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Giaffa: una benedizione eucaristica per invocare la pace

Nel cuore della tensione che continua ad attraversare la Terra Santa e l’intera regione mediorientale, la parrocchia latina di San Pietro a Giaffa si fa portatrice di un messaggio di fede e speranza. Domenica 16 giugno, al termine della celebrazione eucaristica per la solennità del Corpus Domini, il parroco, Fra Augustin Pelayo Viguera, ha impartito la benedizione col Santissimo Sacramento rivolgendosi verso la città.

In un momento in cui le conseguenze della guerra contro l’Iran continuano a generare dolore e incertezza, la comunità cristiana di Giaffa ha scelto di rispondere con la preghiera, l’adorazione e l’invocazione della pace.

“Il 13 giugno dovevamo celebrare la festa di Sant’Antonio, purtroppo non è stato possibile a causa dello scoppio della guerra con l’Iran. Fin quando è stato sicuro abbiamo celebrato con la presenza di qualche nostro fedele, ma giovedì scorso i bombardamenti sono diventati intensi e pesanti. L’onda d’urto dei missili ha colpito anche il nostro convento con danni non gravi. Lo stesso è accaduto ad alcune abitazioni di nostri fedeli e di altre denominazioni cristiane. Il vero miracolo è stato che non abbiamo avuto feriti e vittime. Sant’Antonio ci ha protetto”. 

Domenica, Fra Augustin  ha chiesto alla sua comunità parrocchiale, che accoglie fedeli di diverse nazionalità, di “pregare da casa e di uscire solo per venire in chiesa a confessarsi e ricevere la Comunione in forma privata, previo appuntamento. Non sono permesse celebrazioni o iniziative di gruppo perché non possiamo garantire la sicurezza”, racconta il parroco.

fra Augustin non si è limitato alla sola celebrazione eucaristica: quella mattina, infatti, aveva invitato i fedeli della comunità parrocchiale, attraverso la chat utilizzata per condividere preghiere e comunicazioni, a restare in casa e unirsi spiritualmente in un momento di adorazione. A mezzogiorno, al suono delle campane, ognuno era chiamato ad accendere una candela, inginocchiarsi e ricevere – a distanza – la benedizione eucaristica, impartita dal sacerdote dalla terrazza della parrocchia, con lo sguardo rivolto verso la città. Un gesto semplice ma di grande significato, per chiedere la protezione di Dio sulla popolazione e invocare la pace: “Perché dal cielo – ha spiegato padre Augustin – non scendano missili, ma benedizioni”.

Il gesto si ispira a Santa Chiara d’Assisi, spesso raffigurata con l’ostensorio in mano, in memoria del miracolo con cui, secondo la tradizione, salvò la città umbra dall’imminente distruzione. “È stato un momento che ci ha donato un po’ di speranza e sollievo – ha raccontato il parroco – e ci ha aiutati a placare l’ansia che portiamo nel cuore in questi tempi difficili”.

Lucia Borgato

Fonte: Agenzia SIR, articolo del 22 giugno 2025
https://www.agensir.it/mondo/2025/06/22/guerra-israele-iran-jaffa-tel-aviv-la-benedizione-eucaristica-di-p-pelayo-dal-cielo-solo-benedizioni-non-missili

 

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