Festa di Santo Stefano all’Infermeria custodiale e nel luogo del suo martirio | Custodia Terrae Sanctae

Festa di Santo Stefano all’Infermeria custodiale e nel luogo del suo martirio

Al canto dell’Adeste fideles, sono accorsi, gioiosi e trionfanti….chi sulla sedia a rotelle, chi aiutandosi con un deambulatore, chi autonomo. Come ogni mattina il Signore ha riunito per la messa i frati dell’Infermeria custodiale, ma il giorno di Santo Stefano, numerosi frati di San Salvatore li hanno raggiunti per festeggiare insieme il primo martire cristiano e il Santo Natale.

Fra Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa ha presieduto la celebrazione. «Santo Stefano ha detto: “Ricevi il mio spirito", che significa: "ricevi la mia vita”. Oggi siamo qui riuniti, giovani e anziani. Qualcuno all’inizio del percorso della sua vita religiosa, altri che s’incamminano verso l'Incontro, ma tutti abbiamo consegnato la vita al Signore. Tutti siamo chiamati a consegnare continuamente, quotidianamente, a Lui la propria vita, nelle sue diverse fasi e nei tempi che Egli stabilisce.
I giovani, entusiasti del loro inizio, devono saper affidare il loro entusiasmo nelle mani di Dio. Gli anziani, con l’esperienza di chi ha vissuto più a lungo e ha già donato tanto al Signore, oggi sono chiamati a ridonare, ancora e nuovamente, la loro volontà e il vigore del loro corpo, che man mano li abbandona, per potersi rifugiare nella preghiera. Il mondo giudica gli uomini per quello che fanno o che sono in grado di produrre, realizzare, costruire, creare; ma, parafrasando un passo degli scritti di San Francesco (Ammonizione XIX, FF. 169), i frati anziani ci insegnano che valiamo per quanto siamo siamo di fronte al Signore, nella verità delle nostre vite, totalmente donati nelle mani di un Altro, e non per quello che produciamo. Spesso il mondo giudica gli anziani inutili o costosi. Noi, al contrario, dovremmo guardare a questa tappa della vita come a un momento prezioso, quando si è purificati, liberati da tutto ciò che è superfluo. Quando siamo giovani, infatti, cerchiamo spesso inconsapevolmente il successo delle nostre imprese, abbiamo bisogno di gratificazioni, correndo il rischio di trattenere per noi stessi ciò che invece appartiene a Lui. I nostri fratelli anziani, che hanno già lasciato tutto - attività, iniziative, e anche il loro vigore fisico - sono ora nella verità della loro relazione con il Signore. Non hanno più nulla da trattenere per sé, hanno già consegnato tutto e si preparano all'incontro definitivo.
Il Natale c’invita a festeggiare una nascita, a festeggiare il dono della vita, siamo tutti invitati a riporre le nostre vite terrene dentro una vita più grande. Preghiamo per i nostri fratelli che, in questa fase importante della loro vita, siano con tutto il cuore consacrati alla preghiera. Ciò che conta infatti non è produrre o fare qualcosa per il mondo o per la Chiesa, ma essere e vivere nel cuore di Dio che è la gioia della nostra vita».

Dopo la celebrazione, i frati hanno consumato uno spuntino, momento di gioia e condivisione fraterna.

Attualmente, nell’Infermeria custodiale del Convento di San Salvatore, vivono otto frati. A vegliare su di loro ci sono fra Jad Sara (dal 2006) e Suor Fedelina Galea, francescana del Sacro Cuore, che ricopre questo incarico da 32 anni. Sono affiancati da un’equipe di sei infermiere che si turnano giorno e notte, da un medico, da quattro operai che aiutano in cucina, puliscono i locali e, a volte, prestano anche cure infermieristiche.

Nel pomeriggio, la festa di Santo Stefano è proseguita sul luogo del suo martirio, nella valle del Cedron. La liturgia del tradizionale pellegrinaggio è stata celebrata nella grotta vicina al Convento greco ortodosso di Mar Stephanos, situato sotto la Porta dei Leoni (chiamata anche Porta di Santo Stefano).

Dopo la lettura del martirio del santo, tratta dagli Atti degli Apostoli, Padre Eugenio Alliata dello Studium Biblicum ha spiegato la tradizione delle reliquie del protomartire.

Al termine l’assemblea si è recata al Convento del Getsemani per gustare una bevanda calda.