“Non ci ardeva forse il cuore in petto mentre conversava con noi lungo il cammino?”. Sulla strada da Gerusalemme a Emmaus, due discepoli di Gesù incontrano un uomo. Non riconoscono lo sconosciuto che spiega loro le Scritture fino a quando, invitato a restare perché si fa sera, spezza il pane e lo benedice. Cleopa e il suo compagno di viaggio hanno incontrato il Risorto, hanno camminato con Lui e il cuore ardeva loro in petto.
Emmaus non dista molti chilometri da Gerusalemme, ma il cammino dei due discepoli, oggi, è arduo da ripercorrere. I pellegrini viaggiano raramente verso la cittadina, che si trova in territorio palestinese, oltre i check-point. La presenza dei Cristiani, lì, è ridotta a una sola famiglia, alcune suore e due francescani.
In questo Lunedì di Pasqua, però, anche quei luoghi sono tornati ad animarsi. I frati della Custodia, da Gerusalemme, sono partiti presto per raggiungere la chiesa in cui il Padre Custode, fra Pierbattista Pizzaballa, ha presieduto la celebrazione della Messa in cui è stata fatta memoria proprio dell’apparizione di Gesù Risorto. Insieme a loro c’erano i Cristiani della Parrocchia gerosolimitana, famiglie intere con tanti bambini.
Dopo la Messa, il Custode ha distribuito il pane ai fedeli che sfilavano davanti a lui sull’altare. Poi, proprio quando le nuvole hanno lasciato spazio al sole forte di mezzogiorno, il pranzo offerto da fra Franciszek Wiater - Guardiano del Convento di Emmaus – è stato il momento per raccogliersi intorno alla tavola insieme, con le famiglie e con gli amici, prima di ritornare alla preghiera con la recita dei Vespri.
“Regina Coeli laetare, alleluia”. Il coro canta, è questo il saluto per Emmaus, insieme al ringraziamento del Custode per fra Franciszek, per la testimonianza di chi resta e tiene vivo l’annuncio della Resurrezione in questi luoghi carichi di memoria ma dove vivere da Cristiani resta una sfida. Le note e l’applauso dei fedeli si mescolano, si riparte verso Gerusalemme.
Testo di Serena Picariello
Foto di Marco Gavasso
Emmaus non dista molti chilometri da Gerusalemme, ma il cammino dei due discepoli, oggi, è arduo da ripercorrere. I pellegrini viaggiano raramente verso la cittadina, che si trova in territorio palestinese, oltre i check-point. La presenza dei Cristiani, lì, è ridotta a una sola famiglia, alcune suore e due francescani.
In questo Lunedì di Pasqua, però, anche quei luoghi sono tornati ad animarsi. I frati della Custodia, da Gerusalemme, sono partiti presto per raggiungere la chiesa in cui il Padre Custode, fra Pierbattista Pizzaballa, ha presieduto la celebrazione della Messa in cui è stata fatta memoria proprio dell’apparizione di Gesù Risorto. Insieme a loro c’erano i Cristiani della Parrocchia gerosolimitana, famiglie intere con tanti bambini.
Dopo la Messa, il Custode ha distribuito il pane ai fedeli che sfilavano davanti a lui sull’altare. Poi, proprio quando le nuvole hanno lasciato spazio al sole forte di mezzogiorno, il pranzo offerto da fra Franciszek Wiater - Guardiano del Convento di Emmaus – è stato il momento per raccogliersi intorno alla tavola insieme, con le famiglie e con gli amici, prima di ritornare alla preghiera con la recita dei Vespri.
“Regina Coeli laetare, alleluia”. Il coro canta, è questo il saluto per Emmaus, insieme al ringraziamento del Custode per fra Franciszek, per la testimonianza di chi resta e tiene vivo l’annuncio della Resurrezione in questi luoghi carichi di memoria ma dove vivere da Cristiani resta una sfida. Le note e l’applauso dei fedeli si mescolano, si riparte verso Gerusalemme.
Testo di Serena Picariello
Foto di Marco Gavasso