Benedizione della restaurata cappella della Madonna in Santa Caterina a Betlemme | Custodia Terrae Sanctae

Benedizione della restaurata cappella della Madonna in Santa Caterina a Betlemme

Sabato 26 giugno. È la parte più antica della chiesa, e, dal XVIII secolo ad oggi ha mantenuto le decorazioni che si sono sovrapposte, mentre le candele sempre accese avevano ormai annerito ogni fregio dell’altare, e la bella cornice d’argento che protegge la statua della Vergine. Ora, la cappella, tra un muro crociato ed uno bizantino, si erge con tutta la maestà della sua storia e della ritrovata semplice bellezza della sua originale struttura.

Il progetto della restrutturazione dell’altare, che conserva le linea architettoniche precedenti, ha preparato l’architetto di Cracovia Józef DUDKIEWICZ. Il lavoro in marmo è stato eseguito dallo scultore palestinese Fawzi Nasta di Betlemme. Al posto del cemento e stucco pitturato della parte superiore il nuovo altare si presenta con marmo bianco di Carrara con aggiunte in marmo verde, chiamato Quatemala. Dalla mensa salgono due pilastri laterali in marmo bianco coronate con i capitelli di stile corinziano. La cima dell’altare finisce con il timpano triangolare che nel mezzo presenta la scultura della colomba attorniata con i raggi, simbolo della Spirito Santa. Sotto il timpano, al centro del fregio decorativo sono incise e dorate della parola: Tota pulchra est Maria. La parte centrale dell’altare è occupata dalla nicchia che conserva la statua lignea alta 150 cm. dell’Immacolata. Un tocco di finezza ha dato alla cappella della Madonna la nuova balaustra di marmo. I pezzi in marmo bianco – Carrara prevengono dalla chiesa francescana costruita nel 1882 che fino alla riforma liturgica postconciliare costituivano la balaustra del presbiterio.

È il Vicario custodiale, fra Artemio VÍTORES, a presiedere i Vespri, e a tenere una breve ma profonda riflessione sul titolo dell’altare della Madonna: Tota pulchra est Maria. La statua (arte Catalana di inizio 1900) della fanciulla di Nazareth è bellissima. La maestria e la pazienza del Maestro Marek WESOLOWSKI, restauratore di Cracovia, vengono esaltate dall’illuminazione, ma si comprende bene come quel fine lavoro che egli ha compiuto riportando alla luce la sottilissima decorazione dell’abito era proprio necessario. La statua sembra avvolta da una veste di chiffon, e il solo muoversi della fiamme delle candele pare farlo muovere e brillare. Gli angioletti sembrano proprio pronti a spiccare il volo… Sotto, nella vetrina resa nuova dal restauro, la statua del Bambinello riposa sulla culla d’argento.

Ci sono alcuni frati da San Salvatore, altri da Ain Karem, sono arrivate le Suore e il superiore di Emmaus, alcuni amici: tutti a far festa per questa chiesa che, dalla fine di novembre scorso ha un soffitto con i rilievi in oro, sì che vien sempre da pensare, entrandoci durante il giorno, che qui è venuto a visitarci dall’alto un sole che sorge!). Fra Artemio interpreta la nostra gioia annaffiandoci largamente, al termine della benedizione alla cappella restaurata.

In alto, sulla parete di lato resta uno spazio vuoto, pronto ad accogliere: San Francesco che inventa il presepio? I Santi Innocenti? Fra Jerzy pensa piuttosto a San Girolamo, la cui grotta si apre proprio lì sotto. Perché Il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio è un diverso modo di raccontare la novità perenne del Natale del Signore.

Poi c’è la cena, nel refettorio del convento…, ma ci si arriva di corsa, perché si sta proprio bene qui ad ammirare questo lavoro ben fatto.

IB