Meditazione di Fr. Diego Dalla Gassa, 5 marzo

Meditazione di Fr. Diego Dalla Gassa, 5 marzo

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt 18,21-35

Pace a voi tutti, sono fra Diego mi trovo nel giardino amato dal Signore, il Getsemani, e in particolare svolgo il mio servizio all’Eremo del Getsemani.

La Parola del Signore in questo tempo favorevole ci accompagna a prendere

consapevolezza che la luce della Pasqua è, un continuo acconsentire a Dio di entrare nella nostra vita, nella nostra quotidianità, nelle gioie e nelle fatiche. Nella Parola di oggi mi sembra di cogliere come il Signore ci inviti ad amare e a perdonare come Lui ama e perdona.

Dopo la disputa nel tempio che abbiamo ascoltato nel Vangelo di Domenica scorsa (III Domenica Gv 2,13-25), … una contesa al quanto mai accentuata, avvenuta proprio qui davanti a noi a poche centinaia di metri, Gesù oggi ci ribadisce un pericolo: il nostro cuore, questa “casa per la preghiera”, anziché essere abitata da Dio e dal suo amore, può essere abitata dal rancore, da sentimenti di odio o da pretese esasperate.

E abbiamo subito la figura di Pietro che ci viene in aiuto: nella sua immediatezza chiede apparentemente qualcosa che semplice non è: “Quante volte si deve perdonare?” (Mt 18,21). Pietro sembra cercare quasi una formula ideale… Il rischio per ciascuno di noi è entrare nell’ambito del fare la propria parte per poi sentirci a posto con la coscienza! Può una madre essere madre a part time? E lo sposo e padre nei confronti della moglie e i figli? Non può essere tale se non a tempo pieno! È la sua vocazione! Comprendiamo bene che nell’ambito della relazione d’amore non si va in pensione, non si danno le dimissioni, fino all’ultimo respiro! Non è vero?

Nel Vangelo di oggi Gesù inoltre ci aiuta ad andare in profondità elevando il nostro modo di amare: quel servo severo e irriconoscente ci sprona a non agire e amare in base a quanto ‘io sento, io penso, o come sono stato educato’, sarebbe solo un amore misero e umano, ma siamo chiamati ad amare sull’esempio di Gesù, come Lui ci ha amato. Solo in Lui e con Lui possiamo scoprire la potenzialità del perdono! Dono che il Padre ci ha donato grandemente… Tale dono lo contempleremo ancora nel dono supremo sulla Croce!

‘Per-dono’… Una parola semplice ma che ha un carattere del tutto celeste: ‘Per-dono’… un ‘dono-per’ noi tutti. È il primo dono dato dal Risorto ai discepoli rinchiusi nel Cenacolo. Gesù lo ha desiderato e dato! E conosce molto bene quale gioia si prova nel vedere una persona che ferita dall’inganno dell’errore, si ritrova perdonata, liberata da questo peso opprimente che in continuazione la legava al male commesso!

Il perdono, ha la forza di restituire la dignità filiale, ridesta la persona e la riveste di quell’abito nuziale delle nozze regali! Questa persona perdonata siamo ciascuno di noi! Vero? Pensiamoci! Nell’essere perdonati il Signore ci abilita a perdonare! Sono sicuro che anche tu che mi ascolti hai qualcuno che attende il tuo perdono! Non aspettare: donalo! Ora è il tempo! Quanto bisogno c’è oggi di perdono in questa terra ferita, in questa umanità che sembra ancora ferma per alcuni versi alla legge del taglione: occhio per occhio e dente per dente?

Aiutiamoci, vivendo il suo comandamento più grande: amiamoci gli uni gli altri (cfr 1Gv 4,7-16)! Il Signore vi benedica, non stanchiamoci di implorare il dono della Pace, ricordateci, ne abbiamo bisogno, un saluto a tutti voi dalla Terra Santa.