Conventi
Santuari
Contatti
Faq
Dona ora

Vivere, servire e amare nella comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

Solennità della Santissima Trinità C – Conferimento dei ministeri

2025-06-14

Gerusalemme - San Salvatore

Pr 8,22‑31; Rm 5,1‑5; Gv 16,12‑15

1. Carissimi fratelli e sorelle,

carissimi giovani confratelli che oggi ricevete il ministero di lettori e di accoliti,

il Signore vi dia pace.

dal giorno del nostro battesimo, tutta la nostra vita cristiana è “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Ciò che ci distingue e caratterizza, come cristiani, è proprio questo nostro essere inseriti dentro la vita e la relazione di comunione nell’amore che unisce Dio Padre al Figlio e allo Spirito Santo.

Ieri abbiamo celebrato la festa di s. Antonio, nostro patrono. In uno dei suoi “Sermoni” Antonio ci ricorda questa verità con parole allo stesso semplici e profonde: “Dal Padre e dal Figlio viene mandato lo Spirito Santo: queste Tre divine Persone sono una sola sostanza e perfette nell’uguaglianza. Unità nell’essenza e pluralità nelle Persone…

Nella Trinità è il principio ultimo di tutte le cose, la bellezza perfettissima e la suprema beatitudine…

In riferimento alle cose create, intendiamo la Trinità in una sola sostanza, vale a dire un solo Dio Padre dal quale proveniamo, un unico Figlio per mezzo del quale esistiamo, e un solo Spirito Santo nel quale viviamo; vale a dire: il principio al quale ci riferiamo, la forma, il modello al quale tendiamo e la grazia con la quale veniamo riconciliati” (Domenica VI dopo Pasqua, n. 3).

2. Ciò che noi conosciamo e sappiamo di questa pienezza di vita, di questa misteriosa relazione di amore e di ciò che ha operato nella storia, noi lo sappiamo a partire da quello che ci ha voluto rivelare Gesù di Nazaret, Parola eterna del Padre e Figlio incarnato nella pienezza del tempo.

Aiutati dalle letture di questa solennità scopriamo qualcosa che è molto importante anche per comprendere il senso dei ministeri che voi oggi ricevete. Scopriamo anzitutto che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non soffrono di individualismo, ciò che fanno lo fanno sempre insieme, in una cooperazione reciproca che è motivata essenzialmente dall’amore, perché l’amore è la sostanza della loro relazione. Padre e Figlio e Spirito insieme hanno dato origine alla creazione, insieme operano la redenzione e la glorificazione dell’uomo riversando nei nostri cuori l’amore di Dio per mezzo dello Spirito Santo e aprendoci alla speranza di una vita piena in Dio.

3. Ciò che lo Spirito annunzia è “del Figlio” e ciò che il Figlio affida allo Spirito è “del Padre”: «Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità... Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà» (Gv 16,13‑15). Tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo esiste quindi una comunione di essere e di vita, di conoscenza e di comunicazione, di amore e di azione, che si riflette poi nella natura comunionale e ministeriale della Chiesa.

Ricevendo i ministeri del lettorato e dell’accolitato e un domani – se Dio vorrà – anche il sacramento dell’ordine, voi diventate nella Chiesa, collaboratori della Santissima Trinità e della sua opera di salvezza, che passa attraverso l’annuncio della Parola che salva perché suscita la fede e porta ad accogliere il dono di santificazione e di inserimento nella vita stessa della Trinità attraverso il battesimo, la cresima e l’eucaristia.

4. È per l’opera del Figlio e dello Spirito che il Padre si rende accessibile a noi e ci fa conoscere il suo volto attraverso la Parola incarnata in Gesù di Nazareth e attraverso la predicazione del Vangelo nella potenza dello Spirito Santo.

È per l’opera del Figlio e dello Spirito che noi comprendiamo, grazie alla ricezione della Parola e del dono dello Spirito, qualcosa della comunione esistente nella Trinità.

È per l’opera del Figlio e dello Spirito, che agiscono in noi mediante i sacramenti operanti nella Chiesa, che noi veniamo riconciliati con il Padre e giungiamo al Padre.

È per l’opera del Figlio e dello Spirito che tutto ciò che è “del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” diventa anche nostro, al più alto grado di comunione e di condivisione, quello della vita divina.

E questo ancora una volta per l’azione dei sacramenti con i quali la Chiesa ci inserisce nella vita e nella comunione di amore della Trinità: il battesimo, il dono dello Spirito, il corpo e sangue del Signore Gesù.

La Trinità non è perciò in primo luogo oggetto di speculazione ma mistero di amore da contemplare, da lodare, nel quale lasciarsi coinvolgere ed inserire, col quale cooperare secondo la nostra vocazione.

5. Carissimi giovani confratelli, che ricevete oggi il ministero, cioè il servizio, di lettori e di accoliti, ricordatevi che attraverso il servizio della Parola e dell’altare voi diventate collaboratori dell’opera di Dio per il bene e la salvezza dei vostri fratelli. Voi aiuterete così le persone delle comunità alle quali sarete inviati a trovare il senso della loro vita nel vivere, amare e operare nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, che è la vocazione di ogni uomo e di ogni donna chiamati all’esistenza dal Padre, per mezzo del Figlio e nello Spirito di amore e orientati alla comunione con il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo e alla beatitudine eterna nel Padre e nel Figlio e nello Spirito Santo.

6. Come ci ricorda ancora il nostro patrono s. Antonio nello stesso Sermone che ho già citato: “nel cuore dei fedeli lo Spirito di verità rende testimonianza dell’incarnazione di Cristo, della sua passione e della sua risurrezione. E anche noi dobbiamo dare a tutti gli uomini la testimonianza che Cristo si è veramente incarnato, ha veramente subìto la passione ed è veramente risorto” (Domenica VI dopo Pasqua, n.7).

È questo il senso dei ministeri che ricevete che sono legati all’annuncio della Parola e al dono del Sacramento. Infatti, la Chiesa, attraverso i suoi ministri, annuncia la Parola che salva e al tempo stesso offre la possibilità di partecipare a quel “sacro convito” che è memoriale della Pasqua e pegno della gloria futura, cioè della partecipazione piena e per sempre alla comunione di vita e di amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

7. Concludiamo chiedendo con le parole di san Francesco di poter fare nostro quell’itinerario trinitario personale e fraterno che lo stesso Serafico Padre ci ha indicato nella preghiera che ha voluto consegnare alla nostra fraternità nella lettera da lui scritta a tutti i frati dell’Ordine proprio dopo il suo pellegrinaggio in Terra Santa: «Onnipotente, eterno, giusto e misericordioso Iddio, concedi a noi miseri di fare, per te stesso, ciò che sappiamo che tu vuoi, e di volere sempre ciò che a te piace, affinché, interiormente purificati, interiormente illuminati e accesi dal fuoco dello Spirito Santo, possiamo seguire le orme del tuo Figlio diletto, il Signore nostro Gesù Cristo, e per tua sola grazia, giungere a te, o Altissimo, che nella Trinità perfetta e nella Unità semplice vivi e regni e sei glorificato, Dio onnipotente per tutti i secoli dei secoli. Amen» (Lettera all’Ordine 50-52: FF 233).

< Torna a tutti i Documenti del Custode
Rimaniamo in contatto

Iscriviti alla newsletter per rimanere aggiornato

Subscription Form IT

@custodiaterraesanctae

© 2024 Custodia Terrae Sanctae | CF: 02937380588 |
Privacy Policy
-
magnifiercrosschevron-down