I Cristiani di Siria e Iraq al centro della devozione del Preziosissimo Sangue di Gesù | Custodia Terrae Sanctae

I Cristiani di Siria e Iraq al centro della devozione del Preziosissimo Sangue di Gesù

Nella liturgia romana, il mese di luglio è consacrato al Preziosissimo Sangue di Gesù.
Una devozione, dalle origini fiamminghe, risalente al XV secolo, poco conosciuta. Preziosissimo Sangue. Così è denominato il Sangue di Cristo, la cui devozione ad esso legata, rende omaggio alle sue virtù salvifiche.
Sono numerose le congregazioni che ricordano questa denominazione: Le Adoratrici del Sangue di Cristo, Le Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue, Le Ospedaliere, Missionarie o, ancora, Le Agostiniane del Prezioso Sangue.
Tutte mettono al centro della loro spiritualità la sollecitudine di camminare e vivere accanto a coloro che soffrono.

A Gerusalemme, questa ricorrenza, inizia con la Messa solenne celebrata nella Basilica delle Nazioni al Getsemani.
Presieduta dal Custode di Terra Santa, la celebrazione ha riunito religiosi, religiose e fedeli venuti a mettersi sotto la protezione del Sangue di Gesù.
Fra Pizzaballa ha orientato la sua omelia sull’insistenza della Chiesa nel sottolineare la corporeità del Cristo.

«Perché, dopo aver contemplato il corpo del Messia salire al Cielo, Dio ci ricorda il Corpo (celebrato il 19 giugno), il Cuore (Sacro Cuore di Gesù e di Maria celebrati il 27 e 28 giugno in Terra Santa), infine, il Sangue di Gesù?»
Questo il filo conduttore dipanato nella ricca riflessione proposta dal Custode di Terra Santa.

Partendo dalla prima lettura tratta dal libro dell’Esodo (12,21-27), fra Pizzaballa ha posto l’accento sull’invito rivolto da Dio: di abbandonare gli antichi riti di aspersione del sangue, per passare al riconoscimento che il Messia, grazie al Suo sangue versato, è divenuto portatore di un nuovo messaggio.

Il Suo sangue diventa: «Segno di Vita e il cristianesimo, un messaggio. Il messaggio che una nuova realtà si incarna nell’Uomo, in tutti gli uomini», ha dichiarato il Custode.
Invitandoci a bere il Suo Preziosissimo Sangue, Gesù ci offre la possibilità di abbeverarci alla sorgente della Vita, sorgente che mai si prosciuga.
Questo messaggio, che ha certamente scandalizzato e scandalizza ancora il popolo ebraico e una parte della cristianità, invita l’Uomo a una riflessione sulle proprie debolezze e minacce.
Alla domanda: «Perché Gesù ci avrebbe invitati a bere il suo sangue se non ne avessimo avuto bisogno?». Il Custode ha risposto con la seguente affermazione: «Dio ci dona la Vita indipendentemente da noi e nessuno ce la può togliere. Questo Sangue Prezioso ci ricorda l’alleanza eterna che Dio ha sancito con l’Uomo, che Dio ha sancito con la Vita, contro ogni previsione. L’Uomo conserva la sua vita se accetta di lasciarsi salvare dal Sangue di Gesù. Lasciamo che Dio trasformi le nostre vite e faccia di noi degli uomini nuovi.».

Durante la recita della preghiera universale si è implorato il Cristo di far scorrere il suo Prezioso Sangue su tutte le situazioni difficili per portarvi la Sua guarigione, speranza e pace.
Un’intenzione particolare per ricordare i Cristiani d’Iraq e Siria che stanno vivendo, in questi mesi, una dei momenti più bui della loro storia. La preghiera si è prolungata nella liturgia eucaristica celebrata con il calice e la patena donati da Papa Francesco durante la sua recente visita.
In questo giorno l’inno di comunione, il Pange Lingua, molto spesso intonato in Terra Santa, ha assunto un senso ancor più forte.

«Il sangue di Cristo diventa bevanda
e, se i sensi vengono meno,
la fede basta per rassicurare i cuori sinceri.»

«Il Verbo fatto carne cambia con la sua parola
 il pane vero nella sua carne 
e il vino nel suo sangue, 
e se i sensi vengono meno,
 la fede basta per rassicurare 
un cuore sincero.»

E.R