Il Corpo e il Sangue di Cristo. Un dono che ci trasforma radicalmente | Custodia Terrae Sanctae

Il Corpo e il Sangue di Cristo. Un dono che ci trasforma radicalmente

«Ogni volta che mangiate questo pane e bevete questo calice, annunciate la morte del Signore, finché egli venga » 1 Cor 11,16

Per i fedeli presenti al Santo Sepolcro, giovedì 30 maggio, le parole estratte dalla seconda lettura della messa, son risuonate con particolare intensità, riecheggiando in questo luogo, ancor più che in quello dell’istituzione dell’Eucaristia; poiché riassumono l’intero mistero della Passione del Cristo Gesù.
Infatti, i francescani celebrano la solennità del Corpo e del Sangue di Cristo davanti alla Tomba vuota.
Là, dove a Pasqua si proclama la vittoria di Cristo sulla morte; là, dove le ginocchia si flettono davanti al sepolcro vuoto; là, dove l’Assenza reale di Cristo annuncia una vita nuova. In questo stesso luogo celebrano, nella gioia, la Presenza reale e perenne di Gesù nell’Eucaristia.

A tutti quei pellegrini, un po’ disorientati dalla Basilica, o affascinati dal deserto, sedotti dalla Galilea e dai suoi paesaggi, delusi di non poter vedere con i loro occhi, qui a Gerusalemme, il giardino della Resurrezione; la celebrazione dell’Eucaristia al Santo Sepolcro, come tutte le celebrazioni eucaristiche, ha offerto l’opportunità di vivere una trasformazione radicale.
La celebrazione è stata presieduta da Mons. Shomali. Nella sua omelia ha ricordato il parallelismo fatto da Benedetto XVI, che paragonava il dono dell’Eucaristia a una fusione nucleare (Testo dell’omelia di Benedetto XVI, Colonia 2005).

Il sacramento dell’Eucaristia, festeggiato oggi, trasforma la morte, la violenza, quella della Passione di Cristo, in un atto d’amore, in una sorgente di energia. È una forza donataci per amare gli altri. Una forza che deve trasformare le nostre vite per fare di tutti noi comunità ricolme d’energia. Il celebrare e il ricevere l’Eucaristia deve manifestarsi nelle nostre vite trasformandoci in profondità.
L’adorazione eucaristica, ha proseguito Mons. Shomali, è prolungamento dell’eucaristia. Adorazione eucaristica che domenica prossima, 2 giugno, Papa Francesco vivrà con i cristiani del mondo intero; invitati a unirsi a questo momento solenne.
A Gerusalemme, le parrocchie e le comunità animeranno momenti di adorazione in comunione con il Papa dalle 18:00 alle 19:00 ora locale (17:00-18:00 ora italiana), mettendo al centro della loro intercessione la Siria, come ha chiesto espressamente Mons. Shomali.

La celebrazione odierna, si è terminata al Santo Sepolcro con la processione del Santissimo Sacramento intorno alla tomba vuota, seguita dalla benedizione.

La festa era iniziata la vigilia con i primi vespri del giorno, presieduti da Mons. Shomali, seguiti dalla processione quotidiana. Mentre, eccezionalmente, il rappresentante del Patriarca rientrava da solo al patriarcato, scortato soltanto dal Guardiano del Santo Sepolcro, i francescani rimanevano nella Basilica per cantare, davanti all’edicola, l’Ufficio di Compieta presieduto dal vicario custodiale, Fra Artemio Vìtores.

È l’unica volta nell’anno, dopo la riforma liturgica al Santo Sepolcro, che la Compieta è celebrata davanti alla tomba vuota.
I frati sono ritornati in questo stesso luogo a mezzanotte e trenta per l’Ufficio delle letture della festa, presieduto questa volta dal Custode di Terra Santa.

La Festa del Corpo e Sangue di Cristo si svolge con grande solennità, permettendo ai fedeli di celebrare il mistero dell’Eucaristia alla luce della Resurrezione, mentre, il Giovedì Santo, la celebrazione dello stesso mistero è dominata dai toni della Passione.

Questo giorno ha consentito a Mons. Shomali una nuova occasione per presentare i suoi auguri ai sacerdoti che festeggiano il giubileo dell’ordinazione.
La Custodia di Terra Santa partecipa agli auguri auspicando a tutti loro una splendida festa.