Lo scorso 3 settembre, nella cornice di Piazzetta San Lorenzo, accanto al maestoso duomo di Scala (Salerno), è stato presentato il libro di Bartolomeo Pirone, “Firmani e altri documenti sul santo Cenacolo”, edito da Edizioni di Terra Santa. Con l’autore, erano presenti il Custode di Terra, fra Francesco Patton, fra Enzo Fortunato, e l’attuale presidente del Rotary Club della Costiera Amalfitana, Salvatore Ulisse di Palma. A moderare la presentazione, il giornalista di “Avvenire” Gianni Cardinale, profondo conoscitore delle realtà religiose e cristiane del Medio Oriente.
L’incontro è avvenuto nel contesto della tre-giorni religiosa e culturale dedicata al beato Gerardo Sasso, nativo di Scala e pioniere della missione di carità e di servizio prestato ai pellegrini e ai poveri di ogni popolo e fede, fondatore dell’Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, divenuti poi Cavalieri di Rodi e infine Sovrano Ordine Militare dei Cavalieri di Malta.
Dopo un breve intervento del sindaco di Scala, Ivana Bottone, ha preso la parola il Custode di Terra Santa, autore della Prefazione al volume. In maniera puntuale, fra Patton ha parlato della ripresa dei pellegrinaggi in Terra Santa e delle maggiori percentuali di presenze di pellegrini che lungo l’anno si recano a visitare i santuari. La Custodia dei Luoghi Santi è affidata dalla Santa Sede ai francescani sin dal 1342, con due Bolle di papa Clemente VI. Tra questi, figura proprio il Cenacolo - protagonista del volume di Pirone -, prima culla della presenza francescana a Gerusalemme (da cui furono cacciati definitivamente intorno al 1551). Fra Enzo ha ripreso, con nuove sfumature, il tema centrale di una sua recente pubblicazione, “Processo a Francesco”, nella quale mette in evidenza una sorta di sorprendente coincidenza tra gli afflati spirituali di Gerardo Sasso, monaco benedettino visitatore e sognatore dei Luoghi santi e san Francesco di Assisi, pellegrino verso i cuori dei saraceni e i luoghi della Redenzione, entrambi guerrieri senza spada e precursori di alcune linee di magistero e di servizio a cui si ispira costantemente papa Francesco.
Salvatore Ulisse di Palma si è soffermato su alcuni aspetti tipici del lavoro di reperimento e di traduzione annotata dei documenti in lingua araba che costituiscono la vera e propria novità del libro di Pirone. L’autore, stimolato a illustrare le ragioni che lo hanno spinto a dedicare tanto tempo alla stesura del libro, ha dato rapidi ragguagli sulla sua formazione di arabista, iniziata nel novembre 1955 nel collegio serafico dei padri francescani della Custodia a Roma, dove come suo primo professore di arabo ebbe padre Basilio Zaytùn, originario di Cana di Galilea. La sua formazione si è poi sviluppata negli anni del liceo: gli stessi padri della Custodia fecero in modo che potesse studiare l’arabo. Proprio grazie a questa esperienza, di cui – ha detto - è profondamente grato alla Custodia di Terra Santa, Pirone è in grado oggi di dedicare molto tempo a ricerche e studi sui manoscritti conservati nell’Archivio Storico di San Salvatore a Gerusalemme. Quello sui firmani del santo Cenacolo è un primo lavoro, perché ha già messo mano allo studio dei documenti in lingua araba che riguardano la Tomba di Maria nella valle di Josafat, accanto alla basilica dell’Agonia nel Getsemani, anch’esso una dei primi santuari nei quali i frati della Custodia perpetuarono i servizi liturgici come custodi dei luoghi della Redenzione fino a quando ne furono cacciati e rimpiazzati con i Greci ortodossi e gli Armeni.
Al termine della presentazione del libro, il Custode ha presieduto la celebrazione dei Vespri solenni nel duomo di Scala, dedicato al martire San Lorenzo, con la partecipazione del cardinale Silvano Maria Tomasi, delegato speciale del Papa presso il Sovrano Militare Ordine di Malta, del Gran Maestro dell’Ordine di Malta fra’ John Timothy Dunlap, del Gran Cancelliere Riccardo Poternò di Montecupo e dell’ambasciatore dell’Ordine di Malta presso la Santa Sede Antonio Zanardi Landi.
Fra Sergio Galdi