
Nel suo primo Messaggio di Natale come nuovo Custode di Terra Santa, Fr. Francesco Ielpo richiama il Bambino deposto nella mangiatoia come segno di un Dio che si fa vicino nella fragilità. Invita a guardare alla Terra Santa con speranza, a pregare per la pace e a riconoscere la presenza di Dio nei poveri e nelle ferite del mondo, accogliendo la luce che nasce.
«Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia»
(Lc 2,7)
Gesù nasce in un luogo di fortuna, umile e inadatto.
L’immagine dirompente del Natale è la piccolezza!
Qui a Betlemme contempliamo un Dio piccolo.
Una stalla diventa il luogo dell'infinito, la liturgia più santa si celebra sulla paglia, con l'odore pungente del letame, nelle carezze di una madre e nel pianto di un bimbo.
Ancora una volta Gesù non ha paura di scendere nel punto più basso della nostra umanità fatta di violenza, di peccato, di dolore, di lacrime e di fatiche.
Ancora una volta nasce e ci chiede, così come siamo, di essere culla per Lui, con la povera paglia della nostra fragilità. Viene deposto nella mangiatoia per farsi cibo, nutrimento di speranza per tutti gli uomini.
Guardando a Lui, contemplando Lui, imitando Lui possiamo ripartire con rinnovata speranza. Nella stalla dell'umanità non siamo soli! Gesù nasce per noi!
Fr. FRANCESCO IELPO, ofm
Custode di Terra Santa
