800 anni, Fr. Patton: "Una sorpresa graditissima la lettera del Papa: ci ha incoraggiati" | Custodia Terrae Sanctae

800 anni, Fr. Patton: "Una sorpresa graditissima la lettera del Papa: ci ha incoraggiati"

A San Salvatore è tornata la calma, dopo il fermento degli ultimi giorni. Le celebrazioni di 800 anni di presenza francescana in Terra Santa hanno lasciato un segno positivo in tutti coloro che hanno partecipato. Anche il Custode di Terra Santa Fr. Francesco Patton si è detto molto soddisfatto di come sono andate le giornate. In poche parole ha voluto ripercorrere i momenti più intensi dell'ultima settimana.

Come sono stati questi giorni di celebrazioni a Gerusalemme?
Sono stati giorni straordinari per intensità, qualità, anche da un punto di vista emotivo per noi frati di Terra Santa. In modo particolare è stata una sorpresa graditissima la lettera del Santo Padre, che noi abbiamo sentito un po' come una Gratia Agimus che lui ha citato e che ha confermato. Per noi frati della Custodia è estremamente importante sapere che siamo confermati e sostenuti dalla Chiesa universale. Questa lettera ci ha rincuorati e incoraggiati a ripartire.
È stata molto forte la conferenza del Cardinal Sandri, che anche nelle sue intenzione era una parafrasi del capitolo XVI della regola non Bollata, il testo a cui noi facciamo riferimento per il senso e il modo del nostro stare in Terra Santa. Il Cardinal Sandri ci ha incoraggiati anche lui in maniera molto forte. Ha sottolineato l'internazionalità della Custodia e l'importanza che questa internazionalità sia sempre in forma di Pentecoste, mai in forma di Babele. Ha ricordato che l'internazionalità è un valore molto forte proprio qui dove la Chiesa è nata e dove le difficoltà sono a volte accogliersi, comprendersi, ascoltarsi tra popoli, culture e lingue diverse.
Così ha sottolineato anche la valenza culturale della Custodia, per me estremamente significativa in un tempo in cui stiamo anche facendo uno sforzo nella realizzazione del Museo di Terra Santa. In questi giorni abbiamo mostrato al Cardinale la parte multimediale del museo e anche alcuni locali che si stanno ultimando per la sezione archeologica, presso il convento della Flagellazione. Ho visto in lui questo interesse, perché il Cardinale capisce molto bene il valore che ha per il dialogo la dimensione culturale dell'opera della Custodia di Terra Santa.

Per quanto riguarda la visita del Ministro Generale, come è stata vissuta da voi frati?
L'incontro con il Padre Michael Perry aveva un carattere più fraterno. Ci ha incoraggiati con la sua omelia durante la messa che ha celebrato. Con lui abbiamo avuto soprattutto un momento di dialogo e di condivisione. Anche lui ha sottolineato delle dimensioni importanti, come quella della vita fraterna. Alla base della vita fraterna sta innanzitutto la relazione con Dio. È prendere coscienza della nostra vocazione e che la nostra vocazione è condivisa con altri in una fraternità.
Padre Michael Perry ha fatto una importante sottolineatura sulla coscienza missionaria che dobbiamo avere e anche sulla formazione permanente, che per noi è qualcosa di assolutamente necessaria. Infatti, attraverso la formazione permanente, l'adesione alla chiamata di Dio evita di diventare qualcosa di stantio. La formazione permanente permette che ci continuiamo a porre le domande fondamentali: perché siamo qui oggi? Che cosa significa essere frati minori in Terra Santa? E che riusciamo poi a coniugarle con l'oggi. È stato un dialogo fruttuoso e fraterno e i frati stessi sono stati contenti di questa modalità di incontro con il Ministro Generale. Per noi è la presenza oggi di San Francesco. Incontrando il Ministro Generale abbiamo rivissuto quello che i primi frati, arrivati qui 800 anni fa, hanno sperimentato quando lo stesso Francesco venne nel 1219 a incoraggiarli, a promuovere questa missione.

Che tipo di contributo hanno dato le conferenze durante le celebrazioni?
Questi giorni avevano una qualità alta dal punto di vista dello studio. Nell'organizzazione avevamo privilegiato gli incontri con Fr. Michael Perry e il Cardinal Sandri, ma volevamo che fosse un momento di studio per i frati della Custodia e per chi avrebbe voluto partecipare. I relatori hanno dato un contributo estremamente significativo, chi parlando di Frate Elia, chi di Acri al tempo dei primi frati, chi ha spiegato gli affreschi della Basilica Superiore di Assisi, chi ha ripercorso il lavoro dei nostri frati archeologi in Siria. Questo per dare un quadro di insieme e per collegare l'antico con la storia recente.

Quali sono le prossime iniziative previste per continuare a celebrare gli 800 anni di presenza francescana in Terra Santa?
L'obiettivo è continuare nei prossimi tre anni a proporre iniziative di vario genere. Nel 2019/2020 è l'ottavo centenario dell'arrivo di San Francesco in Terra Santa.
Possiamo sicuramente continuare quegli approfondimenti che stiamo portando avanti sui media della Custodia: il sito, il Christian Media Center, la rivista Terra Santa in varie lingue.
Penso anche alle iniziative a cui abbiamo partecipato e che rifaremo, come quella di quest'estate al meeting di Rimini, in cui abbiamo portato una mostra fotografica sulla Custodia. Penso alla riproduzione degli affreschi di Giotto, che è stata esposta qui nella Curia custodiale. L'abbiamo portata con l'intenzione poi di farla girare per le scuole di Terra Santa. In quegli affreschi almeno uno parla della presenza dei francescani, cioè quello dell'incontro di San Francesco con il Sultano a Damietta.
Il concerto finale delle celebrazioni è stato un evento molto partecipato e credo sia quindi opportuno nei prossimi tre anni a dare più spazio realtà come il Magnificat, facendola conoscere meglio sul territorio.
Nel corso di questo triennio si inseriranno nelle celebrazioni per gli 800 anni anche l'inaugurazione della sezione archeologica del museo di Terra Santa presso la Flagellazione, che ha una ricaduta, perché permette anche ai locali di conoscere questa storia. Già la sezione multimediale lo sta facendo. Nei primi mesi dell'anno ci sono state più di duemila presenze di scolaresche e ne sono previste almeno altre duemila nei prossimi mesi. Con l'apertura dei nuovi locali per la sezione archeologica, daremo nuovo impulso a questi progetti. Spero anche prima del 2019 di aprire qualche sezione del museo storico e poi un po' alla volta, di completarlo.
Dovremmo aprire anche una sala nel Christian Information Center che permette con il multimediale di ricostruire tutta la storia dell'area Calvario-Santo Sepolcro e vedere come si è evoluta attraverso i secoli.
Tutte queste saranno occasioni per offrire un qualcosa di tipo divulgativo. Confido che continueranno le mostre online, come è tradizione per la Biblioteca della Custodia.
Vorrei che per le celebrazioni degli 800 anni riuscissimo a entrare nelle nostre scuole, nelle nostre parrocchie, per far capire alla comunità locale che è parte di una storia che è anche una storia francescana.

Beatrice Guarrera