Gli esercizi Spirituali Annuali nella Regione San Paolo | Custodia Terrae Sanctae

Gli esercizi Spirituali Annuali nella Regione San Paolo

2012/11/08

Normalmente i frati della Regione San Paolo, Giordania, Libano e Siria, organizzano due corsi di esercizi Spirituali annuali.

L’anno scorso e quest’anno è stato organizzato uno solo; causa la situazione in Siria da tempo in stato di instabilità.

Per questo motivo i frati non hanno potuto lasciare i conventi e le parrocchie in cui lavorano e gli animatori degli Esercizi spirituali non hanno ottenuto i visti necessari per entrare in Sria.

Mentre l’anno scorso, abbiamo fatto gli esecizi spirituali presso le suore francescane del CIM nella loro residenza di Adonis, quest’anno siamo riusciti a preparare le stanze necessarie nel nostro Convento di Harissa, Libano, poiché i lavori di ristrutturazione del Seminario erano quasi ultimati.

Come accade di solito in ogni nostro raduno a livello Regionale o Custodiale, abbiamo combinato gli orari quotidiani degli Esercizi in modo che le funzioni liturgiche celebrate nella nostra chiesa di Sant’Antonio a Harissa si potessero condividere con i fedeli.

I fedeli che hanno partecipato alle celebrazioni erano positivamente colpiti nel vedere tanti frati attorno all’altare e seduti nei banchi accanto a loro.

Durante gli Esercizi abbiamo celebrato l’Eucarestia, un giorno nel Santuario della Madonna “Cedrus Libani” e un altro nel Santuario di San Sharbel – Annaya, santo libanese, molto venerato non solo in Libano ma in tutto il mondo cattolico. Durante la Messa presieduta dall’Animatore degli esercizi spirituali, padre Bruno Varriano, abbiamo rinnovato, alla presenza dei postulanti di Harissa, i voti religiosi promettendo di vivere secondo la regola francescana, in Povertà, Castità e Obbedienza. Una cerimonia conclusiva molto commovente.

Dal 22 al 26 ottobre, durante il ritiro annuale per i frati della regione San Paolo, tenuto presso il Convento di Harissa, abbiamo seguito il tradizionale itinerario tracciato da S. Ignazio di Lojola, suddiviso in quattro tappe (settimane), che si possono facilmente riagganciare alle quattro tradizionali parole latine, che ne esprimono la finalità. Ovviamente il periodo degli Esercizi non è stato di quattro settimane, ma si è seguito l’itinerario ignaziano.

I tappa: "Deformata riformare", eliminare cioè dall'anima le deformità causate dal peccato. È un modo per conoscere noi stessi e il disordine causato dai peccati commessi durante la nostra vita. Per non cadere nella sfiducia, Ignazio ci fa contemplare la figura del Salvatore Crocifisso, morto per salvarci dalla morte eterna.

II tappa: "Reformata conformare". Siamo invitati a rivestirci di Cristo, ricoprendoci della sua armatura. L'uomo "riformato" deve "conformarsi" a Cristo: povero come lui; ardente di amore per il Padre e i fratelli. È il tempo della "riforma" o della scelta dello stato di vita: come, in concreto, io devo seguire Cristo?

III tappa: "Conformata confirmare". Cioè rinsaldare i propositi di adesione a Cristo, mediante la contemplazione di Colui che fu obbediente fino alla morte in croce.

Il grido del Figlio: "Padre, se è possibile, allontana da me questo calice". Deve continuamente richiamarci alla seconda parte della supplica: "Però non sia fatto come io desidero, ma come Tu vuoi".

In questa tappa ci confermiamo nelle decisioni prese.

IV tappa: "Confirmata transformare". "Io non muoio: entro nella vita", scrisse S. Teresa di Lisieux poco prima di morire.

Infatti, la Chiesa canta: "Vita mutatur, non tollitur", cioè: " Con la morte la vita non è tolta, ma trasformata".

La morte in croce di Gesù ha coinciso con l'inizio del Cristianesimo. "Chi perde la propria vita per me, la troverà", dice Gesù nel Vangelo. E la vita del Risorto è la speranza di chi fa gli Esercizi in questa tappa finale.

A conclusione degli Esercizi S. Ignazio propone una meravigliosa contemplazione per ottenere l'Amor puro di Dio, detta "contemplatio ad amorem".

Si ritorna col pensiero alla Creazione e alla Redenzione, per scoprire come e quanto Dio ci ami!

E l'anima resta con un unico desiderio che si esprime in preghiera:

"O Signore, dammi il tuo amore e la tua grazia: questo solo mi basta".

Il tema principale dei nostri esercizi spirituali, quindi, è stato “L’amore”. Nulla ci può separare dell’amore di Cristo (Rm, 8) e la prospettiva in cui si colloca l’enciclica “Deus caritas est” del Santo Padre Benedetto.

Fr. Halim Noujaim