Il Cardinale Martini: Da Gerusalemme alla Gerusalemme celeste | Custodia Terrae Sanctae

Il Cardinale Martini: Da Gerusalemme alla Gerusalemme celeste

2012/09/03

Con profondo dolore la Chiesa ha appreso la notizia della scomparsa del Cardinal Carlo Maria Martini, avvenuta la sera di venerdì 31 agosto.
L’Arcivescovo emerito di Milano è mancato all'età diottantacinque anni, dopo una lunga lotta contro il morbodi Parkinson.
Con il Cardinal Martini, se ne va una delle figure più importanti della Chiesa Cattolica degli ultimi decenni.
Il Pastore, a capo della più grande Diocesi italiana perventidue anni, era chiamato "l’uomo grande", "l’uomo di Dio" sia nel mondo cattolico sia in quello laico.

Papa Benedetto XVI ha espresso al Cardinale Angelo Scola, successore di Carlo Maria Martini nell'Arcidiocesi di Milano, sentimenti di tristezza per la notizia della morte del Cardinale gesuita, descrivendolo come "il fratello che ha servito il Vangelo e la Chiesa con generosità."

Maestro di Sacra Scrittura, Padre della Chiesa contemporanea d’Oriente e Occidente, persona di grande schiettezza morale, Cardinale del dialogo e della tutela per i diritti dell’uomo di diversa razza, religione ed etnia.Lo ricorderemo come uomo di grande sensibilità sociale, per tutte le iniziative rivolte agli emarginati, ai carcerati, ai poveri e bisognosi.

Il Cardinal Martini lascia alla Chiesa anche una grande eredità culturale con 150 libri pubblicati e migliaia di articoli scientifici. Dopo tre anni “da giornalista” lo scorso giugno abbandona la rubrica che curava sulle pagine del Corriere della Sera e saluta i suoi lettori con un abbraccio e la promessa di continuare il dialogo con il cuore.

Nella sua lunga vita Martini ha ricevuto innumerevoli premi, lo ricordiamo primo cristiano a essere insignito della Laurea Honoris Causa in filosofia dall’Università.
Ebraica di Gerusalemme.
Il ricordo del Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, nell’intervista rilasciata a Terrasanta.net: “ Il cardinal Martini aveva fatto una scelta precisa: stare ritirato. Non partecipava agli incontri pubblici di nessun genere, tranne rare eccezioni. Nemmeno agli avvenimenti liturgici prendeva parte, fatta eccezione per la Settimana Santa. Sapevamo, ad esempio, che amava passare intere giornate o periodi prolungati in alcuni Luoghi Santi (come il Monte Tabor), ma nessuno realmente si accorgeva della sua presenza. Era una scelta intenzionale, dovuta innanzitutto a motivi interiori, ma penso anche per non essere d’intralcio ad alcuno. Sapeva che la sua presenza avrebbe potuto, suo malgrado, essere, in alcune circostanze, ingombrante.
Con i capi delle Chiese aveva relazioni amichevoli. Ci si incontrava principalmente per le occasioni formali e istituzionali”.

Martini amò in maniera esclusiva la Terra Santa tanto che nel 2002 si reca a Gerusalemme dove vivrà coltivando gli amati studi biblici, fino al suo ritorno in Italia, nel 2008.

Nell'estate del 2005 Martini riceve la Laurea Honoris Causa dall'Università di Betlemme. Da lì il desiderio di creare il “Cardinal Martini Leadership Institute”. UnIstituto dove si formano i nuovi leader.

Durante l’incontro di stamattina a Betlemme, il Dr. Joseph Zaknoun, direttore dell'Istituto ha dichiarato: "L'Università di Betlemme ha perso un grande e fedele amico, un amico per eccellenza! Una delle figure ecclesiastiche più importanti, che ha ispirato la fondazione di questo Istituto, nato quasi quattro anni fanel campus dell'Università di Betlemme. L’Istituto mira a sviluppare la capacità di leadership del popolo palestinese, in particolare, i giovani, le donne e le madri palestinesi.
A oggi l’Istituto, ha ottenuto molti successi, sia per il concetto di leadership nella Chiesa, sia per i metodi di comunicazione. Ai corsi di comunicazione si sono iscrittecinquecento donne, tra musulmane e cristiane e unnumero considerevole di giovani attualmente frequentaquesti corsi”.