Celebrata sul Monte degli Ulivi la Festa dell'Ascensione | Custodia Terrae Sanctae

Celebrata sul Monte degli Ulivi la Festa dell'Ascensione

Mercoledì 13 maggio, sotto il sole e un fresco venticello, i Francescani hanno celebrato i primi vespri dell'Ascensione sul luogo dove, secondo la tradizione, si commemora la salita di Gesù al Cielo.

All'esterno dell’edicola, i frati hanno atteso l'ingresso solenne del Vicario custodiale, Fra Dobromir Jasztal ofm.

Questo luogo santo, situato in cima al Monte degli Ulivi, è l'unico dei quattro retti sulle regole dallo Status quo che appartiene ai musulmani.

Anche se la proprietà, attigua a una moschea, è stata dichiarata “waqf” (cioè di diritto islamico), il giorno dell'Ascensione i cristiani possono entrare gratuitamente per pregare. Un diritto concesso a tutte le confessioni cristiane.

Quest'anno, i Francescani erano i soli a celebrare in questo luogo. Accompagnati da pellegrini e religiosi di altre comunità, i Frati Minori hanno pregato i vespri e cantato in processione attorno all'edicola. Mentre alcuni frati erano nella piccola cappella a cupola, dove la tradizione rimanda possa trovarsi l'impronta dei piedi di Cristo prima di salire al cielo, la maggior parte pregava all’esterno insieme ai pellegrini. A conclusione del rito è stato offerto un veloce spuntino.
Dopo la recitata della compieta, molti frati sono rientrati al convento, altri sono rimasti in attesa delle vigilie.

Come ogni anno, attorno all'edicola, sono state piantate quattro tende per ospitare chi rimaneva per la veglia. A tarda sera, un folto gruppo di Francescani è risalito sul Monte degli Ulivi per celebrare la vigilia. Mentre alcuni frati e suore aspettavano, in silenzio, l'inizio della cerimonia, altri si affaccendavano da una tenda all'altra, sotto la direzione del cerimoniale.

L'edicola dove si svolgono ogni anno le celebrazioni – da non confondere con la chiesa russa dell'Ascensione – divenne proprietà islamica dopo la conquista di Saladino. Le arcate, un tempo erano aperte, furono murate quando venne aggiunto un minareto: l'edicola è così integrata alla « Moschea dell'Ascensione ».

La veglia della vigilia è iniziata con l'ingresso del Vicario custodiale nell'edicola i cui muri, in pietra bianca, erano tappezzati da paramenti di color rosso per l'occasione; la pietra con l'impronta è illuminata da candele. I pellegrini venuti da Nazareth, raccolti attorno all’edicola, udivano le preghiere attraverso la piccola porta.
A conclusione della vigilia, con una temperatura molto fredda per la stagione, un Kawas distribuiva gelati senza molto successo.

Ai lati d’ingresso del piccolo Santuario, sono stati allestiti due altari per accogliere le preghiere e celebrare le messe che si sono susseguite per tutta la notte. Le messe, celebrate da sacerdoti venuti da parrocchie e da varie comunità religiose, hanno fatto risuonare la festa in tutte le lingue cominciando dall'arabo, italiano e francese.

Come tradizione vuole, alle ore 9,30 -dopo l'ultima messa celebrata all'esterno, alle ore 8, dalla Parrocchia latina di Gerusalemme-
i Francescani hanno concluso questo ciclo di preghiera con la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vicario custodiale.

Prima della Messa, pellegrini locali e stranieri, parrocchiani e scolari, hanno potuto visitare velocemente l'edicola.
La maggior parte si raggruppava davanti all'ingresso dell'edicola, altri, seguendo i fregi ornamentali del perimetro, giravano attorno all’edificio. Tra loro, anche un gruppo di pellegrini musulmani. Al termine della messa dell'Ascensione, i gruppi di pellegrini si sono susseguiti in maniera discreta nello spazio che circonda l’edicola.
Una donna irachena, venuta dall'Australia con suo marito, diceva a voce bassa con commozione: « Dio, tu sei forte ! Dio, tu sei potente! Che fortuna poter vivere qui. Che Yassou, Gesù, vi protegga tutti ! ».

Hélene Morlet et Nizzar Halloun