Nella Basilica dell’Annunciazione si è svolta l’ultimo degli ingressi ufficiali del Custode di Terra Santa, fr. Francesco Ielpo. La celebrazione a Nazareth segue quelle delle scorse settimane a Gerusalemme e Betlemme, completando così il ciclo degli ingressi solenni nelle tre Basiliche giubilari della Terra Santa: il Santo Sepolcro, la Natività e l’Annunciazione.
Gli ingressi solenni rappresentano una tradizione secolare della Custodia, segno del legame tra il nuovo Custode, le comunità cristiane locali e i luoghi della memoria evangelica. A Nazareth, l’attenzione si concentra sul mistero dell’Incarnazione, custodito nella casa di Maria.
Nel suo saluto iniziale, il Custode ha ringraziato le autorità religiose e civili presenti e ha rivolto parole di vicinanza alla comunità cristiana di Nazareth. Ha ricordato che il “sì” di Maria, pronunciato secondo la tradizione in questo luogo, ha cambiato la storia della salvezza.
«Dio non impone mai, ma attende una risposta libera e fiduciosa» – ha sottolineato – invitando i fedeli a diventare custodi non solo del “sì” di Maria, ma anche di quello di ogni persona, promuovendo e accompagnando la vocazione di ciascuno. L’invito è stato rivolto non solo ai presenti, ma idealmente a tutta la comunità cristiana, affinché sappia farsi sostegno e incoraggiamento reciproco.

L’omelia della Messa ha preso spunto da una scoperta archeologica compiuta a Nazareth da padre Bellarmino Bagatti: sul basamento di una colonna fu rinvenuta l’incisione “Kaire Maria” – “Rallegrati, Maria” – considerata la più antica testimonianza dell’Ave Maria.
Il Custode ha spiegato che l’invito alla gioia, pronunciato dall’angelo, indica che il progetto di Dio è sempre orientato al bene e alla felicità dell’uomo, anche quando non coincide con i piani personali. Maria ha vissuto esperienze di sofferenza – dall’esilio in Egitto alla Croce – ma ha continuato a dire “sì” con fiducia, trovando nella certezza dell’amore di Dio la fonte della sua gioia.
«La gioia cristiana non è assenza di dolore – ha affermato – ma certezza di essere sempre amati». Ha quindi incoraggiato i fedeli a rinnovare ogni giorno il proprio “sì”, scoprendo un progetto più grande e sorprendente di quanto si possa immaginare.

La giornata si è conclusa in serata con una fiaccolata per le vie di Nazareth. Alle 20:30, il Custode, insieme ai frati francescani e alla comunità, ha recitato il rosario in processione, partendo dalla Basilica dell’Annunciazione.
La luce delle candele ha accompagnato il cammino, creando un momento di raccoglimento comunitario e di testimonianza pubblica di fede. La partecipazione numerosa ha evidenziato il legame tra la comunità locale e la Custodia di Terra Santa, che a sua volta vive quotidianamente il “sì” evangelico ricordato dal Custode durante l’omelia.
Con l’ingresso a Nazareth si è completato un percorso significativo non solo per il nuovo Custode, ma per l’intera Custodia di Terra Santa. Oltre al valore liturgico, questi ingressi rafforzano la relazione tra i luoghi santi e le comunità che vi abitano, confermando la missione francescana di custodire la memoria dei Vangeli e sostenere la presenza cristiana in Medio Oriente.
Francesco Guaraldi
