Conclusione dell’Anno dell’Eucaristia a Cafarnao | Custodia Terrae Sanctae

Conclusione dell’Anno dell’Eucaristia a Cafarnao

La Custodia di Terra Santa, a conclusione dell’Anno dell’Eucaristia, ha promosso una speciale celebrazione a Cafarnao “Io sono il pane della vita”. La celebrazione, presieduta dal Custode di Terra Santa, si terrà il sabato 29 ottobre alle ore 16.00.

I pellegrinaggi ai Luoghi della Redenzione sono una delle caratteristiche della presenza e attività francescana in Terra Santa. Durante i secoli nei quali non fu possibile stabilirsi presso questo o quel Luogo Santo, i Frati partendo dal convento più vicino vi si recavano in pellegrinaggio con i fedeli locali e i pellegrini pregando e, quando era possibile, celebrando i divini misteri.

Riguardo a Cafarnao, almeno dal 1909, molti anni prima che la Custodia vi costruisse il convento sotto il titolo della “Promessa Eucaristica”, i Frati di Terra Santa venivano qui in pellegrinaggio il mercoledì dell’ottava di Pentecoste, quando in tutta la Chiesa Cattolica di rito latino si proclamava dal Vangelo secondo Giovanni il discorso di Gesù sul pane della vita, e il 28 giugno nella vigilia della festa dei santi Pietro e Paolo.

Furono proprio gli imponenti resti della sinagoga, dove Gesù tenne il discorso eucaristico, che attirarono la devozione e l’interesse dei Frati i quali affrontarono non pochi sacrifici per riscattarli dall’abbandono e dalla distruzione. Pensiamo con riconoscenza alle generazioni di Frati che durante oltre cento anni hanno amato, custodito, scavato, studiato e abbellito Cafarnao, la “Citta di Gesù” (Mt 9,1), santuario di memorie evangeliche e culla della Chiesa delle origini.

In continuità con questa vivente tradizione la Custodia di Terra Santa, a conclusione dell’Anno dell’Eucaristia, ha promosso questa speciale celebrazione. Possa ravvivare in quanti vi partecipano la certezza che qui, una volta per sempre a tutti Gesù il Cristo ha detto: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete” (Gv 6,34).