Un cammino di conversione per una vita nuova | Custodia Terrae Sanctae

Un cammino di conversione per una vita nuova

Mercoledì delle ceneri

Gl 2,12-18; 2Cor 5,20-6,2; Mt 6,1-6.16-18

«Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio». 2 Cor 5,20

Il Mercoledì delle Ceneri è come l’overture di una sinfonia, contiene gli elementi essenziali per mettersi in cammino verso la Pasqua e percorrere i 40 giorni della quaresima con gioia e con impegno, sapendo che la meta del cammino è la partecipazione al rinnovamento universale che Gesù realizza con la sua risurrezione.

Le parole del profeta Gioele, che ben si sposano con il rito austero dell’imposizione delle ceneri, contengono un invito a conversione, che ci fa comprendere come ai segni esteriori debba corrispondere un profondo cambiamento interiore: «Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male» (Gl 2,12-13).

Le parole dell’apostolo Paolo ci illustrano il senso del cammino di conversione quaresimale, che è la riconciliazione con Dio, e ci proiettano già verso il Venerdì Santo e il mistero della croce, attraverso il quale il Padre dona il suo Figlio unigenito per la nostra riconciliazione e giustificazione: «Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio» (2 Cor 5,20-21).

Le parole di Gesù riportate nel vangelo di Matteo, sono tratte dal “Discorso della montagna” e evidenziano che le dimensioni penitenziali tipiche della quaresima, cioè l’elemosina, la preghiera e il digiuno vanno vissute senza nessuna ostentazione. Anzi vanno vissute “nel segreto” perché solo allora può emergere la gratuità dell’amore che deve animare questi gesti: amore per Dio nella preghiera, che ci porta a riscoprire il nostro essere sue creature attraverso il digiuno, per aprirci alla solidarietà, alla condivisione e alla misericordia attraverso l’elemosina.

Le tre letture sottolineano inoltre che questo cammino deve essere profondamente personale e interiore ma al tempo stesso anche comunitario e concreto. La dimensione personale non esclude quella comunitaria, ne è anzi lo sbocco naturale. E la dimensione interiore, se non trovasse il modo di incarnarsi in qualcosa di concreto, sarebbe sterile.

Tutto questo viene sintetizzato ed esplicitato nella preghiera di benedizione delle ceneri che segue la liturgia della Parola: “O Dio, che hai pietà di chi si pente e doni la tua pace a chi si converte, ascolta con paterna bontà le preghiere del tuo popolo e benedici questi tuoi figli che riceveranno l’austero simbolo delle ceneri, perché, attraverso l’itinerario spirituale della Quaresima, giungano completamente rinnovati a celebrare la Pasqua del tuo Figlio”. È questo il cammino che vogliamo percorrere in questi 40 giorni, guidati dalla Parola di Dio, sostenuti dalla preghiera e dal digiuno, impegnati nella carità.