Il 2 novembre, a Gerusalemme, i frati francescani della Custodia di Terra Santa ha vissuto un momento di preghiera per i fedeli defunti e hanno compiuto la visita ai tre cimiteri cattolici latini – quello dei frati e i due cimiteri parrocchiali (di cui uno ormai in disuso) – e la benedizione delle tombe.
In questo giorno, oltre alla Messa conventuale, i frati partecipano a quella solenne in lingua araba nella chiesa di San Salvatore, parrocchia latina di Gerusalemme. La celebrazione è presieduta dal parroco, fr. Amjad Sabbara. Con lui hanno concelebrato il Vicario Custodiale, fra Ibrahim Faltas, e il visitatore-assistente, fra Marcello Ghirlando, e vari frati.
Il colore viola domina la liturgia che commemora i fedeli defunti. Il viola delle casule, delle stole e dei paramenti liturgici ricorda fin dal primo sguardo, al fedele, il tono penitenziale di questa celebrazione. Canti, letture e preghiere invitano a mettersi di fronte al Mistero della morte, che è presente nella vita di ogni uomo, ma sempre con uno sguardo di speranza. Il nostro destino, infatti, è la vita eterna.
“L’Eucaristia ci assicura la vita eterna secondo le parole di Gesù” ha detto fra Amjad nella sua omelia. “Per questo chiediamo che aumenti la nostra fede in Lui e di vivere secondo la Sua promessa”. Commentando il brano evangelico del Giudizio Finale (Mt 25, 31-46), il parroco latino di Gerusalemme ha invitato a vivere secondo “uno stile di misericordia nei confronti di chi ci è accanto, soprattutto dei più deboli, cercando di alleviare le loro sofferenze, riconoscendo in loro la presenza del Signore”.
Subito dopo la Messa, frati e fedeli, hanno formato una processione. Recitando il Rosario, hanno attraversato la Città Vecchia di Gerusalemme fino al Monte Sion, dove si trovano i cimiteri latini. Appena fuori dalla Porta di Sion si trova il cimitero dei frati francescani. Qui si è tenuto un breve momento di preghiera, dopo il quale fra Ibrahim Faltas ha benedetto e incensato le tombe.
La processione è poi scesa verso i due cimiteri parrocchiali: quello antico, in funzione fino al 1948, e quello “nuovo”, che dal 1967 accoglie le spoglie mortali dei fedeli della parrocchia latina. In entrambi, dopo una preghiera guidata dal parroco, i frati hanno asperso le tombe con l’acqua benedetta. Sulle lapidi, i fiori freschi e il bruciare dell’incenso, indicano la recente visita dei fedeli ai propri cari defunti.
Marinella Bandini