Con il Natale armeno, che in Terra Santa viene celebrato il 19 gennaio, si chiudono le festività natalizie. Lunedì 22 gennaio, i frati francescani della Custodia di Terra Santa si sono recati al patriarcato armeno per lo scambio di auguri. La delegazione – guidata dal Custode di Terra Santa, fra Francesco Patton - è stata ricevuta nella grande sala del patriarcato armeno, dal patriarca, arcivescovo Nourhan Manougian, e da alcuni vescovi e monaci.
In Terra Santa, a differenza che nel resto del mondo, il Natale della Chiesa apostolica armena viene festeggiato il 19 gennaio, “seguendo l'antico calendario gregoriano”, spiega il cancelliere del patriarcato armeno, padre Aghan Gogchyan. Allo stesso modo, “tutte le feste sono posticipate di 13 giorni rispetto al calendario giuliano”, seguito dalle Chiese ortodosse, che celebrano il Natale il 6 gennaio. Solo la Pasqua viene celebrata dalla Chiesa apostolica armena nello stesso giorno delle altre Chiese ortodosse.
Agli armeni è riservata una piccola parte nella Basilica della Natività a Betlemme: due piccoli altari, il principale dedicato alla visita dei Magi -, l’altro che ricorda la circoncisione. A Natale ne viene aggiunto un terzo con l’immagine del Battesimo di Gesù al Giordano, che viene celebrato nello stesso giorno.
Nel suo indirizzo di saluto, il Custode di Terra Santa ha espresso l'augurio che “il messaggio del Natale possa raggiungere i cuori di tutti gli uomini e le donne di buona volontà, portando pace in questa regione, il Medio Oriente e tutto il mondo”, come ha detto Papa Francesco nel suo messaggio Urbi et Orbi il giorno di Natale. Fra Patton ha anche espresso la vicinanza della Custodia al Patriarca e alla comunità armena “in questo tempo in cui state soffrendo violenti attacchi fisici, mediatici e legali”.
Nei giorni in cui in Terra Santa si sta celebrando la Settimana di preghiera per l'Unità dei cristiani, il Custode di Terra Santa ha espresso la preghiera che “il Signore, Dio del cielo e della terra, benedica il nostro ‘camminare insieme’ verso l'unità in Lui”. Anche il patriarca armeno ha voluto sottolineare “l'impegno per l'unità” che “trascenda le denominazioni e i confini tra le Chiese” e i legami di amicizia tra la Chiesa apostolica armena e la Custodia. Nel ricordare il grande apporto dato dalla Custodia di Terra Santa alla conservazione dei luoghi e dell'eredità cristiana in questa terra, ha auspicato “una comprensione reciproca di quello che ci unisce”. Questa sera stessa, la cattedrale armena di San Giacomo ospita la preghiera ecumenica per l'Unità dei cristiani.
Marinella Bandini