Festa dell’Ascensione: insieme ai discepoli di Cristo! | Custodia Terrae Sanctae

Festa dell’Ascensione: insieme ai discepoli di Cristo!

L’Ascensione, celebrata quaranta giorni dopo la Pasqua, a Gerusalemme è festeggiata sul Monte degli Ulivi, luogo in cui, secondo la tradizione, i discepoli hanno visto Gesù ascendere al cielo.
Nel 1187, dopo la conquista di Gerusalemme, il santuario divenne proprietà musulmana e fu aggiunta una piccola moschea con il minareto. Nonostante ciò, i Francescani ottennero il diritto di potervi pregare una volta l’anno; un diritto esteso anche alle altre confessioni cristiane.

Quest’anno i Francescani hanno piantato le loro tende intorno alla piccola cappella insieme ai Greci ortodossi, agli Armeni, ai Siriaci e ai Copti (coincidendo la data di Pasqua, è comune anche questa festa).

Dall’alba del mercoledì 27 maggio, Fra Amar, Economo del Convento di San Salvatore, che ha lavorato all’installazione, esclama: «Abbiamo quattro tende. La tenda “sacrestia”, la tenda “refettorio”, la tenda “dei superiori ” e, infine, la tenda “dormitorio”!».
Un’organizzazione efficace e funzionale nel rispetto della tradizione.
Infatti, dopo l’ingresso solenne del Vicario Custodiale e, fino al Pontificale del giorno dopo alle 5.30 del mattino, durante la notte si sono susseguite celebrazioni di messe e recita di preghiere dei piccoli gruppi rimasti intorno all’edicola dell’Ascensione.

I cattolici, pur essendo i soli a poter celebrare la messa nell’edicola, hanno accolto i cristiani delle altre confessioni riuniti in questo luogo dove, la tradizione ricorda l’ultima impronta del piede di Gesù, prima della sua ascensione verso il cielo.
Incenso, lingue e liturgie si confondono, religiosi o fedeli si recano da una tenda all’altra, salutandosi, offrendosi caffè e condividendo la grazia di questa veglia. Infatti, dopo i vespri e la compieta, il Vicario Custodiale, Fra Dobromir Jasztal, ha invitato i presenti in questo modo «Nella notte che c’è data, uniamo la nostra preghiera a quella di Cristo».

I cattolici di Terra Santa si sono dati il cambio durante la veglia. Non sono mancati all’appello Fra Karam, con la Parrocchia di Nazareth, né Padre David Neuhaus, Vicario della Parrocchia di espressione ebraica del Patriarcato Latino.
Fedeli all’esortazione del Vangelo di San Matteo: «Andate e fate discepoli tutti i popoli!», questa festa, ancora una volta, rivela e fortifica l’ecumenismo concreto vissuto dalle comunità di Terra Santa.
Buona festa a tutti!