Il 29 giugno, nella solennità dei Santi Pietro e Paolo, la Chiesa di San Salvatore a Gerusalemme ha accolto con gioia l’ordinazione sacerdotale di tre frati minori della Custodia di Terra Santa: fra Saturnin Sadrac, fra Rito José Mendoza e fra Juan David Rodríguez. Alla presenza del Patriarca di Gerusalemme, Sua Eminenza il Card. Pierbattista Pizzaballa, numerosi confratelli e fedeli locali hanno partecipato a questo momento di grazia, segnato da una profonda riflessione sulla vocazione sacerdotale e sul servizio alla Terra Santa.
Rivolgendosi ai nuovi sacerdoti, il Cardinale ha esortato: “Non fate di voi stessi i protagonisti del ministero sacerdotale, ma siate strumenti umili della salvezza che è solo in Cristo”. Ha spiegato che il sacerdote è chiamato a “porre al centro della sua vita non sé stesso, ma la sua relazione con Cristo», lasciando spazio alla preghiera, alla celebrazione dignitosa dei sacramenti e a una testimonianza vissuta. “I sacramenti non sono vostra proprietà e prerogativa, sono di Cristo e della Chiesa. Risplenda dunque nel vostro ministero la persona di Cristo, la bellezza della Chiesa”.
Il Cardinale ha ripreso le parole di Gesù a Pietro: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». Ha quindi invitato i nuovi sacerdoti a essere anche loro “rocce” per le comunità: “Le vostre comunità assumeranno la forma di Cristo, solo se voi sarete immagine di Cristo. Saranno edificate sulla roccia di Pietro, se voi sarete uniti e fedeli a quella roccia. Non ci sono altre vie. Qualsiasi altro riferimento nel vostro ministero sacerdotale, che non abbia Cristo al centro, sarà solo vanità, e resterà sterile”.
Il Card. Pizzaballa non ha nascosto le difficoltà che attendono ogni ministro ordinato: “Verranno giorni nei quali questo ministero che oggi vi riempie di gioia vi diventerà gravoso, nei quali la solitudine e la fatica si faranno particolarmente pesanti. Verrà anche per voi il momento della Pasqua… Ma diventerà un cammino di salvezza se resterete sempre ispirati non da carne e sangue, ma da Dio, se lascerete spazio alla Sua Parola di vita, se i sacramenti che celebrerete nutriranno innanzitutto voi, prima che le vostre comunità, se costruirete la vostra vita sacerdotale sulla relazione fedele a Gesù”.
L’omelia ha toccato anche il delicato equilibrio tra cura spirituale e attenzione ai bisogni materiali: “I poveri saranno sempre con voi. E aumentano sempre, purtroppo. E guai a voi se con il pretesto di avere cura delle anime dei fedeli, trascurerete i loro bisogni materiali. Ma guai a voi, anche se ridurrete il vostro ministero ai soli bisogni materiali. Quella sofferenza dovrà diventare anche la vostra. Ma dovrete portare dentro quelle realtà, oltre alla risposta umana, la risposta che viene da Dio, la sola che può portare anche dentro quelle situazioni così drammatiche la speranza e la consolazione, Gesù Cristo”.
Il Cardinale ha concluso con un augurio accorato: “Sarete capaci di vivere così? Me lo auguro di cuore. Abbiamo davvero bisogno di testimoni così. La Vergine Immacolata vi accompagni nel vostro ministero sacerdotale e laddove sarete chiamati a servire non dimenticatevi di pregare anche per questa nostra piccola Chiesa di Gerusalemme, perché possa in questo nostro turbolento e drammatico contesto continuare a testimoniare la nostra speranza nel Cristo, il Figlio del Dio vivente. Amen”.
I tre nuovi sacerdoti, provenienti da Repubblica Centrafricana, Venezuela e Colombia, portano con sé storie e cammini diversi, ma una sola vocazione: essere segno di speranza e strumenti di salvezza per la Terra Santa, nella fedeltà al Vangelo e al carisma francescano.
Fra Saturnin Sadrac, originario della Repubblica Centrafricana, ha iniziato il cammino francescano nel 2015. Dopo la formazione in Congo e gli studi a Gerusalemme, ha ricevuto la sua ordinazione nella città santa dove ha completato il percorso teologico.
Fra Rito José Mendoza, del Venezuela, ha vissuto la sua formazione in diversi Paesi dell’America Latina prima di completare gli studi in Terra Santa. Dopo la professione solenne nel 2020, è stato ordinato diacono e ora sacerdote nella Custodia.
Fra Juan David Rodríguez, nato a Bogotá, Colombia, è architetto di formazione. Dopo l’esperienza lavorativa, ha risposto alla chiamata religiosa nella Custodia. È oggi vice-economo della fraternità di San Salvatore, membro della Commissione Archeologica, e attivo nei servizi pastorali a Gerusalemme.
Pace e bene a tutti.
Da parte mia desidero ringraziare ancora una volta Sua Beatitudine Eminentissima, il Cardinale Pizzaballa, per aver accolto l’invito a ordinare i novelli sacerdoti.
Ricordo che ieri è stato ordinato anche fra Andrea Ingribello, ad Assisi, il quale – a causa dei recenti sconvolgimenti bellici – non ha potuto raggiungere Gerusalemme ed essere ordinato insieme agli altri. Tuttavia, idealmente vogliamo fare festa per tutti e quattro.
Vi porto anche i saluti e gli auguri del nuovo Custode di Terra Santa, Reverendissimo Francesco Ielpo, che ho sentito due giorni fa. Mi ha detto esplicitamente di trasmettervi i suoi auguri. Ieri era presente all’ordinazione di fra Andrea Ingribello.
Io non posso augurarvi altro se non che si realizzino le parole appena pronunciate da fra Rito: che possiate essere ministri di riconciliazione, di pace e di speranza.
Francesco Guaraldi
