Ai cimiteri del Monte Sion per la commemorazione dei defunti | Custodia Terrae Sanctae

Ai cimiteri del Monte Sion per la commemorazione dei defunti

Ogni 2 novembre i frati della Custodia di Terra Santa commemorano tutti i defunti con una particolare processione. Così anche quest'anno hanno rispettato la tradizione, iniziando a celebrare la solennità con una messa nella chiesa di San Salvatore a Gerusalemme. La chiesa era affollata da gerosolimitani, da religiosi e religiose delle vicine comunità e dai bambini della Terra Santa School.
A presiedere in arabo la liturgia è stato Fr. Nerwan, parroco di San Salvatore, che ha anche pronunciato l'omelia. «Molti si chiedono da chi abbiamo ripreso l'uso della preghiera per i morti», ha detto il parroco. Ha fornito per questo alcuni esempi tratti dalla Bibbia. Il primo è stato l'episodio di Lazzaro, che si trovava morto nel sepolcro da quattro giorni. Gesù prima pregò e poi fece il miracolo di risuscitarlo. Anche negli Atti degli Apostoli, nel capitolo 9, Gesù risuscitò una fanciulla dicendo 'Talita Kum' ('Alzati'), ma solo dopo aver pregato. «Per questo è da Cristo e dalla chiesa antica che abbiamo preso l'usanza della preghiera per i morti - ha spiegato Fr. Nerwan -. Abbiamo la speranza che chi crede in Gesù Cristo abbia la vita eterna. Secondo lo spirito del Vangelo, noi quindi stiamo continuando quello che faceva Gesù».

Dalla chiesa di San Salvatore, a conclusione della messa, i frati della Custodia di Terra Santa sono partiti in processione per giungere al Monte Sion. A chiudere il corteo dei frati, il Custode di Terra Santa Fr. Francesco Patton e davanti a lui i diversi i francescani provenienti da tutto il mondo, come è tipico delle fraternità della Custodia. Passando per le vie della città vecchia di Gerusalemme, la preghiera, recitata e cantata al microfono in latino e in arabo, ha attirato la curiosità di molti: venditori e turisti, cittadini musulmani, ebrei, cristiani di diversi riti.
«La processione è una testimonianza per i musulmani e gli ebrei. Loro ci domandano sempre dove andiamo e cosa facciamo e noi abbiamo l'occasione di spiegare che per noi, come anche per loro, è molto importante la preghiera per i morti», ha spiegato Fr. Nerwan.
Le tappe della processione sono andate a toccare i cimiteri cattolici del Monte Sion, per far visita ai defunti con una preghiera e un fiore tra le mani. In primo luogo è stato reso omaggio ai frati defunti della Custodia, morti in Terra Santa. Poi si è passato al cimitero di tutti i fedeli e molti parrocchiani hanno voluto salutare i propri cari con un'Ave Maria o un personale ricordo.

«Vengo qui tutte le settimane, ma oggi è un giorno speciale», ha spiegato Huda, una cristiana di Gerusalemme. Come lei, il signor Adib ha portato fiori ai suoi defunti sepolti nel cimitero cattolico.
I frati della Custodia di Terra Santa hanno benedetto tutte le lapidi, spargendo acqua benedetta. La processione di frati e fedeli, ormai sciolta, si è raggruppata intorno alle tombe, tra cui anche quella del noto imprenditore tedesco Oskar Schindler, che salvò centinaia di ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale.
«Siamo in Terra Santa sul Monte Sion, molto famoso nella Sacra Scrittura - ha detto Fr. Nerwan -. Come abitanti di Gerusalemme siamo fortunati a poter seppellire i nostri morti qui».

Beatrice Guarrera