, ricorda la secolare cooperazione della Serenissima con la Custodia Francescana di Terra Santa, quando i porti di Venezia e di Giaffa erano due poli di civiltà; e sulle navi sventolavano la bandiera del leone di San Marco e la bandiera delle cinque croci di Terra Santa.

Ancora una volta i “Gelsomini” hanno intonato i più bei canti del loro repertorio. Il pranzo è a Cà Corner.

Si riprende il battello, l’autobus: aeroporto di Milano.

Sabato mattina siamo a Porta Nuova. Alcuni genitori sono lì ad aspettarci. Tutto è andato bene: “Hamdu lil l’Ah”: ringraziamo il Signore e anche le centinaia di persone che hanno curato questo viaggio: tutti si sono dati da fare per rendercelo piacevole. Sembrava che ognuno fosse consapevole della pressione in cui vivono questi ragazzi e cercassero di consolarli.