Continua la collaborazione tra VITA TRENTINA e fr. Francesco Patton, Custode di Terra Santa nella rubrica "In ascolto della Parola".
Ap 11,19a; 12,1–6a.10ab; 1Cor 15,20–27a; Lc 1,39-56
“Il Signore ha innalzato gli umili”. Lc 1,52
Nel mezzo dell’estate la Chiesa ci invita ad alzare il nostro sguardo e contemplare la Vergine Maria assunta al cielo “in anima e corpo”. È una festa cara ai cristiani d’Oriente e d’Occidente. A Gerusalemme la celebriamo presso la tomba vuota e fiorita che si trova all’inizio della Valle del Getsemani. È una festa particolarmente importante perché ci ricorda che Dio desidera che partecipiamo in pienezza alla sua vita, quella vita divina che il suo Figlio Gesù ci ha dischiuso risorgendo da morte e donandoci lo Spirito Santo. La festa dell’Assunta ci ricorda questo: in Maria un frammento di umanità già partecipa “anima e corpo”, cioè in pienezza, con tutta la propria persona e la propria umanità, alla vittoria di Gesù sul male e sulla morte.
La festa dell’Assunta ci aiuta così a riscoprire il valore che ha, agli occhi di Dio, tutta intera la persona. Noi siamo anima e corpo o, per usare il linguaggio del racconto della creazione, siamo fatti di terra e di spirito. E Dio ama tutto di noi, nell’incarnazione del suo Figlio ha scelto di condividere il nostro essere “anima e corpo” e nella sua risurrezione ha voluto liberare dal male e dalla morte tutta la nostra persona “anima e corpo” e innalzarci a condividere la sua stessa vita divina (cfr. la seconda lettura).
Ora questo ha delle conseguenze anche sul nostro presente: noi siamo chiamati a ricordare che tutta la nostra persona ha un grande valore, una grande dignità, sia quella parte di noi che è più “spirituale”, sia quella parte di noi che è più “materiale”. Il rispetto che abbiamo per il corpo è dovuto proprio a questo suo essere fatto per la risurrezione e per la piena partecipazione alla vita divina. Se ci preoccupiamo anche dei bisogni materiali dei nostri fratelli è perché abbiamo cura non solo per la vita spirituale ma anche per quella fisica.
La solennità di Maria assunta al cielo “in anima e corpo” ci ricorda perciò che ogni proposta religiosa che si occupi solo della salvezza dell’anima è miope, proprio come ogni proposta umana che si occupi solo della salute e del benessere del corpo è riduttiva. Impariamo allora, alla luce del mistero dell’incarnazione e della risurrezione di Gesù e alla luce della festa di Maria assunta al cielo in anima e corpo, ad apprezzare tutto quello che Dio apprezza, ad amare tutto quello che Dio ama, a ricordare che non è solo la nostra anima ad essere chiamata a vivere in comunione con Dio, ma anche il nostro corpo, cioè tutta la nostra persona nella sua concretezza e unità. Perché tutta la nostra persona è amata da Dio.
“L’agile, trionfale, santissima figura di Maria viva, risorta ci appare, nello splendore della sua Assunzione; Ella è l’anticipata primizia della nostra futura risurrezione, speranza e garanzia del nostro vero e reale destino” (S. Paolo VI, 15 agosto 1975).
di fr. Francesco Patton, ofm
Custode di Terra Santa