Nazareth, Basilica dell'Annunciazione
9 agosto 2025
Cari fratelli e sorelle,
qui a Nazareth, durante gli scavi archeologici, padre Bellarmino Bagatti ha fatto una scoperta preziosa: sul basamento di una colonna, l’incisione “Kaire Maria” — “Rallegrati, Maria”.
Potremmo dire che questa è la più antica Ave Maria della storia.
Quella parola dell’angelo, “rallegrati”, ci ricorda subito che il progetto di Dio sulla nostra vita è sempre per la gioia.
L’angelo dice a Maria di rallegrarsi perché è amata da Dio. E proprio per questo, Dio ha un progetto per lei e, attraverso di lei, per tutta l’umanità.
I progetti di Dio sono sempre per il nostro bene, anche quando non coincidono con i nostri. Maria, certamente, avrà avuto i suoi sogni, i suoi progetti di felicità. Ma quello di Dio li superava infinitamente.
Eppure, questo non ha significato una vita senza fatiche o dolori. Maria ha conosciuto l’esilio in Egitto per sfuggire a Erode, ha vissuto l’angoscia della perdita di Gesù dodicenne, ed è rimasta ai piedi della Croce, nel momento più doloroso.
Ma — ed è qui il segreto della sua gioia — ha continuato a dire “sì”, ha continuato a fidarsi.
Anche nelle lacrime, era certa dell’amore di Dio. Non si è mai sentita abbandonata. Ai piedi della Croce, perfino in quel momento estremo, Gesù continuava a pensare a lei: “Ecco tuo figlio”.
Fratelli e sorelle, questo è il messaggio per noi oggi: anche noi possiamo vivere nella gioia, nonostante lefatiche e le prove, se sapremo affidarci e fidarci di Dio. La gioia cristiana non è assenza di dolore, ma certezza di essere sempre amati.
Che Maria, la “piena di grazia”, ci insegni a dire ogni giorno il nostro “sì”, per scoprire che il progetto di Dio èsempre più grande, più bello, più gioioso di quanto possiamo immaginare.