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Pellegrinaggio della Comunità Indiana Cattolica a Nazaret

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27 Mar 2011

Oggi la comunità indiana cattolica presente in Terra Santa ha compiuto un pellegrinaggio a Nazaret in occasione della festa dell'Annunciazione di ieri.

Circa 700 persone, tra cui famiglie con figli, si sono date appuntamento a Nazaret per compiere una processione dalla Fonte di Maria fino alla Basilica dell'Annunciazione.

Oggi è Shabbat per il mondo ebraico; è un giorno di festa e di riposo per chi vive e lavora in territorio israeliano e spesso le varie attività dalla comunità indiana cattolica di Terra Santa vengono organizzate proprio un questo giorno, per permettere al maggior numero possibile di persone di partecipare.

Padre Jayaseelan ofm, il cappellano di questa grande comunità che ha organizzato il pellegrinaggio di oggi a Nazaret, spiega che lo scopo di questo pellegrinaggio è innanzitutto dimostrare l'amore che l'intera comunità prova verso Maria e la gratitudine per il suo aver detto "sì" ed essere diventata madre del Salvatore; la comunità indiana vuole festeggiare oggi l'Annunciazione. "La figura di Maria", spiega ancora padre Jaya, "è molto vicina alla nostra comunità: Lei è stata donna, moglie, madre, migrante, vedova e discepolo. È un faro per la vocazione cristiana nelle varie situazioni della nostra vita. Questi fedeli sono migranti, lontani dalle loro famiglie, dai loro cari, dalla loro casa e alla Madonna chiedono aiuto e consolazione!"

Alla processione ha partecipato anche fra Silvio R. de la Fuente ofm, Segretario custodiale, che ha manifestato l'attenzione della Custodia di Terra Santa per questa numerosa comunità.
Con la vivace comunità era presente anche fr. Romeo Lewis, sacerdote della diocesi di Mangalore in India e parroco della parrocchia di Perampally "Nostra Signore di Fatima" che si affaccia sul Mare di Arabia.

Racconta padre Romeo "La parrocchia conta 315 famiglie, per un totale di 1300 persone, il 90 % della popolazione è cattolico, il rimanente 10% è diviso tra induisti e musulmani, un caso raro in India. La popolazione vive di pesca e agricoltura. Abbiamo voluto portare con noi una statua della Madonna di Fatima per compiere con lei la processione ed essere benedetta dal padre guardiano del convento dell'Annunciazione fra Ricardo Bustos".

La bella Madonnina era posta su una "navicella", una struttura a forma di barca, tipico delle processioni mariane dei luoghi di mare.
Il ritrovo è stato alle 9,00 presso la Fonte di Maria. Una visita alla chiesa dei Greci Ortodossi ha preceduto un breve momento di preghiera che ha dato inizio alla processione accompagnata dalla recita del rosario e da canti mariani.

Nel piazzale antistante la Basilica al piano superiore c'era fra Riccardo Bustos che ha accolto il gruppo; "Quando la vostra vita di migranti vi porta a soffrire, a sentire la solitudine e avete bisogno di consolazione, non esitate a venire a Nazaret dove la mamma di Gesù è la mamma di tutti noi" ha detto nel saluto ai pellegrini il padre guardiano.

Padre Jaya ha poi presentato una offerta di 100 kg di riso, un gesto simbolico per testimoniare la devozione alla Madonna e la volontà di mettersi sotto la sua protezione. La processione ha poi continuato dal piano superiore a quello inferiore della Basilica dove tutti i partecipanti sono passati davanti alla Grotta dell'Annunciazione per un momento di raccoglimento davanti al luogo in cui il Verbo ha preso forma.

È seguita una messa nella Chiesa di Gesù Adolescente gestita dai padri Salesiani.

Foto e testo di Marco Gavasso

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