Con la preghiera accompagnare Papa Francesco all’incontro d’invocazione per la pace | Custodia Terrae Sanctae

Con la preghiera accompagnare Papa Francesco all’incontro d’invocazione per la pace

L’incontro di preghiera chiesto da Papa Francesco, cui parteciperanno Mahmoud Abbas, Shimon Pérès e il Patriarca ortodosso ecumenico, Bartolomeo I, si svolgerà in Vaticano domenica 8 giugno 2014, alle 20 (ora di Gerusalemme).
Dopo la conferenza stampa, tenuta in Vaticano venerdì pomeriggio da Padre Federico Lombardi, Direttore dell’Ufficio Stampa della Santa Sede e Fra Pierbattista Pizzaballa, ofm Custode di Terra Santa, cui il Santo Padre ha affidato l’organizzazione dell’incontro, sono più chiari lo svolgimento di quest’invocazione per la pace e l’obiettivo da raggiungere.
I due Presidenti invitati dal Papa “A casa sua”, saranno accompagnati da una delegazione (di 15/20 persone ognuna) -per mantenere un’atmosfera di preghiera e raccoglimento- ha spiegato il Custode di Terra Santa. Le delegazioni saranno composte dai rappresentanti delle diverse religioni praticate nei due Paesi.
Il Custode di Terra Santa ha precisato: “Non è un incontro di preghiera interreligioso. È un incontro d’invocazione per la pace dei popoli palestinese e israeliano, che sono composti da ebrei, cristiani, musulmani. Ci saranno anche drusi”.
L’invocazione per la pace, che si terrà nei Giardini Vaticani per non urtare la sensibilità degli uni o degli altri, inizierà verso le 19,00 (20,00 ora di Gerusalemme), seguirà tre ritualità diverse ispirate alle religioni ebraica, cristiana e islamica. Saranno lette preghiere in varie lingue, cui seguiranno le locuzioni dei quattro protagonisti.
Attingendo alle sorgenti dei Libri sacri di ognuno, le letture, tutte sul tema della pace e le preghiere, composte per l’occasione e nella tradizione di ciascuno, loderanno Dio, prima di ogni cosa, per il dono della creazione.
Riconoscendo che Dio ci ha creato tutti come suoi figli, siamo dunque fratelli.
Poi, s’invocherà il perdono di Dio, prendendo coscienza del nostro peccato.
E, infine, s’invocherà Dio affinché ci renda tutti capaci di costruire la pace.

La conferenza stampa è stata anche un’occasione per dare il senso profondo di questo gesto.

Così dichiara il Custode: “E’ un momento d’invocazione, di preghiera ma soprattutto d’invocazione a Dio per il dono della pace. E’ una pausa rispetto alla politica: il Santo Padre non vuole entrare in questioni politiche del conflitto israelo-palestinese, invitando anche i politici a fare anch’essi una pausa per guardare in alto e poi dall’alto anche guardare la realtà della Terra Santa.”.
E ancora: «Nessuno ha la presunzione di credere che dopo quest’evento scoppierà la pace in Terra Santa. L’intento è di fare un gesto forte … per riportare nell’ambito della discussione politica anche quel respiro ampio, che un po’ manca…La pace non si fa soltanto nei salotti della politica, ma anche con il consenso popolare. Riaprire questa strada nel dialogo israeliano-palestinese deve diventare un atteggiamento comune.».
Non dimentichiamo che, per i cristiani, questa preghiera è organizzata proprio nel giorno di Pentecoste, giorno in cui Dio fa nuove tutte le cose.
In occasione di questa preghiera, l’Assembla degli Ordinari Cattolici di Terra Santa, ha scritto una lettera proponendo a tutti i cristiani di pregare insieme per la pace.
Gli Ordinari Cattolici di Terra Santa propongono:
- Ai parroci: di pregare e far pregare per la pace nel corso delle messe di domenica;
- Ai giovani: di organizzare una veglia di preghiera nella notte del sabato;
- Alle comunità religiose: di organizzare un momento di preghiera per la pace;
- Alle famiglie: di accendere una lampada, esponendola sulla finestra centrale della casa, la domenica sera;
- Ai cristiani e a tutti gli uomini di buona volontà: al suono delle campane alle 19,00, di rispettare due minuti di silenzio e preghiera (per es., spegnere il televisore, fermare la macchina, smettere la conversazione …)