La Chiesa fondata sulla roccia di Pietro | Custodia Terrae Sanctae

La Chiesa fondata sulla roccia di Pietro

La Chiesa fondata sulla roccia di Pietro

Continua la collaborazione tra VITA TRENTINA  e fr. Francesco Patton, Custode di Terra Santa nella rubrica "In ascolto della Parola". 

Is 22,19-23; Rm 11,33-36; Mt 16,13-20

«Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». Mt 16,16

La tentazione di dissociare Cristo dalla Chiesa si è fatta sempre più forte nel corso dell’ultimo secolo ed è l’obiezione che porta molti a dire: “Accetto Gesù ma non la Chiesa”. È l’obiezione che fa scivolare molti (soprattutto in Occidente) nello “scisma silenzioso” (Piero Cappelli, 2009). Il vangelo di questa domenica mette in luce il fondamento fragile di questa obiezione. Le lettere di Paolo e di Pietro ne mostreranno poi l’inconsistenza. Il brano evangelico è ambientato a Cesarea di Filippo, una cittadina situata circa 40 Km a Nord del lago di Tiberiade. Gesù pone ai discepoli due domande, la prima è: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Questa domanda è volta a sondare il terreno delle opinioni che si stanno diffondendo in seguito alla predicazione ed all’azione di Gesù. Emerge come opinione prevalente quella che riconosce in Gesù un grande profeta. La seconda domanda è rivolta in modo più diretto e personale ai discepoli: «Ma voi, chi dite che io sia?». Anche la risposta di Pietro è altrettanto diretta e personale: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». È la confessione di fede di Pietro, che risponde per sé e a nome di tutti i discepoli.

Alla confessione di fede di Pietro seguono le parole di Gesù: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli» (Mt 16,17-19).

La confessione di fede di Pietro – ci fa capire Gesù – è possibile solo se l’uomo è interiormente illuminato da Dio. A partire dalla confessione di fede di Pietro, Gesù associa questo discepolo in modo speciale e particolare alla sua missione. Il Cristo roccia associa a sé Pietro, perché anche lui sia roccia sulla quale fondare la Chiesa, e questa Chiesa – garantisce Gesù – non verrà mai meno, nel corso dei secoli! Il Cristo, che ha ricevuto dal Padre il potere di legare e sciogliere, affida poi a Pietro questo stesso compito: “Il simbolo delle chiavi nella tradizione biblica indica autorità e responsabilità. Con la consegna delle chiavi del regno dei cieli Pietro riceve un compito di responsabilità autorevole in relazione all’entrare o all’essere esclusi dal regno” (R. Fabris, Matteo, Borla, p. 372).

Cristo e la Chiesa non sono dunque separabili, e non lo sono proprio perché Gesù stesso così ha voluto. La Chiesa si edifica nella storia a partire da quel fondamento voluto da Cristo e perdurante nella storia: Pietro e il suo ministero. Questa domenica dovremmo sentire rivolta a noi la domanda che Gesù rivolge ai discepoli e dovremmo fare nostra la risposta di Pietro. E dovremmo anche accogliere con fiducia e gratitudine il dono che Dio ci ha fatto edificando anche noi come pietre vive sul fondamento di Cristo ma anche sulla professione di fede di Pietro e dei suoi successori.

di fr. Francesco Patton, ofm

Custode di Terra Santa