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Pentecoste, Il dono di servire - Pentecost, The gift of serving


2020-05-31


Pentecoste – ministeri

Il dono di servire

 At 2,1-11; Sal 103; 1Cor 12,3-7.12-13; Gv 20,19-23

Carissime sorelle, carissimi fratelli, carissimi giovani che oggi ricevete i ministeri di lettorato e accolitato,

il Signore vi dia pace!

  1. Oggi celebriamo e attualizziamo la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli riuniti in preghiera nel Cenacolo assieme a Maria. E in questa festa, riflettendo su ciò che lo Spirito Santo opera nella vita del cristiano e della Chiesa, impariamo che lo Spirito è essenziale per la vita del cristiano e della Chiesa, per la vita di ognuno di noi. Non è un caso se lo stesso san Francesco, nella “Regola bollata” al capitolo decimo ci ricorda che “ciò che dobbiamo desiderare sopra ogni cosa è di avere lo Spirito del Signore e la sua santa operazione”. Dobbiamo desiderare di avere lo Spirito del Signore e lasciarlo agire dentro la nostra persona, dentro la nostra fraternità, dentro la nostra vita.

 

  1. Un grande protagonista della riconciliazione tra l’Oriente e l’Occidente cristiano, il Patriarca Atenagora, che qui a Gerusalemme, nell’ormai lontano 1964, compì il gesto profetico dell’abbraccio con papa Paolo VI ha sintetizzato in modo molto bello l’importanza essenziale del dono dello Spirito per la vita della Chiesa e dei cristiani:

“Senza lo Spirito Santo

Dio è lontano,

Cristo rimane nel passato,

il Vangelo è lettera morta,

la Chiesa è una semplice organizzazione,

l'autorità è una dominazione,

la missione una propaganda,

il culto una evocazione,

e l'agire dell'essere umano una morale da schiavi.

Ma nello Spirito Santo

il cosmo è sollevato

e geme nella gestazione del Regno,

Cristo risorto è presente,

il Vangelo è potenza di vita,

la Chiesa significa comunione trinitaria,

l'autorità è un servizio liberatore,

la missione è una Pentecoste,

la liturgia è memoriale e anticipazione,

l'agire umano è divinizzato”.

  1. Per farci comprendere il significato dell’azione dello Spirito, anche le letture di questa Domenica usano immagini o simboli: il simbolo del vento e dell’alito, che richiama al respiro, quindi alla vita stessa; il simbolo del fuoco, che vuol dire luce, calore, forza irresistibile e inafferrabile, purificazione; il simbolo delle lingue sciolte (e delle orecchie capaci di comprendere) che sta ad indicare comunicazione, comprensione, comunione, riconciliazione; il simbolo del dono e dei doni che costruiscono unità.

A partire da questi simboli, presenti nelle tre letture bibliche e nella splendida sequenza che viene cantata prima del Vangelo, comprendiamo ciò che è la “santa operazione” dello Spirito nella vita del cristiano e della Chiesa.

Lo Spirito come vento, come alito e come fuoco ci richiama a questa sua azione essenziale: Egli rinnova interiormente noi uomini e la comunità degli uomini di modo che ciascuno di noi, la Chiesa e l’umanità intera respiriamo col respiro di Dio, siamo rinnovati interiormente da questo respiro, siamo purificati e ossigenati da questo respiro, siamo in grado di trasmettere ad altri la forza vitale di questo respiro. Infatti, nel vangelo che abbiamo ascoltato Gesù trasmette ai discepoli il dono dello Spirito perché a loro volta ne trasmettano la potenza risanatrice e riconciliatrice a tutte le persone disposte ad accoglierlo: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi” (Gv 20,22-23).

  1. Continuando a riflettere su ciò oggi che la Parola di Dio ci suggerisce, scopriamo che lo Spirito è la fonte dei diversi doni che si trovano nella Chiesa ma anche la fonte della sua unità. Lo Spirito opera una notevole diversificazione dentro la comunità cristiana e al tempo stesso una profonda unità. La diversità di lingua, di doti, di sensibilità, di ruoli, di funzioni, ecc. non è qualcosa che fa esplodere la Chiesa come esplose l’umanità mentre costruiva in modo presuntuoso la torre di Babele, ma qualcosa che, grazie all’azione dello Spirito, la consolida, la rende viva, bella, la fa corpo, la fa relazione d’amore a immagine della Trinità.
  1. Anche i ministeri del lettorato e dell’accolitato che oggi sono affidati a voi, nostri giovani fratelli, stanno dentro questa prospettiva. Ciò che voi ricevete non è una promozione di carriera ma un dono che viene dallo Spirito e che deve servire alla crescita della Chiesa. Da questo punto di vista è illuminante il brano di san Paolo ai Corinti e vi invito a impararlo a memoria: “Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune” (1 Cor 12,4-7).
  1. Ricevete il dono di annunciare la Parola di Dio con il Lettorato? È un servizio al popolo di Dio, che senza la Sua Parola sarebbe disorientato e incapace di discernere.

Ricevete il dono di servire all’altare? È un servizio al Popolo di Dio che grazie al dono che sgorga dall’altare diventa un solo corpo e un solo spirito nel Signore Gesù.

Infatti, quando a voi giovani candidati al Lettorato, tra poco, verrà consegnato il libro della Parola di Dio nella formula di consegna vi viene detto: “Ricevi il libro delle sante Scritture e trasmetti fedelmente la Parola di Dio, perché germogli e fruttifichi nel cuore degli uomini”. Ricevete e trasmettete la Parola di Dio. Quanto più la ricevete in modo personale, profondo ed esistenziale, tanto più sarete capaci di trasmetterla agli altri perché possa portare frutto anche in loro.

Similmente quando su voi candidati all’accolitato, tra pochi minuti, sarà invocata una speciale benedizione del Padre, ciò che chiederemo a Dio per ognuno di voi sarà: “Fa’ (o Padre che questo tuo figlio), assiduo nel servizio dell’altare, distribuisca fedelmente il Pane della Vita ai suoi fratelli e cresca continuamente nella fede e nella carità per l’edificazione del tuo Regno”. Distribuire ai propri fratelli il Pane della Vita non è un’onorificenza, ma un servizio vitale, che chiede una continua crescita nella fede e nella carità, per poter contribuire al radicarsi del Regno di Dio su questa terra.

  1. Oggi, che è il giorno di Pentecoste è importante che noi invochiamo una nuova e potente effusione dello Spirito sulla Chiesa e sull’umanità. Questo perché la Chiesa e l’umanità intera si impegnino oggi a percorrere vie di riconciliazione, di dialogo interreligioso ed ecumenico, di unità nella pluralità, per la crescita della Chiesa e per la salvezza del mondo. Lo vediamo e lo sperimentiamo ogni giorno qui in questa Terra santificata e amata da Dio.

Oggi, giorno della Pentecoste è importante che ravviviamo anche la memoria di quella personale effusione dello Spirito avvenuta su di noi nel battesimo e nella cresima, ma anche nella ricezione di ogni altro sacramento e nella invocazione dello Spirito fatta con cuore sincero.

Oggi in modo speciale preghiamo per questi nostri giovani fratelli e chiediamo per loro che sappiano mettere a servizio della Chiesa il dono che oggi ricevono. Così sia.

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Pentecost - Ministries

 The gift of serving

Act 2,1-11; Ps 103; 1Cor 12,3-7.12-13; Jn 20,19-23

Dear brothers and sisters, dear young friars who today will receive the ministry of Lector and Acolyte,

May the Lord give you peace!

  1. Today, we are celebrating and renewing the descent of the Holy Spirit on the Apostles gathered in prayer in the Upper Room together with Mary. On this feast, we reflect on what the Holy Spirit works in the life of the Christian and the Church, we learn that the Spirit is essential for the life of the Christian and the Church, for the life of each of us. It is no coincidence that the same St. Francis, in the "Regula Bullata" in Chapter X, reminds us that "what we must desire above all is to have the Spirit of the Lord and His Holy works". We must desire to have the Spirit of the Lord and let Him act within our person, within our fraternity, within our life.

 

  1. A great protagonist of the reconciliation between the Christian East and West, Patriarch Athenagoras, who here in Jerusalem, in the now distant 1964, made the prophetic gesture in his embrace with Pope Paul VI, summed up in a very beautiful way the essential importance of the gift of the Spirit for the life of the Church and for Christians:

“Without the Holy Spirit

God is far away,

Christ remains in the past,

the gospel is but a dead letter,

the Church is a simple organization,

authority is a domination,

the mission is propaganda,

worship an evocation,

and the action of the human being a slave morality.

But in the Holy Spirit

the world is raised

and groans in the gestation of the Kingdom,

The Risen Christ is present,

the gospel is the power of life,

the Church means Trinitarian Communion,

authority is a liberating service,

the mission is a Pentecost,

the liturgy is memorial and anticipation,

human action is deified".

  1. To enable us to understand the meaning of the action of the Spirit, the readings of this Sunday also use images or symbols: the symbol of the wind and breath, which refers to breath, therefore to life itself; the symbol of fire, which means light, heat, irresistible and elusive strength, purification; the symbol of free languages (and ears capable of understanding) which indicates communication, understanding, communion, reconciliation; the symbol of the gift and the gifts that build unity.

Starting from these symbols, present in the three biblical readings and in the splendid sequence that is sung before the Gospel, we understand what the "holy workings" of the Spirit is in the life of the Christian and the Church.

The Spirit as wind, as breath and as fire calls us to this essential action: He interiorly renews us believers and the community of believers so that each of us, the Church and all humanity breathe with the breath of God, we are renewed internally from this breath, we are purified and oxygenated by this breath, we are able to transmit to others the vital force of this breath. In fact, in the gospel we have heard, Jesus transmits the gift of the Spirit to the disciples so that in turn they transmit its healing and reconciling power to all the people willing to welcome it: “Receive the Holy Spirit; to whom you forgive sins they will be forgiven and to whom you will not forgive them, they will remain unforgiven” (Jn 20: 22-23).

  1. Continuing to reflect on what today the Word of God suggests to us, we discover that the Spirit is the source of not only the different gifts that are found in the Church but also the source of its unity. The Spirit operates a remarkable diversification within the Christian community and at the same time a profound unity. The diversity of language, skills, sensitivity, roles, functions, etc. it is not something that makes the Church explode as humanity exploded while building the tower of Babel in a presumptuous way, but something that, thanks to the action of the Spirit, consolidates it, makes it alive, beautiful, makes it body, makes it a relationship of love in the image of the Trinity.
  1. Even the ministries of the Lector/Reader and the Acolyte who are entrusting to you today dear young brothers, are within this perspective. What you receive is not a career promotion but a gift that comes from the Spirit and that must serve the growth of the Church. From this point of view the passage of Saint Paul to the Corinthians is illuminating and I invite you to learn it by heart: “There are different charisms, but only one is the Spirit; there are several ministries, but only one is the Lord; there are several activities, but only one is God, who works all in all. Each one is given a particular manifestation of the Spirit for the common good” (1 Cor 12: 4-7).31
  1. Are you going to receive the gift of announcing the Word of God with this Office of Reader? for it is a service to the people of God, who without His Word would be disoriented and unable to discern.

Are you going to receive the gift of serving at the altar?  For it is a service to the People of God who thanks to the gift that flows from the altar, becomes one Body and one Spirit in the Lord Jesus.

In fact, when you young candidates for the Lectorate, who in a short time, the book of the Word of God will be given to you in the liturgical formula, are told: “Receive the book of the Holy Scriptures and faithfully transmit the Word of God, so that it will sprout and bear fruit in the hearts of men”. Receive and transmit the Word of God. The more you receive it in a personal, profound and existential way, the more you will be able to transmit it to others so that it can also bear fruit in them.

Similarly, when the special blessing from the Father will be invoked upon you candidates for the Acolyte in a few minutes, what we will ask God for each of you will be: “Make (O Father, that this your son), assiduous in the service of the altar, may faithfully distribute the Bread of Life to his brothers and grow continually in faith and charity for the building of Your Kingdom.” Distributing the Bread of Life to your brothers is not an honour, but a vital service, which requires continuous growth in faith and charity, in order to contribute to the establishment of the Kingdom of God on this earth.

  1. Today, which is the day of Pentecost; it is important that we invoke a new and powerful outpouring of the Spirit on the Church and humanity. This is because the Church and all humanity are committed today to pursuing ways of reconciliation, of inter-religious and ecumenical dialogue, of unity in plurality, for the growth of the Church and for the salvation of the world. We see it and experience it every day here in this sanctified and loved by God

Today, the day of Pentecost, it is important that we also revive the memory of that personal outpouring of the Spirit which took place during our Baptism and Confirmation, but also in the reception of every other sacrament and in the invocation of the Spirit made with a sincere heart.

Today in a special way we pray for these young brothers of ours and we ask for them that they know how to put the gift they receive today at the service of the Church. Amen.

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