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Il pellegrinaggio della vita / The pilgrimage of life

Assunta al Cielo – Veglia

2023-08-14


Carissime sorelle, carissimi fratelli,

Il Signore vi dia pace!

1. La celebrazione del Transito della beata Vergine Maria è ricca e suggestiva e mentre ci fa ripercorrere come tappe di un pellegrinaggio i misteri della vita di Maria ci permette di comprendere anche il senso profondo di quel pellegrinaggio che è la nostra vita.

Nelle letture ascoltate durante la prima parte della veglia abbiamo potuto contemplare anzitutto la vita di Maria, a partire dall’incontro con l’angelo a Nazareth. È un quadro che ci rivela contemporaneamente la sua chiamata alla divina maternità e il suo essere totalmente e per sempre avvolta dall’amore di Dio.

2. I brani che abbiamo ascoltato ci hanno aiutato a comprendere che la vita di Maria, poiché è relativa alla vita del suo divin figlio Gesù, è tutta orientata alla Pasqua di quel Figlio. Maria lo accoglie nel suo grembo, Maria lo dà alla luce, Maria lo custodisce e accompagna nell’esilio, Maria si fa sua discepola, Maria lo segue fin sotto la croce, Maria accompagna in preghiera la Chiesa nascente.

Così dev’essere anche la nostra vita: totalmente in relazione con Gesù, aperti ad accoglierlo e pronti a seguirlo, capaci di stare con Maria sotto la croce e capaci di collocarci nel cuore del mistero pasquale come membra vive e oranti della Chiesa.

La nostra vita ha un senso, come quella di Maria, nella misura in cui è in relazione con Gesù e nella misura in cui è protesa alla Pasqua.

3. Nelle letture ascoltate nella seconda parte della veglia abbiamo invece gustato, attraverso il linguaggio poetico dell’apocrifo, la narrazione della morte di Maria e la sua partecipazione piena alla Pasqua del suo Figlio Gesù, in un contesto che è quello della Chiesa nascente. L’apocrifo ci ha fatto contemplare prima l’addormentarsi di Maria nel mistero della morte e la cura amorevole con cui Gesù Risorto affida all’arcangelo Michele l’anima luminosa della Madre. Poi la scena in cui gli apostoli e tre vergini si prendono cura del corpo di Maria e accompagnano Maria verso il luogo della sepoltura cantando un Salmo pasquale. Infine, dopo una veglia di tre giorni, che richiama i tre giorni di permanenza di Gesù nel Sepolcro, anche il corpo di Maria viene portato dagli angeli e dagli arcangeli a Oriente, nel paradiso e deposto sotto l’albero della vita perché l’anima si ricongiunga al corpo e la partecipazione di Maria alla Pasqua del suo figlio Gesù sia piena, completa, coinvolga tutta la sua persona.

4. Questa seconda parte della veglia ci ha fatto contemplare con un linguaggio poetico ciò che Maria ha vissuto e ciò che anche noi un giorno vivremo. Anche noi siamo fatti per partecipare pienamente alla Pasqua di Gesù. Anche la nostra persona vivrà l’ora della morte come un momento di distacco ma al tempo stesso come un momento nel quale Gesù affida amorevolmente la nostra anima ai suoi angeli perché la custodiscano in attesa che tutta la nostra persona faccia esperienza di risurrezione, in paradiso, ai piedi dell’albero della vita, ricongiungendo felicemente l’anima al corpo nel giorno della nostra risurrezione.

5. Ecco perché questa solennità è tanto bella e consolante per ognuno di noi, perché ci indica il senso e la meta del pellegrinaggio che è la nostra vita, proprio come ci suggerisce l’orazione di questa solennità: “Dio onnipotente ed eterno, che hai innalzato alla gloria del cielo in corpo e anima l’immacolata Vergine Maria, Madre del tuo Figlio, fa’ che viviamo in questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni, per condividere la sua stessa gloria. Per Cristo nostro Signore”.

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Dear Brothers and Sisters, May the Lord give you His peace!

  1. The celebration of the Transitus or the falling asleep of the Blessed Virgin Mary is rich and evocative and, while it makes us retrace the mysteries of Mary's life as stages of a pilgrimage, it also allows us to understand the profound meaning of that pilgrimage which is our life. In the readings we heard during the first part of the Vigil we were able to contemplate first of all the life of Mary, beginning with the encounter with the angel in Nazareth. It is a picture that reveals to us both her call to divine motherhood and her being totally and forever enveloped by God's love.
  2. The passages we have heard have helped us to understand that Mary's life, since it is relative to the life of her divine Son Jesus, is entirely oriented to the Paschal Mystery of that Son. Mary welcomes Him into her womb, Mary gives birth to Him, Mary guards Him and accompanies Him in exile, Mary becomes His disciple, Mary follows Him to the foot of the Cross, and Mary accompanies the nascent Church in prayer.
  3. This is how our life must also be: totally in relationship with Jesus, open to welcome Him and ready to follow Him, capable of being with Mary at the foot of the Cross and capable of placing ourselves at the heart of the Paschal Mystery as living and praying members of the Church. Our life has meaning, like Mary's, to the extent that it is related to Jesus and to the extent that it reaches out to Easter.
  4. In the readings we heard in the second part of the Vigil, we have instead tasted, through the poetic language of the Apocrypha, the narration of Mary's death and her full participation in the death and Resurrection of her Son Jesus, in a context that is that of the nascent Church. The Apocrypha first made us contemplate Mary's falling asleep in the mystery of death and the loving care with which the Risen Jesus entrusts to the Archangel Michael the luminous soul of the Mother. Then the scene in which the Apostles and three virgins take care of Mary's body and accompany Mary to the burial site singing an Easter Psalm. Finally, after a three-day vigil, which recalls the three days of Jesus' stay in the Sepulchre, Mary's body is also brought by the angels and archangels to the East, to paradise and laid under the tree of life so that her soul may be reunited with her body and Mary's participation in the Resurrection of her Son Jesus may be full, complete, involve her whole person.
  5. This second part of the Vigil enables us to contemplate with a poetic language what Mary lived and what we too will one day experience. We too are made to participate fully in the death and Resurrection of Jesus. We too as human beings will live the hour of death as a moment of detachment but at the same time as a moment in which Jesus lovingly entrusts our soul to His angels so that they may guard it waiting for our whole person to experience the Resurrection, in paradise, at the foot of the tree of life, happily reuniting the soul to the body on the day of our Resurrection.
  6. This is why this solemnity is so beautiful and consoling for each one of us, because it shows us the meaning and goal of the pilgrimage that is our life, just as the prayer of this solemnity suggests: "O Almighty and eternal God, who raised to the glory of heaven in body and soul the Immaculate Virgin Mary, Mother of Your Son, May we live in this world constantly turned to eternal goods, to share in His glory. Through Christ our Lord." Amen.
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