Meditazione di Fr. Giuseppe Maria Gaffurini, 4 marzo

Meditazione di Fr. Giuseppe Maria Gaffurini, 4 marzo

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 4, 24-30

Carissimi dovrei rivolgermi a voi con il saluto: Pace e bene!

Ma il momento che stiamo vivendo mi suggerisce un’altra “forma” di pace:

“Chiedete Pace per Gerusalemme, sia pace sulle sue mura!”

Sono P. Giuseppe Gaffurini, guardiano del Convento della Flagellazione, dal quale parto ogni giorno per andare a cantare il mistero pasquale nella Basilica della Risurrezione!

All’inizio di questa III settimana di Quaresima la Liturgia comincia a delineare il rifiuto di Gesù, che si consumerà nel triduo pasquale e che l’evangelista Luca fa risalire già alla stessa Nazareth, la culla di Gesù, la città che gli ha dato il nome: il Nazareno, ahimè titolo stampato nel cartiglio della Croce!

Il rifiuto è una cifra dell’intera esistenza di Gesù: avrebbe dovuto essere lapidato già nel grembo della Madre e poi cercato a morte da Erode.

Da quando nasciamo cominciamo a morire!

È brutta questa definizione di vita, come è brutta la constatazione-rivelazione di Gesù: “…nessun profeta è bene accetto nella sua patria”.

Ma il lato “b” della medaglia è l’universalità della salvezza!

Sembrano sproporzionate le due facce della medaglia, affatto simmetriche: da una parte la piccolissima città di Nazareth, sconosciuta ai più, dall’altra la salvezza del  mondo intero!

A quale processione verso la Pasqua vogliamo aggregarci, sembra proporci la Liturgia: vogliamo salire con Gesù a Gerusalemme, perdere la vita e riprenderla di nuovo, o vogliamo salvare la nostra vita e perderla?

Ricordiamoci quanto detto sopra…da quando nasciamo cominciamo a morire!

Non possiamo allora accontentarci di meno che della risurrezione, della Pasqua, cosa sarebbe una Quaresima senza Pasqua?

In questa III settimana di Quaresima dobbiamo uscire da noi stessi, dalla nostra città, dalle mura entro le quali abbiamo vissuto sin dalla nascita, che ci danno l’impressione di essere salvi rispetto a quelli che sono fuori, i lontani…

Papa Francesco ci ha insegnato che l’apertura della Porta Santa non è un invito ad entrare ma un impegno ad uscire. Così la Quaresima non deve essere una sorta di conferma-tranquillità del nostro itinerario spirituale, ma un punto di partenza.

Ancora una volta il vangelo di questo lunedi della III settimana di Quaresima si conclude con l’espressione: Gesù “si mise in cammino” è chiaramente un invito a seguirlo! 

Anche se fossero più di tre anni e sei mesi che non abbiamo contatti con il cielo come la vedova di Sarepta, il profeta di Nazareth lo aprirebbe per noi. E se anche fossimo lebbrosi, impuri sino a sentirci maledetti, come Naaman il Siro, proprio noi e non altri saremo guariti.

Carissimi non gettiamo Gesù giù dal monte come volevano fare coloro che credevano di conoscerlo, non imitiamo i nazareni, ma saliamo sul monte dove dalla Croce regna Gesù il Nazareno Re dei Giudei.

Solo grazie al suo Sacrificio ci sarà la Pace per questa Terra Santa!

Buona Quaresima da Gerusalemme.