
Lunedì 21 luglio, la Custodia di Terra Santa ha accolto con gioia il nuovo Custode, fra Francesco Ielpo. Nel rispetto della tradizione, l’ingresso solenne ha avuto inizio dalla Porta di Jaffa, attraverso la quale il Custode è entrato nella Città Vecchia di Gerusalemme. Ad attenderlo, oltre ai frati francescani, vi erano i rappresentanti delle Chiese locali e numerose autorità diplomatiche provenienti da diversi Paesi.

Il corteo, guidato dai Kawas in uniforme – secondo l’usanza condivisa tra le Chiese di Gerusalemme – ha proseguito in processione fino alla chiesa di San Salvatore. Aprivano il cammino i frati della Custodia, seguiti dal nuovo Custode, dal Vicario fra Ibrahim Faltas e dal Visitatore generale, fra Alojzy Sławomir Warot. Il solenne inno del Te Deum laudámus ha accompagnato la processione.
Giunto alla porta del convento di San Salvatore, fra Francesco è stato accolto dal vicario della fraternità, fra Piermarco Luciano, che lo ha rivestito con la stola e la croce. Dopo aver impartito la benedizione con l’acqua santa, il nuovo Custode ha fatto il suo ingresso nella chiesa.
Davanti all’assemblea, il Visitatore generale ha dato lettura del decreto di nomina scritto dal Ministro generale dell’Ordine, fra Massimo Fusarelli. Il Custode si è poi recato ai piedi dell’altare per prestare il suo giuramento, ponendo la mano sul Vangelo. Infine, ha ricevuto il sigillo della Custodia da parte di fra Francesco Patton, a suggellare ufficialmente il passaggio di responsabilità.

Nel suo primo discorso da Custode, fra Francesco Ielpo si è rivolto con gratitudine alle autorità civili e diplomatiche presenti, invitandole a sostenerlo con la preghiera. Rivolgendosi poi ai confratelli della Custodia, ha condiviso un pensiero profondo sulla vocazione:
“La vita è vocazione. Il Signore Gesù non smette mai di chiamarci. In ogni momento e in ogni circostanza della nostra esistenza, il Maestro ci viene incontro, chiamandoci a ciò che è inaspettato e umanamente impossibile.”
Il nuovo Custode ha voluto anche rivolgere un pensiero alla drammatica situazione che sta attraversando la Terra Santa, indicando la fede come punto fermo in mezzo alla crisi:
“Nella tempesta che sta attraversando la Terra Santa, sento il bisogno di tenere lo sguardo fisso su Gesù. Non un Gesù astratto, ma quel Gesù che posso riconoscere nei sacramenti e nel volto di tanti fratelli e sorelle che in Terra Santa portano i tratti del Cristo povero e crocifisso.”
E ha concluso con un segno di comunione fraterna: “Cari fratelli, l’abbraccio che ci scambieremo tra qualche istante è il segno più bello della fraternità tra noi.”
Dopo il discorso, come tradizione vuole, il nuovo Custode ha abbracciato uno a uno i confratelli presenti, salutandoli personalmente in un gesto di fraternità e vicinanza.

Il nuovo Custode si è poi recato in sacrestia per indossare gli abiti liturgici e presiedere, insieme alla comunità, la celebrazione dei Vespri solenni.
“Chiedere la grazia di conoscere qual è la mia missione, e una volta conosciuta, poterla attuare”: con queste parole, fra Francesco Ielpo ha espresso il desiderio profondo che accompagna l’inizio del suo servizio.
“Desidero essere fratello – ha aggiunto – e padre di tutti. Nessuno di noi può essere padre se non ha fatto l’esperienza di essere figlio.”
Con questo spirito di affidamento e servizio, fra Francesco inizia con fede e coraggio il suo mandato come nuovo Custode, accompagnato nella preghiera da tutta la comunità francescana di Terra Santa.

Lucia Borgato
