Resta con noi, o Signore | Custodia Terrae Sanctae

Resta con noi, o Signore

SS. Simone e Cleofa

Sap 6,12-16; Sal 62,2-8; At 5,27b-32.40-41; Lc 24,13-35

  1. Carissime sorelle e carissimi fratelli, il Signore vi dia Pace!

“Resta con noi, o Signore” sono le parole con le quali i discepoli cercano di trattenere l’anonimo pellegrino, che in realtà è Gesù risorto, col quale hanno camminato per una decina di chilometri, dopo aver lasciato Gerusalemme tristi e delusi la sera di Pasqua.

È una frase che ha ispirato pittori e musicisti: Bach ha composto un corale di grande intensità mistica e il Gen Rosso una canzone cantata da milioni di giovani.

  1. “Resta con noi, o Signore, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”. Questa invocazione sembra un atto di attenzione verso il misterioso pellegrino, in realtà esprime il desiderio dei due discepoli di vincere il buio e la paura della notte che portano dentro il cuore, lasciandosi ancora per un po’ riscaldare dalla parola ardente di questo viandante che è Gesù risorto.
  1. “Resta con noi, o Signore” è l’invocazione dell’umanità, di tanti uomini e donne, di tanti giovani, che oggi hanno smarrito il senso della vita proprio perché hanno smarrito l’orizzonte pasquale della vita.

È un’invocazione che sale dal cuore e fiorisce sulle labbra anche di tanti che non conoscono Gesù o lo hanno lasciato, delusi perché le cose non vanno come speravano, perché l’esperienza del male è uno shock che oscura la speranza, perché si sentono traditi dalla Chiesa dopo aver visto la fragilità e il peccato degli uomini di Chiesa, perché portano la notte dentro il cuore.

  1. “Resta con noi, o Signore” è l’invocazione che sale anche dal profondo del nostro cuore, perché abbiamo bisogno che il Risorto cammini con noi anche se stentiamo a riconoscerlo; perché abbiamo bisogno di essere rimproverati da lui, dato che facciamo così fatica a fare nostra quella chiave di lettura pasquale della vita che lui ci offre morendo e risorgendo per noi e insegnandoci che questa è la via da percorrere per trovare non solo il senso della vita ma la vita in senso pieno; perché abbiamo bisogno di qualcuno che ci parli ancora con calore e con passione e di nuovo accenda in noi il fuoco ardente e inquietante della parola del Vangelo.
  1. “Resta con noi, o Signore”, perché se tu resti con noi, smetteremo di scappare di fronte alle delusioni, agli insuccessi, alle malattie e alla morte. Invece entreremo con fiducia dentro le situazioni difficili e di morte che la vita ci presenta, sapendo che siamo accompagnati da te che sei il Vivente, sei la Via, la Verità e la Vita, sei Colui che ci permette di camminare verso la Pasqua, di comprendere tutto alla luce della tua e della nostra Pasqua, di vivere già ora un’esistenza da risorti, libera da timori, paure, complessi e condizionamenti sociali.
  1. “Resta con noi, o Signore”, ti ripetiamo continuamente. E tu continuamente – per restare con noi – spezzi il pane e sparisci. Perché sei con noi nell’atto di spezzare il pane: sei con noi in questa meravigliosa celebrazione eucaristica nel pane e nel vino da te trasformati in presenza personale che comunica vita divina. Ma sei con noi anche in ogni gesto di condivisione, di amore autentico e di sincera donazione.
  1. “Resta con noi, o Signore”, e – ti preghiamo – fa’ che noi possiamo rimanere per sempre con te e come i due discepoli Simeone e Cleofa, mettere le ali ai piedi per diventare testimoni della tua risurrezione e arrivare a immergerci talmente nella tua Pasqua da poter dare la vita per te. Amen.