Dal Calvario al mondo intero con gli occhi fissi su Gesù: l'Esaltazione della Santa Croce | Custodia Terrae Sanctae

Dal Calvario al mondo intero con gli occhi fissi su Gesù: l'Esaltazione della Santa Croce

Il 14 settembre al Calvario è festa grande: si celebra la solennità dell'Esaltazione della Santa Croce. A Gerusalemme i frati francescani hanno animato nell'affollata cappella della Crocifissione la liturgia che prevedeva i paramenti rossi. Rosse le vesti dei sacerdoti, rosso il sangue della passione di Cristo, morto in croce per la redenzione del mondo.
La festa dell'Esaltazione della Santa Croce ha origine antiche: venne celebrata per la prima volta nel 335 e nei secoli successivi assorbì anche la commemorazione del recupero della Vera Croce da parte dell’imperatore Eraclio nel 628, dalle mani dei Persiani. In realtà però la ricorrenza non era legata a questo evento, ma bensì alla consacrazione della Chiesa del Santo Sepolcro in Gerusalemme.
Questa festività è una delle più importanti festività legate alla Croce del Signore, insieme a quella del 7 maggio per l’Invenzione (ritrovamento) della Santa Croce da parte di Sant’Elena e a quella l'adorazione della Croce durante le funzioni del Venerdì Santo. Oggi solo a Gerusalemme (e in poche altri luoghi di tradizione popolare) viene celebrata ancora la festa dell'Invenzione della Croce, mentre l'Esaltazione del 14 settembre si commemora ancora in tutto il mondo.

Al centro della festa il sacrificio di Cristo morto in croce. Cristo che sulla croce patì le più atroci sofferenze e in questo ci insegnò come si ama: fino a dare la vita.
Il Vicario Custodiale Fr. Dobromir Jazstal nell'omelia ha parlato del significato della solennità: «Sono proprio queste braccia aperte, pronte ad abbracciare tutto il mondo - credenti e non credenti -che danno a tutti la stessa possibilità di rimettere in discussione il percorso della vita fatto. Dobbiamo confrontarlo con il suo supremo amore, capace di rinnovarci come uomini e discepoli». È davanti alla croce di Gesù che si instaura la comunicazione tra il cielo e la terra, tra Dio che salva e l'uomo bisognoso di salvezza. «Gesù in croce dice poche parole, eppure parla a tutti - ha continuato il Vicario custodiale -. Qui sul Calvario e in qualsiasi posto del mondo in cui si fissa lo sguardo sulla croce, si percepisce solo il suo silenzio che ha offerto consolazione all'afflitto, una speranza a chi si vedeva cadere il mondo addosso, una forza a chi era tentato. Guardando la croce ci viene offerta un'altra occasione per rinnovarci e convertirci e rinascere».

Al termine della celebrazione la reliquia della Santa Croce è stata portata in processione nella cappella della Maddalena, dove uno per uno i fedeli hanno avuto la possibilità di venerarla. L'inno alla croce Vexilla Regis ha accompagnato con solennità il momento.
Durante la messa Fr. Cyrille, un frate della Custodia, ha rinnovato i suoi voti temporanei. Arrivato da pochi giorni a Gerusalemme per studiare teologia nel seminario teologico internazionale, viene dal Togo. «Sono davvero felice per il rinnovo dei miei voti in questa festa dell'invenzione di Gesù - ha commentato - . Baciare la croce è una memoria della sua croce, è un momento di gioia».
«È la prima volta che assisto a una celebrazione della Custodia di Terra Santa e sono molto colpita», racconta una pellegrina dall'Italia, giunta con suo marito e un gruppo di fedeli.
Huda, un'anziana parrocchiana di San Salvatore, non perde mai nessuna celebrazione. «È la mia chiesa, voglio esserci», spiega.

Beatrice Guarrera